Out of bed

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La settimana seguente Ginny continuò a pensare al Serpeverde dagli occhi di ghiaccio.

Lo guardava di sottecchi e scriveva sempre di lui sul suo diario.

Ora si firmava sempre "tua Ginevra", ora amava il suo nome. Perlomeno quando era pronunciato da Malfoy.

Ma era triste, credeva che quell'incontro fosse stato solo frutto della sua immaginazione.

Malfoy non le rivolgeva parola e non la guardava dalla lezione di Moody.
Ginny ci stava male, forse aveva capito che la rossa non era interessante.

'Ovvio, paragonata a lui non sono nulla' constatò Ginny sette giorni più tardi, mentre era a letto.

Non riusciva a dormire.

Si alzò senza sapere che fare.

Uscì dalla Sala Comune e camminò piano per i corridoi; si ritrovò davanti alla Casa dei Serpeverde, non se n'era nemmeno accorta.

Pensava a Draco anche senza volerlo.

Mentre guardava il muro che la separava dal biondino che tanto desiderava
('E Harry? Il mio Harry?' chiese una vocina nella testa della ragazza, ma Ginny la zittì)
si mise a pensare a cosa stesse facendo Draco in quel momento.

Finché non sentì la porta della Sala Comune dei Serpeverde aprirsi.

Ne uscì un Draco spettinato e con gli occhi pieni di sonno.

Cosa ci faceva fuori a quest'ora?

Ma la solita vocina disse a Ginny:
'E invece tu che ci fai?'

Prima di scoprire cosa stesse facendo il biondino, quello la vide nascosta dietro ad una colonna molto massiccia.

"Ginevra..?" Mimò con voce impastata dal sonno.

Ginny fece finta di nulla e rimase dietro alla colonna col respiro affannoso nel sentirsi chiamare con quel nome per la prima volta dopo una settimana.

'Conti anche i giorni, Ginny?! Oddio e Harry?' riprese la vocina, che Ginny zittì nuovamente.

"Ginevra, esci fuori, su." Che voce perfetta, piena di sonno.

Quando Ginny si fece vedere notò un bel sorrisetto scaltro sul volto di Draco.

"Ciao." Disse imbarazzata.

"Che fai, mi perseguiti?" La canzonò lui.
"Volevi qualcosa di più rispetto a quello che è successo nel corridoio?" Ridacchiò.

Che risata cristallina e sexy, terribilmente sexy.

Ginny non sapeva che rispondere, di sicuro Draco stava pensando che lei era psicopatica a venire difronte alla sua Sala Comune in piena notte.
O una stalker, ancora peggio. (*)

"Per caso vuoi avermi ancora vicino, Ginevra?" Continuò il ragazzo con un ghigno.

E si avvicinò, forse troppo, forse troppo poco. (**)

Ginny era con le spalle al muro e lui le aveva messo le braccia ai lati della testa.

La rossa riusciva a distinguere le sfumature azzurre negli occhi grigi di Draco. Era terribilmente vicino, avrebbe potuto far sfiorare le loro labbra solo facendo avanzare il viso di qualche centimetro..

*angolo autrice*

(*) emotiva, stupida, idiota e ora anche stalker.. mado' se sei messa male Ginny hahah

(**) io voto per il troppo poco.

e ora per un po' non aggiorno perché sono stronza ew.

Arrivedorci,
Jo.

Call me Draco ||DRINNYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora