Per Harry non essere sé stessi era una legge di vita, lui non era mai il vero Harry Styles con qualcuno. Lui sorrideva sempre. La cosa che faceva davvero male, è che nessuno si accorgeva della falsità di quei sorrisi, fossette in mostra ed occhi spenti. Harry pensava che quando una persona parla bisogna decifrare i suoi occhi, prima di ascoltare le sue parole.
Harry indossava costantemente una maschera, era l'anima della festa, il burlone della comitiva, nessuno si era accorto del suo dolore, della sua disperazione, lui aveva molti segreti, alcuni insignificanti, ma pur sempre segreti, altri così grandi che temeva fossero precipitati dalle sue labbra in un momento di debolezza.
Lui era debole, ma debole davvero, come una fogliolina in pieno inverno che viene strappata via dal vento, Harry stava davvero male, magari era depresso, magari era solo l'adolescenza, ma a ventun'anni si è abbastanza maturi da capirsi, lui non si capiva, gli altri nemmeno, solo una persona probabilmente, ha scavato così a fondo nel suo cervello da aver compreso ed agito, Zayn Malik.
I due erano davvero amici, ormai da sette anni, conosciuti al primo anno di liceo e non si sono più lasciati, e quando Harry si accorse della sua presenza in classe, iniziò a tentare di catturare la sua attenzione, Zayn lo aveva fissato talmente a lungo, con quegli occhioni neri e vispi, gli aveva poi sputato la verità in faccia muovendo lentamente le labbra piene ''Perchè fai così?'' ed Harry sobbalzò, continuando però a sorridere ''Così come?'' Zayn abbassò lo sguardo, prendendo a scarabocchiare distrattamente sul suo diario già distrutto ''Il finto giocherellone'' parole semplici e coincise, le quali portarono Harry a sospirare e ad accomodarsi vicino al moro ''Sono Harry, e tu sei l'unico che mi abbia compreso in pochi minuti, anche se gli altri non mi comprendono nemmeno dopo anni'' Zayn sorrise addolcito, gli porse la mano e disse ''Sono Zayn, e mi piacciono i tuoi capelli'' Il ricciolino arrossì per poi sorridere intimidito, quella fu l'inizio di un'immensa e lunga amicizia.
Negli anni a venire i due erano praticamente inseparabili, passavano tutte le giornate insieme, facevano le solite stronzate adolescenziali; la prima sigaretta, la prima festa, la prima sbronza, ed anche la prima scopata, nei loro pieni diciassette anni, Zayn con una ragazza del quarto anno ed Harry con una del secondo. Anche adesso che erano ormai ventenni, i due si divertivano assieme, anche se molte volte il riccio si ritrovava circondato da falsi amici, che adoravano la sua presenza solo per le sue alte capacità a letto, oppure lo vedevano come un distributore vivente di sigarette.
Ed ora era proprio uno di quei momenti, i due amici appoggiati ad un albero nel centro della loro amatissima Florida, circondati dai loro pseudi amici, Zayn ripeteva di volersene andare ed Harry ripeteva di annoiarsi troppo per tornare a casa. ''Harry inizieranno a rompere i coglioni, andiamocene e basta'' Harry sorrise e tornò a fumare, una ragazza dai capelli ramati che lui ricordava si chiamasse Sam, gli propose di andare a fare un giro, alludeva sicuramente ad altro.
Zayn mise un braccio sulle spalle ampie del riccio, liquidandola con un ''Non è dell'umore giusto'' Harry lo ringraziò mentalmente, perchè davvero anche oggi si sentiva triste, ma sicuramente non bastò.
''Ma Harry è sempre di buon umore!'' La ragazza esclamò facendo nascere sul suo visino un sorriso a trentadue denti, cosa che fece rattristare Harry più del dovuto, ma nel compenso si sentì orgoglioso per le sue incredibili doti d'attore, infatti poco dopo sorrise ancora e si voltò verso il suo migliore amico ''Scusa, ti devo abbandonare'' Zayn si sentì male per lui, studiò i suoi occhi e notò che erano più scuri e leggermente vitrei, stava per piangere, afferrò l'orlo della sua canotta e scosse lentamente la testa tentando di convincerlo disperatamente un'ultima volta.
''Harry, non fare così, tua mamma ha bisogno di te, torniamo a casa amico, ok?'' Queste parole parvero risvegliarlo, il viso abbronzato s'intristì e si allontanò dalla ragazza, camminò verso casa con Zayn al suo fianco senza salutare nessuno, sentì un ''Ma Harry? Avevo bisogno di una sigaretta!'' Ed ingoiò il groppo alla gola affondando le mani nelle tasche dei suoi shorts, ''Coglioni'' sussurrò Zayn, li aveva sentiti anche lui.
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Mask.|| Larry Stylinson.
FanfictionEssere come si vuole é difficile. Harry ne ha passate tante in passato, ma ancora adesso continua ad avere questo costante peso sullo stomaco. Si può spingere una persona tanto altrove, da ritrovarsi a vivere un'infelice vita, solo per paura di far...