When the darkness comes.

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Il mio sguardo si muoveva in tutte le direzioni tranne nella sua, i miei pensieri invece, facevano il contrario.
Come faceva a sapere di avere dei servitori? Dov'era il castello? Com'era entrato qui? Erano tante le domande che volevo porgli, perché qui, nonostante lui mi avesse detto il contraro, sembravo l'unica all'oscuro di cosa stesse accadendo.

"Cameron"

"Cosa vuoi?" il suo tono irritato mi stupii: che problemi aveva? Era stato gentile fino a cinque minuti prima.

"Come fai a sapere tutte queste cose? Insomma, hai un castello, un servo...Io non so neanche chi sono."
La sua espressione si incupí.

"Non ne ho idea" rispose sincero "peró, so anche una cosa su di te; ogni anno trascorri le vacanze estive nel mio castello ed é proprio per questo che ci stiamo andando."

"Oh, va bene."

"Siamo arrivati signori!"
L'apertura dello scompartimento della carrozza mi fece sobbalzare e, con l'aiuto del servitore, misi di nuovo piede a terra.

"Abbiamo fatto portare tutti i suoi bagagli nelle stanze signorina, ora puó andare ad indossare qualcosa di piú comodo."
La mia mente urlava 'tuta' ma ero sicura non ci sarebbe stata una morbida tuta ad aspettarmi.

"Molte grazie."

--

La serratura si sbloccó e riuscii finalmente ad aprire la porta della stanza.
Era immensa, con un grande lampadario di vetro appeso nel mezzo ed un letto a baldacchino giusto sotto; il tappeto persiano all'entrata aveva un aspetto molto costoso, quindi entrando cercai di non calpestarlo mentre andavo verso il letto per potermici distendere.
Era una delle cose piú morbide che avessi mai sentito e dentro di me saliva la voglia di saltarci sopra nonostante immaginassi non fosse proprio qualcosa che una principessa avrebbe fatto.

Mi tolsi subito le scarpe e decisi di provare, in fondo si vive una volta sola.
Le molle del materasso scricchiolavano ad ogni balzo facendomi temere che prima o poi potesse rompersi ma fui costretta a smettere dopo aver sentito bussare alla porta.

"Avanti!"

"Buonasera signorina, volevo solo sapere se era tutto a posto, si sentono strani rumori dal piano di sotto."

"Oh, certo. Molte grazie." Terminai la frase cercando disperatamente di respirare, i salti mi avevano sfinita.

Il servitore quasi non fece in tempo ad uscire che sentii bussare nuovamente alla porta.

"Avanti!"

"Accogli cosí il padrone di questa casa?" Cameron entró tranquillamente e si sedette sul letto.

"Smettila per favore e togliti dal mio letto."

"Stai calma principessina, volevo solo capire se era morbido come il mio." Completó la frase voltandosi verso di me e ammiccando.

"Ti dispiacerebbe andartene?"

"Sí."

"Perché non possiamo semplicemente andare ognuno per la sua strada senza infastidirci a vicenda?" dissi sfinita, adesso volevo solo riposarmi.

"Adoro vederti arrabbiata."

Cameron si alzó ed uscì dalla stanza come se niente fosse; non c'era dubbio, con le uscite di scena ci sapeva proprio fare.

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Quella notte non riuscii a dormire, troppe cose mi tormentavano, era come se questo luogo fosse qualcosa troppo difficile da comprendere; avevo sempre letto libri fantasy ma credere alla magia, a tutto questo, era qualcosa di completamente diverso.

Trapped. |Cameron Dallas|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora