23.

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"Come può una persona conoscermi meglio di quanto mi conosca già io?"
-Cit.

Non una parola, non un'occasione particolare, tutto era successo così... All'improvviso, da un momento all'altro tutto quello in cui credeva non esisteva più.
Si era ritrovato a tenere a quella grifondoro più di quanto gli piaceva ammettere. Avrebbe fatto di tutto per lei e questo lo spaventava non poco.
Perché tra tutte lei?
Perché una grifondoro?
Perché proprio quella grifondoro?
La Granger era così maledettamente giusta in confronto a lui.
A lui che aveva scelto la parte sbagliata.
A lui che ha sempre avuto troppo pregiudizi.
A lui che non la meritava, eppure l'aveva. Perché lei era sua. Sua e di nessun'altro.
Non di Potter.
Non di Weasley.
Sua.
«Signor Malfoy, mi sta ascoltando?» lo richiamò Silente, ma Draco era su un'altro pianeta.
Però quando sentì che Hermione si stava sciogliendo dalla sua stretta, riprese il controllo di ciò che stava accadendo e la avvicinò maggiormente a se per poi ringhiarle nell'orecchio: «Che cosa stai facendo?!»
«Mi stai facendo male, Malfoy!» gli rispose stizzita dal suo comportamento. «E poi..ascolta il professor Silente.»
Immediatamente lui la lascio andare prestando attenzione all'anziano.
«Stavo dicendo, è possibile che il Sig. Malfoy sia immune ai poteri della Signorina Granger per via del suo medaglione che è collegato all'anello. Credo inoltre che l'unico modo per vedere se è veramente immune è distruggerli.»
Tutti i ragazzi annuirono.
Dopo avergli augurato un buon capodanno Silente li congedò.

Quella sera in Sala Grande nessuno spiccicò parola.
Hermione era seduta al lato opposto di Draco, sotto stretta sorveglianza di Harry.
Ginny non osava alzare lo sguardo, troppo imbarazzata per ciò che aveva detto quella mattina.
Solo Blaise osò parlare.
«Dopo domani è capodanno, andiamo! Davvero volete trascorrerlo ognuno nei propri dormitori? Solo in tre? Ma per favore! È il nostro ultimo anno qui e poi ci siamo solo noi. Perché non facciamo qualcosa?»
Tutti fecero delle — poco credibili — facce schifate, solo Hermione si illuminò.
«Sarebbe bellissimo, Blaise!» sorrise.
Draco si irrigidì.
Da quando lo chiamava per nome?
«Per me va bene, meglio che passarlo da soli.» aggiunse Pansy che per tutta la cena aveva evitato le occhiate del ragazzo sopravvissuto.
L'unico che sembrava davvero contrario a quella festicciola era Ron.
Ma alla fine si decise che l'avrebbero fatta.

