"Avevo una mezza idea di lasciarlo... Ma ha vinto l'altra mezza."
Cit.Erano passate due buone ore da quando Hermione si era chiusa in bagno e Draco stava iniziando a preoccuparsi seriamente. All'inizio, anche se lei non gli rispondeva, credeva fosse solo la rabbia, ma dopo due ore di urli, sbraitamenti, suppliche, calci alla porta, ovviamente da parte sua, aveva iniziato a credere che non fosse semplicemente una normale arrabbiatura.
Gironzolando per la stanza, si accorse dalle presenza della bacchetta di Hermione sul comodino. Maledicendosi mentalmente, comprese che in quelle due ore la porta era stata semplicemente chiusa a chiave e non con un incantesimo come credeva lui, così sussurrando a fior di labbra un leggero Alohomora, fece scattare la serratura e vi entrò.
Hermione era appoggiata alla parete, vicino alla vasca, con la testa appoggiata sulle gambe, palesemente addormentata.
Il suo respiro era regolare, ma dal modo in cui le sue mani erano strette a pugno Draco poté capire che dovesse star sognando qualcosa di non molto bello. Senza nemmeno rendersene conto si ritrovò, come non succedeva ormai da molto tempo, nella sua mente. Qualche attimo dopo, i due ragazzi si stavano fissando, lui con gli occhi sgranati per ciò che aveva visto, lei con il terrore della consapevolezza che lui ora sapeva.
Nessuno riuscì a parlare per qualche secondo, ma poi Draco, come ripresosi improvvisamente, l'afferrò per un braccio, facendola alzare e stringendola a se come se fosse l'ultima volta. Una mano sulla sua nuca e l'altra sulla vita, per non lasciarla fuggire.
«Non l'ho fatto a posta.» disse semplicemente lui.
Hermione annuì. «Lo... Lo so.»
«Mi dispiace.» continuò lui «Non credevo che... C'è insomma io...»
«Anche a me dispiace.» gli rispose seria «Senti... Non prenderla a male, ma vorrei stare da sola. Davvero, non ho voglia di vedere nessuno, voglio solo dormire.»
«Non mi muoverò da questa stanza....» Draco scosse la testa e le fece una carezza sulla guancia. «....finché non vedrò un sorriso su queste labbra.»
Sul volto della ragazza comparì un'ombra di un sorriso, che però si dileguò subito.«Potresti restare qui per sempre, allora.»
«Nulla mi renderebbe più felice.»
E in un attimo le sue labbra furono su quelle di lei.«Okay. Allora siamo intesi. Perfetto. Non deludetemi.»
Evangeline udì queste parole attraverso la porta della sua camera. Aveva riconosciuto subito la voce del fratello ma non era riuscita a capire con chi stesse parlando, pur appiattendosi contro la porta. Quando Dimitri entrò, qualche minuto dopo, non diede nemmeno segno di averla notata, proseguendo dritto verso il bagno, dove vi si chiuse per un'altra buona ventina di minuti. La ragazza dai capelli neri però odiava con tutto il cuore essere ignorata; con un gesto della mano fece spalancare la porta del bagno e un tornado potentissimo d'aria nera attraverso la stanza, costringendo l'uomo a uscire.
«Spero tu abbia capito, caro fratello, che non sono più una bambina.» annunciò a testa altra, mentre quest'ultimo, ancora in ginocchio sul pavimento, la guardava con uno sguardo carico d'odio. «Se fai qualche cosa che ha a che fare con il nostro piano, io voglio ESSERNE AL CORRENTE.»
«Allora sarai felice di essere al corrente che tutto il nostro piano è cambiato.» le ripose Dimitri, cattiveria nella sua voce.
«Che intendi dire per 'tutto il nostro piano è cambiato'?»
