(Vi prego leggete l'angolo autrice alla fine. IMPORTANTISSIMO.)
"Perché alla fine, quando ti stanchi, ma ti stanchi veramente, non lotti più, non scappi, non preghi, non speri, non ti interessi più, e ti fermi."
5 mesi dopo...
L'ultimo giorno di scuola, Harry Potter e i suoi amici, Ronald e Ginevra Weasley e Neville Paciock, erano stati convocati nell'ufficio della McGranitt. L'ultimo anno era ormai giunto al termine e seppur non avendolo trascorso nel migliore dei modi, i quattro ragazzi erano riusciti a superare gli esami con dei buoni voti. Non passava giorno però che loro non pensassero alla loro amica. Silente li aveva tranquillizzati in tutti i modi possibili e alla fine a convincerli a studiare furono state le minacce di Piton di bocciarli. Però mancava un tassello fondamentale in quel gruppo, un tassello che più volte avevano dato per scontato, ma adesso che non c'era se ne sentiva l'assenza. Mancava lei. Una volta arrivati davanti all'antica porta di legno chiaro, i ragazzi bussarono e una volta ricevuto l'ordine di entrare, silenziosamente ma con la testa alta e lo sguardo fiero, si fecero avanti.
Ci furono delle esclamazioni di sorpresa un po' colorite appena videro chi altro, oltre a loro, si trovava in quella stanza. La McGranitt non si scandalizzò più di tanto, ormai abituata al linguaggio dei giovani ragazzi quando si trovavano insieme, ma non mancò di rimproverarli.
Ron non si fece scrupoli e subito chiese alla professoressa perché Malfoy e Zabini fossero lì, beccandosi un gestaccio da Blaise, il quale in quei mesi gli era diventato ancora più antipatico per via della relazione con la sorella. Ginny ridacchiò da dietro le spalle dei fratello e mandò un bacio al giovane. Seppur Draco, che ancora ribolliva di rabbia, non ci fosse riuscito, Blaise aveva "perdonato" Ginny, Ron e Harry per aver collaborato con Dimitri e Evangeline e per aver portato via Hermione all'amico. Sorrise mentre la ragazza si chiamava per dargli un bacio a stampo e mentre la sua mano scendeva un po' troppo in basso, due colpi di tosse, provenienti in simultanea dalla McGranitt e da Ron, lo fecero star buono.
«Se vi ho riunito qui insieme c'è un motivo.» iniziò la donna, sistemandosi gli occhiali sul naso. «Innanzi tutto volevo congratularmi con voi per aver superato gli esami, specialmente con lei, Signor Malfoy. Sono meravigliata. I voti più alti di tutta la scuola.» Sorrise al ragazzo che si limitò ad un cenno di ringraziamento col capo.
Draco da quando Hermione non c'era più, aveva dedicato tutto il suo tempo libero, che era davvero tanto visto che aveva praticamente detto addio alla vita sociale, allo studio e i risultati si erano visti. «Non è tutta via questo il motivo per cui vi ho chiamati, come potete ben immaginare. Cinque mesi fa, sono arrivate delle lettere per voi, ma in vista degli esami ho ritenuto opportuno non mostrarvele.»
Il cuore di Draco prese a battere all'impazzata, mentre nel suo cuore si faceva spazio un sono nome: Hermione.
E se in quelle lettere ci fosse stata una richiesta d'aiuto? E Se ora fosse troppo tardi per aiutarla?
Il biondo strinse i braccioli della poltrona con così tanta forza che riuscì quasi a lacerare il tessuto.
Harry, Ginny e Ron osservarono la professoressa che frugando in un cassetto tirò fuori sei lettere, le distribuì una per ognuno dei presenti e poi si accomodò nuovamente dietro la sua scrivania in legno. A Draco tremarono le mani, mentre osservava la piccola busta ingiallita.
«C'è dell'altro o possiamo andare?» Domandò Neville alla McGranitt, rigirando la propria lettera in continuazione.
La donna si schiarì la voce. «Veramente c'è un ultima cosa.» fece, attirando l'attenzione generale. «Mi è stato chiesto di dirvi di leggere queste lettere insieme. Ovviamente potrete decidere di riunirvi quando meglio credete, non per forza in questo momento. Anche se lo preferire.»
«È stata Hermione a dirvelo?» chiese Draco, non riuscendo più a trattenersi. Era stata lei personalmente a chiederlo alla McGranitt? Era tornata ad Hogwarts per quello e non era venuta a cercarlo? Oppure le aveva scritto?
La McGranitt sorrise a Draco, come capendo ciò che stava pensando. «No, signor Malfoy. Non di persona.»
«Ah, vi ha scritto una lettera?» s'informò Harry.
«Sbagliato signor Potter. È venuto un suo amico a consegnarmi le lettere e a dirmi che lei voleva che le leggeste tutti insieme.»
Il bicchiere che poco prima Draco aveva afferrato per bere un po' d'acqua andò in mille pezzi, facendo scappare a Ron un urlo di terrore.
«Tutto okay signor Malfoy?» chiese la professoressa, preoccupata dalla mano grondante di sangue.
Draco non rispose e Ginny, che intanto gli si era avvicinata, lo afferrò per un braccio per dare una controllata, ma lui con uno strattone si sciolse dalla sua presa come disgustato dal suo tocco. «Sto bene, Weasley. Non ho bisogno del tuo aiuto.» ringhiò.
Ginny evitò di rispondergli a tono, limitandosi a un'occhiataccia.
«Bene allora. Leggiamo queste lettere o no?» sbuffò Blaise, alzandosi dalla poltrona per raggiungere la sua Ginny.
«Non ho intenzione di leggere questa lettera adesso, dopo che mi è stata tenuta nascosta per cinque mesi e tantomeno ho voglia di leggerla insieme a voi.» annunciò Draco e uscì dalla stanza senza aspettare una risposta.
«Non le leggeremo senza di lui.» si sbrigò a dire Harry, visto che Ron stava già provando ad aprire la busta. La professoressa annuí concordando col giovane e qualche minuto dopo li lasciò liberi di andare.
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Together
FanfictionIl destino di Hermione è segnato. Dovrà fare conti con la sua natura di strega "speciale" e con quella pietra rinchiusa nel suo anello, che la lega a un certo ragazzo dagli occhi color tempesta. Tutta colpa loro o di quell'anello e di quel medaglio...