Call me Draco ||DRINNY

Memories

Erano le quattro di mattina, ma Ginny Weasley non riusciva a dormire per il rumore assordante della pioggia, o forse semplicemente non riusciva a smettere di pensare al suo ultimo imminente anno scolastico.
Lo avrebbe frequentato con suo fratello Ron, la sua migliore amica Hermione e il suo ragazzo Harry Potter. Sì, "quell' Harry Potter", un ragazzo gentile e brillante.
Ginny si era fidanzata con lui poco prima della grande battaglia di Hogwarts, in cui Harry aveva sconfitto per sempre Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, e per questo era diventato ancor più famoso.
Ma a Ginny non importava, lei stava con Harry per la sua galanteria e perché era innamorata di lui; o perlomeno si era convinta di ciò.

Certo, non si era mica dimenticata il ragazzo per cui aveva avuto una cotta sin dagli undici anni!
Non ci sarebbe riuscita nemmeno a volerlo. Come poteva anche solo pensare di dimenticarsi di Draco Malfoy? Il ragazzo arrogante e pieno di se che l'aveva sempre presa in giro?

I suoi fratelli avevano sempre detto che era innamorata di Harry, ma si sbagliavano, Ginny aveva sempre avuto una cotta per Draco. Senza saperne però il motivo. Perché aveva amato una persona tanto spregevole?
Una persona che la odiava per essere una "traditrice del suo sangue"?
Ma lei, inspiegabilmente, aveva sempre continuato a pensare a lui.
Fino a che smise di vederlo.
L'anno precedente Draco non venne più a scuola per stare sotto il servizio del Signore Oscuro e servirlo, così Ginny si decise a dimenticarsi di lui e si sforzò, anche tanto.
Stava con Harry già da prima, perché in fondo le piaceva, ma era difficile non pensare nemmeno un po' a Draco, con i suoi occhi di ghiaccio e quel fare misterioso e sexy.

Ma Ginny c'era riuscita ed ora era libera di stare con il suo Harry senza nemmeno un problema.

Ormai erano le cinque ed il sole stava sorgendo, illuminando la piccola stanza della ragazza.

"Ginevra!"

La chiamò sua madre poco più tardi.
Ginny odiava essere chiamata così, infatti arricciò il naso infastidita, quando Molly aggiunse, un po' nervosa perché di fretta:

"Scendi, cara!"

Ginny si alzò ancora pensando al biondino ormai dimenticato (più o meno) e corse al piano di sotto velocemente.

Quando arrivò nella piccola angusta cucina vide Hermione ed Harry a tavola.
Abbracciò quest' ultimo e gli chiese con un lieve sorriso e le guance arrossate:

"Quando sei arrivato?"

Lui le sorrise e le stampò un piccolo bacio in fronte:
"Ora, tutto okay amore?"
Ginny annuì sorridendo.

La Signora Weasley fece irruzione in cucina tutta nervosa e tuonò, volgendo lo sguardo verso le scale che portavano al piano di sopra della Tana:

"Ginevra scendi, ORA!"

La rossa rise, mentre Harry continuava a cingerle la vita con un braccio:

"Mamma sono qua."

La donna tutta sorpresa rise divertita e, appena vide Harry ed Hermione offrì loro le più varie pietanze; ovviamente Harry non si fece pregare e si mise a mangiare di tutto e di più.

Quando anche Ron scese erano già le 7:00 e sua madre borbottò arrabbiata:

"Se arriviamo in ritardo per colpa tua, Ronald-"

ma non finì la frase che Ron la interruppe:

"Buongiorno anche a te mamma."

E le stampò un bacio sulla guancia, facendola sorridere leggermente.

Il Signor Weasley arrivò a casa da una lunga nottata di lavoro poco dopo che Ron si fosse svegliato, accese la sua Ford Anglia (rigorosamente sotto effetto di un incantesimo) e tutti partirono alla volta di Londra, verso il binario 9 e 3/4.

Arrivarono in orario per miracolo e salirono sull' Hogwarts Express tra gli sbuffi di Hermione che borbottava:

"Sono un Prefetto, non posso arrivare tardi!"

E che si dirigeva in fretta e furia nel primo vagone portandosi dietro il povero Ron, anch'esso Prefetto di Grifondoro.

Ginny ed Harry sorrisero divertiti e andarono in uno scompartimento appartato, per passare un po' di tempo insieme aspettando i due amici.

*angolino autrice*

"Shiaooooo"
*agita la manina*
*inchino*

"Merda il cappello!"

*raccoglie il cappello*
*si alza*

"Ti amo Tom Felton!"

No okay basta.
Arrivedorci,
Jo.