«Intendo dire che la pozione che tu e Mocciosus stavate preparando, non servirà più. Mi sono stancato. Sta volta si fa a modo mio.» spiegò con Non-Chalance, mentre Evangeline lo fulminava con i suoi occhi nerissimi. «Ah, quasi dimenticavo!Abbiamo anche dei nuovi alleati, solo che li conoscerai a tempo debito. Sorella.»Harry e Ron per una volta erano sdraiati in silenzio nella loro camera, Neville e Seamus erano usciti a fare chissà cosa, chissà dove, e loro non avevano voglia nemmeno di muovere un dito. Capita quando perdi la tua migliore amica, sapete?
Era la quinta volta che Ron si rigirava nel letto, cambiando posizione e emettendo un sonoro sbuffo. Dopo la tredicesima volta però, Harry decise che ne aveva abbastanza.
«Ron, c'è qualcosa che non va?» gli chiese, mettendosi a sedere contro la spalliera del letto.
«Oh, no Harry. Perché dovrebbe? Dopotutto non è la mia ex ragazza che ha litigato con mia sorella, che se la fa con l'essere più schifoso sulla faccia della terra, e non ci sono certo due pazzi psicopatici che la vogliono potare in un posto a noi sconosciuto per farle chissà quale orribile tortura. Quindi, mio bellissimo bambino sopravvissuto, hai una vaga idea di quale sia il mio problema? Perché io proprio non lo so.»
Harry per un momento tacque, riflettendo sulle parole dell'amico, poi alzando la testa rispose: «No, infatti, Ron. Non lo so. Infatti non sono io quello che è andato a stare in quella stupidissima casetta con lei e Malfoy, non sono io quello che le ha voluto bene con una sorella dal primo giorno, non sono io quello che ha cercato di spezzare quel maledetto legame che hanno, non sono io quello che è andato a casa sua quando suo... Lasciamo perdere. Senti, non sei l'unico, okay?» Si poteva percepire la rabbia del ragazzo dagli occhi verdi a chilometri, e Ron capendo che aveva esagerato si scusò, per poi rigirarsi un'altra volta sul letto, emettendo il quattordicesimo sbuffo.
«Harry?»
«Si, Ron?»
«L'altra notte..ho fatto un sogno...un po' strano.»
Gli occhi di Harry brillarono. «Credevo di essere l'unico.»
«Anche tu?? E cosa hai sognato?» Ron sgranò talmente tanto gli occhi che per un attimo Harry temette che gli uscissero fuori dalle orbite.
«Non era un incubo, era un bel sogno, solo che io ero cosciente che quella non era la realtà, quindi per me era inquietante, non so se comprendi. Ero a Grimmauld Palace e c'era Sirius, ma io sapevo che lui era morto e che non poteva essere vero, poi ceravate te e Hermione e... e stavate insieme.. Noi vivevamo tutti li da molti anni ed era tutto..... perfetto.»
Ron si lasciò sfuggire un sospiro triste, sembrava passato così tanto tempo da quando loro due stavano insieme, da quando erano un trio inseparabile, da quando quell la serpe ancora non era entrata nella vita di Hermione, sconvolgendone ogni cosa. «Io e Hermione... Mi manca, sai?» disse.
«So che ha fatto cose che non ci aspettavamo, che ci ha traditi, ma è sempre lei, sempre quella ragazzina saccente di undici anni, quella che ci ha salvato la pelle molte volte e io la amo, Harry. La amo ogni giorno di più e non riesco a vederla con quel verme.»
Harry lo guardò. Gli occhi verdi colmi di comprensione. «Lo so, Ron. Lo so.»«Ginevra!»
«Oh, ciao Zabini. Posso fare qualcosa per te?»
«Ehm, se non ti disturbo avrei bisogno di parlarti.»
Zabini si era avvicinato a Ginny che chiacchierava animatamente con delle sue compagne. Era da tempo che sperava di poterle parlare e se avesse aspettato ancora un po' non l'avrebbe più fatto. Erano buoni dieci minuti che faceva avanti e indietro per il corridoio senza mai muovere un passo, ma poi, come una grazia dal cielo, le sue adorate amiche l'avevano lasciata sola così che lui potesse fare la sua mossa.