I giorni seguenti passarono tranquilli e la notte di capodanno Blaise, Ginny, Pansy, Harry, Draco, Hermione e Ron erano tutti riuniti davanti alla riva del lago nero ad aspettare il fatidico momento del countdown.
Mancava ancora un'ora a mezzanotte e i ragazzi avevano preso a parlottare tra loro.
Hermione e Ginny che avevano litigato perché la rossa aveva detto a tutti che lei aveva dormito con Draco, erano sedute lontane e nemmeno si guardavano.
E la riccia che intanto si era estraniata dalla conversazione si andò a sedere contro un tronco di un albero spoglio più in là, con un libro sulle Dianiche in mano.
Solo Harry e Draco notarono la sua assenza.
Quest'ultimo infatti le andò immediatamente affianco.
Hermione, che non si era accorta della sua presenza, continuava a leggere indisturbata e solo quando lui tossì per faglielo notare si rese conto di non essere più sola.
«Cosa vuoi, Malfoy?» si sbrigò a chiedere.
«Nulla»
La sua risposta la lasciò basita, ma indisturbata riprese la sua lettura. Poco dopo sentì la mano del ragazzo posarsi sulla sua e intrecciare le dita, subito lo guardò ma lui fissava in lontananza e così fece finta di niente per la seconda volta.
«Hai la mano ghiaccia.» le disse d'un tratto serio, fissandola intensamente con i suoi occhi grigi.
Hermione stava per rispondergli che era per l'aria ma uno scoppio di tappo di bottiglia e un susseguirsi di strilli e auguri la distrassero, sentì solo Draco sussurrarle «Buon anno, mezzosangue» e poi quando le labbra di lui si ritrovavano sulle sue non capì più niente.
Troppo presa dal bacio dolce che si stavano scambiando non si era nemmeno accorta che tutti avevano smesso di parlare e stavano fissando la scena. Chi con un sorriso da ebete in volto (Blaise), chi con una faccia disgustata (tutti gli altri).
Quando lei si allontanò dal ragazzo incrociò lo sguardo dei suoi amici e subito si pentì di quel gesto tropo avventato avvenuto difronte a tutti.
«Harry... Ron... Ginny...» sussurrò alzandosi per avvicinarsi a loro che indietreggiarono offesi.
«Ci hai mentito.» ringhiò Ginny velenosa. Erano arrabbiati e ne avevano tutto il diritto. Draco intanto aveva affiancato Hermione.
«Qual'è il vostro problema?» chiese gelido fissandoli negli occhi uno per uno.
«Sei tu il nostro problema!» intervenne Ron.
Perché non capivano?
«Ron...»
«No, Granger. Ha ragione, sono io il problema. Sono sempre io il cattivo, quello fuori luogo. Ma sai cosa c'è? A loro dà fastidio che ti abbia baciata. Ma se io voglio baciarti lo faccio. E non saranno certo loro a impedirmelo. Sono solo gelosi.» l'ammonì il biondo, cattivo verso gli altri grifondoro.
I grifoni dopo aver sbraitato brutte parole contro la loro amica se ne andarono, lasciandola sola con i serpeverde.
Hermione si appoggiò all'albero esaurita e non riuscì a trattenere quelle lacrime che ormai le stavano rigando le guance.
«CAXXO!» imprecò scalciando il vuoto.
«Ehy Granger, vedrai che gli passerà ai tuoi amici, ma nel frattempo se vuoi sei la benvenuta tra noi serpeverde» scherzò Blaise facendole comparire un sorriso appena accennato.
«Beh, devo ammettere che per quando possa essere carino Potter, è davvero un idiota! Per non parlare del Weasley!» si lasciò sfuggire Pansy.
Blaise si illuminò.
«Per Salazar. Non credevo l'avrei mai sentito dire da te, Pansy! Ti piace Potter!» la scimmiottò il ragazzo dalla pelle color moka.
La ragazza dai capelli neri balbettò qualcosa contro il giovane e poi se ne uscì con una risposta a tono; «Beh, non fare quella faccia Zabini. A te piace la Weasley.»
Lui subito si zittì.
«Credi che non ti senta quando ti addormenti sul divano della sala comune e blateri il suo nome? Ormai lo so a memoria.» continuò perfida.
«Ginny di qua, Ginny di la. Perché Ginny non mi ama? Perché è così bella? Ginny su, Ginny giù.» lo imitò.
Hermione tra le lacrime aveva preso a ridere come una pazza, non avrebbe mai creduto che due serpi avrebbero potuto essere così... Cosi!
«Ehy, Granger! Cosa ridi? A te piace Draco!» la punzecchiò la ragazza avvicinandosi.
Lei immediatamente si zittì mandandole un'occhiataccia — non riuscita bene — che fece contorcere l'altra dalle risate.
«Ragazze, non vorrei interrompere i vostri bisticci da "donne" e so che interrompere due femmine è una mossa molto avventata, anche per uno dotato di bacchetta, ma dov'è Draco?»
Le due si guardarono intorno scrollando le spalle.
Se n'era andato?
«Vado a cercarlo» sospirò Hermione.

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