Harry camminava con Louis nel grande centro commerciale, alla ricerca di qualcosa per il compleanno della sua mamma.
Louis era intento a cercare il regalo perfetto nel reparto cucina, magari un frullatore nuovo, un forno a microonde o qualcosa del genere.
Harry aveva la testa da tutt'altra parte, come negli altri giorni precedenti.
"A che pensi?" Tomlinson si rigirava tra le mani un tostapane, alla ricerca del prezzo, riponendolo poi sulla mensola una volta essersi arreso.
"A mia mamma" gli disse girandosi dalla sua parte, trovando lo sguardo dell'altro intenerito.
"Hazza tranquillo, troveremo un regalo adatto"
"Non é questo, Lou! Diamine" Harry si rigirava un riccio tra le dita, ormai si era deciso a dirgli la verità, doveva.
"Che succede?" Si girò dandogli le spalle iniziando a camminare verso un altro reparto.
"Non hai mai visto mia madre, vero?" Sussurrò mordendosi poi un labbro, Louis lo guardò di sottecchi ammirando come i suoi denti bianchissimi afferravano quel labbro rosso e pieno.
Arrossì di colpo mentre sussurrava un flebile "No.."
Il riccio prese un profondo respiro, inghiottì a vuoto e si avvicinò al più basso. Gli cinse un braccio con le spalle e lo trascinò dall'altra parte dell'edificio, col cuore che batteva all'impazzata.
"Harry? Che cazzo" Louis alzò lo sguardo incontrando un sorrisetto tutto fossette.
Inutile dire, che perse il respiro.
"Vieni, ti devo parlare di una cosa" Il liscio si limitò ad annuire, mentre il braccio dell'altro iniziava a bruciare sulla sua pelle.
Uscirono dall'uscita d'emergenza, dove Harry sapeva non ci sarebbe stato nessuno, solo loro due.
"Non ti ho mai parlato di mia madre, perché lei ha un problema"
Harry non voleva piangere, davvero, ma una lacrima gli rigò una guancia arrossata, ed i suoi piani crollarono.
Si appoggiò al muro, una sigaretta fra le labbra, gli occhi che studiavano il corpo, il viso, gli occhi, dell'altro ragazzo.
"Mia madre ha il cancro."
Il cuore di Louis si fermò per un momento, riprendendo a battere ancora più forte. Si sentiva male, ma lacrime non uscirono dai suoi occhi, come parole non uscirono dalla sua bocca.
Lo aveva capito, Harry era molto più debole di lui, molto più debole di Zayn, anche se voleva dimostrare il contrario, a tutti, sempre.
Fece un passo in avanti, poi un altro, mentre afferrava la sigaretta di Harry e la lanciava lontano dai loro corpi.
Gli prese fra le mani quel viso smorto e distrutto, bagnato dalle lacrime. Gli occhi chiusi e le labbra strette in una linea dura.
Harry aveva bisogno di tanto affetto, Louis voleva darglielo tutto.
Gli accarezzó i ricci indomabili, spinse il suo capo verso di lui, facendolo poggiare nell'incavo del suo collo, la differenza d'altezza rendeva il tutto ancor più scomodo.
"Harry, è tanto grave?"
"Sta possedendo tutto il suo corpo"
Louis si alzò ancor di più sulle punte, mentre tracciava cerchi immaginari sulla schiena del più piccolo.
"Portami a casa, portami a casa tua"
***
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Mask.|| Larry Stylinson.
FanficEssere come si vuole é difficile. Harry ne ha passate tante in passato, ma ancora adesso continua ad avere questo costante peso sullo stomaco. Si può spingere una persona tanto altrove, da ritrovarsi a vivere un'infelice vita, solo per paura di far...