«Certamente. Dimmi.» gli rivolse un sorriso radioso, pronta ad ascoltare quello che il moro stava per comunicarle. «Sembri agitato... C'è qualcosa che non va?» domandò trasformando il sorriso in una smorfia di preoccupazione.
L'altro si affrettò a negare e mentre si avvicinavano verso l'uscita prese a parlare: «Il motivo principale per cui sono qui è Draco.» annunciò.
Ginny si fermò di colpo. Zabini poteva pure passare, era un serpeverde divertente e simpatico, ma Malferret proprio non lo sopportava.
«Se sei venuto per parlare del furetto puoi anche andartene, Zabini. Non ho tempo da perdere.»
«Ti prego ascolta, è importante. Riguarda anche la Granger.»
A quelle parole la rossa ammutolì e gli fece cenno di continuare.
«So che può sembrare strano, okay? Il principe delle serpi, il ragazzo cattivo, il mangiamorte, l'assassino, o come diavolo volete chiamarlo, va bene. Sono vostre opinioni. Ma se c'è una cosa di cui sono sicuro è che la ama. Non l'ho mai visto cosi, credimi. Lo vedo come la guarda, come le risponde, come finge di odiarla davanti a tutta la scuola, ma io quello sguardo non l'avevo mai visto e non voglio che lo perda. Non c'è dubbio che sia un gran rompi palle e potrai anche non credermi quando ti dirò che farebbe di tutto per lei, ma è la verità. Volevo solo che lo sapessi.» spiegò tutto d'un fiato, non nascondendo l'evidente dispiacere per il suo amico.
La Weasley era diventata rossa come i suoi capelli.
«Lui la ama? Lui La Ama?! LUI LA AMA?! Ma sentilo!!! Sarai anche incredibilmente bello Zabini, ma anche molto stupido. Sai cosa ha fatto il tuo migliore amico? Se l'è portata a letto e vedrai che nel giro di pochi giorni la lascerà. Io ho perso la mia migliore amica per colpa sua! Ma sarò lì quando lui la lascerà, a riprendermi la mia migliore amica. Quella che lui mi ha rovinato e portato via.»
«A me non sembra.» si dondolò sui talloni, facendo vagare lo sguardo verso il prato.
«Cosa stai insinuando, Zabini?» il sopracciglio della ragazza schizzò verso l'alto.
«Dico solo che è stupido che tu non abbia mai preso in considerazione il fatto che lui possa restare con lei e non lasciarla più.»
«Beh...»sospirò lei. «Forse ho paura di prenderlo in considerazione. Perché, se quello che dici è vero, lei mi odierà per sempre e io la perderò. Io, Harry e Ron la perderemo.»
«Fatti questa domanda; lei si è allontanata da voi perché glie l'ha detto Draco o perché l'avete cacciata voi?»
Ginny ammutolì e con gli occhi ormai lucidi si allontanò silenziosamente da lui.
«Rossa, aspetta!»
Ginny si voltò pronta a schiantarlo con qualche incantesimo, ma venne prontamente preceduta dal moro. «Sabato prossimo mi farebbe piacere se venissi a fare un giro con me per Hogsmeade.» aggiunse prima che le fosse troppo lontana da non ascoltarlo, e senza aspettare una risposta scomparse dalla vista della giovane, che era letteralmente senza parole.*Angolo autrice*
Eccoci qui con un nuovo capitolo. So che non è un gran che, ma mi serviva da 'passaggio' per la trama della storia e per spiegare meglio alcuni punti un po' ignorati. Il prossimo aggiornamento, ahimè sarà non sabato prossimo, ma quello dopo ancora, sapete, gli esami😖
Spero comunque che vi sia piaciuto. <3
Grazie per tutte le letture, un bacione.
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Together
FanfictionIl destino di Hermione è segnato. Dovrà fare conti con la sua natura di strega "speciale" e con quella pietra rinchiusa nel suo anello, che la lega a un certo ragazzo dagli occhi color tempesta. Tutta colpa loro o di quell'anello e di quel medaglio...