A me?

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"Dobbiamo parlare" Harry entró in quella che era la casa della sua ragazza, sbarazzandosi del cappotto e sedendosi al suo fianco sul divano.

"É successo qualcosa?" Chiese Marie, adesso sentendosi più agitata che mai, torturandosi le dita.

"Si, è successo che mi hai mentito" rispose con voce ferma, spingendosi in avanti verso il tavolino, afferrando il pacchetto di sigarette.

"Io mentirti? Sei impazzito?" Urló lei, avvicinandosi verso il riccio il quale adesso la guardava con il ribrezzo palese negli occhi verdi.

"Hai sprecato l'ultima possibilità che avevi per sistemare le cose" sorrise amaramente portandosi la sigaretta fra le labbra, accendendo la stecca cancerogena.

"Cosa stai dicendo? Vuoi lasciarmi?" Chiese la ragazza con gli occhi rossi e gonfi, prese il volto del ragazzo tra le mani tremolanti, stampandogli un bacio sulle labbra.

"Sai Marie...-" Sputó il fumo alzandosi, dirigendosi verso la finestra in cucina. "-...Potevi rispondermi in molti modi, avresti potuto chiedermi scusa, ed io avrei fatto finta di essere arrabbiato con te, e ti avrei perdonata. Avresti potuto anche sputarmi la verità in faccia, ti avrei apprezzata di più, ma sai tesoro, anche se non mi hai detto nulla della tua strategia psicopatica, la merda viene sempre a galla" sospiró facendo un altro tiro, ringraziando di trovarsi di spalle e non mostrare le penose lacrime che adesso gli bagnavano le goti.
Come poteva non piangere? Era stato deluso ancora una volta, dalla persona che amava.

Ma forse amare per Harry era una parola troppo grossa, lui non sa' cos'é l'amore infondo.

"E dato che la merda viene sempre a galla, ho saputo delle cazzate che hai detto a me e Louis. Non mi piacciono le bugiarde, non sei il mio prototipo di ragazza" lanciò la sigaretta dalla finestra, premunendosi di asciugarsi le lacrime prima di voltarsi, sentendosi realmente più felice.

Sorrise afferrando nuovamente il cappotto, da dov'erano uscite tutte quelle parole? Dove teneva nascosto il suo carattere da uomo? Suvvia, non poteva restare un ragazzino per sempre.

"Penso che il mio prototipo di ragazza sia Louis" scrollò le spalle, voltandosi verso di lei.

"Ci sei riuscito, sei divenuto ciò che volevi"

"Cosa sono diventato?"

"Cattivo"

Harry si limitó a sorridere, si avvicinó al volto della ragazza e le lasciò un bacio sulla fronte, allontanandosi poco dopo.

"Non cattivo tesoro, uomo"

Lasciò l'appartamento a cuor leggero.

***



























































"Louis, servi il tavolo tre" il ragazzo alzó gli occhi al cielo, sbuffando ed afferrando il blocchetto per le ordinazioni, avvicinandosi al tavolo.

"Cosa prendete?" Chiese col tono più cordiale, o almeno ci provò.

"Due cappuccini e due cornetti vuoti, grazie" Louis appuntò tutto e si diresse verso la sua postazione, portando gli ordini al suo collega.

"È incredibile come questa merda di posto la mattina ed il pomeriggio sia un bar carino e tranquillo, e la sera sia colmo di animali in calore" Rispose Sam, sbuffando sonoramente iniziando a preparare i cappuccini.

"Hai ragione, il turno di mattina è il mio preferito" rispose Louis raggiante, riponendo in un vassoio i due cornetti ed i cappuccini, portandoli verso il tavolo.

Mask.|| Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora