Tredici

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La sera stessa, una volta a casa, Giulia ricevette un messaggio da parte di Irene, in cui la fotografa le diceva che quella sera sarebbe uscita con Leo, e che era molto felice di questo. Lei mise i piedi sul tavolino di fronte a sè per stare più comoda e fece per rispondere, ma puntualmente arrivò Pamela che si lasciò cadere sul divano di fianco a lei ed iniziò a farsi gli affari suoi.

- Cosa fai? - chiese allegramente. Aveva visto uno scorcio di una possibilità di trasformare quella serata in qualcosa che non fosse il suo solito stare sul divano a guardare la televisione e aveva deciso di coglierla.

Giulia bloccò il telefono. Se Irene aveva pregato lei e Sara che rimanesse un segreto la storia tra lei e Leo, sarebbe rimasta zitta. - Oh, niente di interessante. - rispose con molta calma.

Pamela non ci credette. - Tu nascondi qualcosa. - sentenziò. - Ne sono convinta. - aggiunse.

- Cosa dovrò mai nascondere? - domandò Giulia, cercando di ipotizzare nella sua mente cosa potesse star pensando sua sorella in quel momento.

- Questo me lo devi dire tu. - affermò l'altra con tono tranquillo e sempre superiore.

- Con Daniele non è cambiato niente, se è questo che stavi pensando. - rispose la ragazza, con una voce senza emozioni.

Pamela si sentì subito in colpa. Non voleva assolutamente arrivare a quello, anzi, voleva evitare l'argomento il più possibile, ma era alquanto difficile se lei ci pensava comunque di continuo. - Io... - iniziò. - Veramente non volevo dire quello. - concluse.

Giulia carpì immediatamente il tono dispiaciuto della sorella e si sentì in colpa a sua volta per essere stata così aggressiva. Se c'era qualcuno che non la faceva mai parlare a forza di Daniele era proprio lei. Eppure ci pensava talmente spesso che ogni volta che poteva collegava qualsiasi cosa a lui, anche e soprattutto involontariamente. - Lascia stare, colpa mia. - si scusò allora.

L'altra pensò subito a smorzare la situazione riprendendo il discorso di prima. - Allora, cosa non mi stai dicendo? - chiese nuovamente, curiosa.

- Non posso dirtelo. - rispose Giulia.

- Dai! - la spronò Pamela.

- Ti ho detto che non posso. - ribadì l'altra ragazza.

- Ma non lo dico a nessuno! - le assicurò.

- Ne sei sicura? - Giulia la guardò dubbiosa.

- Sì, stai tranquilla. - rispose Pamela.

- Va bene. - acconsentì sua sorella. - Hai presente Irene, la fotografa? - le chiese. Si erano viste una volta qualche mese prima, quando Pamela era andata a Torino a trovarla e aveva visto anche una partita allo Juventus Stadium, quindi poteva ricordarsi chi fosse.

- Sì, quella che va molto d'accordo con Bonucci? - domandò l'altra a sua volta per chiedere conferma.

Ecco, appunto pensò Giulia divertita. - Proprio lei. - affermò. - Lei e Leo si sono messi insieme da poco. - le spiegò sorridente.

- Ma davvero?! - esclamò Pamela. - Li ho visti solo una volta, ma devo dire che insieme stanno davvero bene. - aggiunse poco dopo.

L'altra si rese conto ancora una volta di quanto tutto fosse talmente evidente se anche lei che non c'era vicino tutti i giorni di era accorta della loro intesa. - Però tienielo per te, non hanno ancora intenzione di rendere la cosa pubblica. - le raccomandò.

- Altrimenti? - tirò la corda la ragazza. Non lo avrebbe mai detto comunque, ma divertirsi un po' non costava nulla.

- Altrimenti dico qualcosa a Simone che potrebbe farti fare una figuraccia. - rispose Giulia tranquillamente.

- Non ci provare neanche! - ribattè Pamela.

- E da quando ti interessa? - fece Giulia curiosa, anche se immaginava già tutto.

La ragazza arrossì.

L'altra lo notò. - Allora? - insistette ridendo.

- Non voglio che abbia brutte impressioni di me. - rispose.

- Come mai ti importa tanto? - domandò

- Perchè mi ha chiesto di uscire. - ammise finalmente Pamela. - Dopodomani. - preseguì.

- Te l'avevo detto che avresti trovato qualcuno che ti avrebbe fatta felice! - esclamò abbracciandola di getto. Giulia era contentissima per lei, ma un pochino sorpresa. Sia lei che Sara immaginavano che si piacessero molto, ma non che uscissero già insieme. Dopotutto era nel carattere di Simone, pensò dopo.

- Con calma, non c'è ancora niente. - la riportò con i piedi per terra Pamela.

Le due si staccarono.

- Appunto, ancora. - le fece notare Giulia.

- E non so se ci sarà mai. - puntualizzò ancora l'altra.

- Di questo non ti preoccupare, ci penso io. - fece la ragazza, iniziando a fissare nel vuoto, segno che stava riflettendo su qualcosa.

Pamela se ne preoccupò e si allarmò - Giù, non pensare a cose strane e non farmi fare una delle tue figure. - la avvertì allora.

- Non ti preoccupare. - la rassicurò Giulia.

Ci fu qualche istante di silenzio, poi Pamela parlò di nuovo. - Avrei voluto dirtelo prima, ma data la situazione ho preferito aspettare che venisse fuori il discorso. - le disse.

- Non ci sarebbe stato alcun problema, io sono felice per te e quello che è successo a me... - si interruppe. - ... non centra niente. - concluse.

Si diede della stupida da sola, ancora una volta era tornata a pensarci.
Ma come era sostenibile una situazione del genere? Non lo era, ovvio.
Se non desiderava affatto stare in quella maniera, desiderava ancora meno sforzarsi di fare qualcosa che non sentiva di poter accettare. Lei non aveva fatto niente, ma si sentiva in colpa, in colpa per non essere capace di perdonare. Era frustrante sapere che Daniele soffriva e che lei stessa non poteva far niente per cambiare le cose. Non poteva perchè il suo animo non ne era capace. Finchè non sarebbe stata in grado di pensare alla scena di quella tifosa che lo baciava con nessun'altra sensazione che non fosse la gelosia nei confronti di Daniele, non avrebbe potuto sistemare le cose in alcun modo. In quel momento, quando ci pensava, sentiva ancora rabbia e delusione, non poteva farci niente. Sapeva anche che mettendosi fretta, peggiorava solamente le cose.
Non c'era niente di peggiore del tempo in certi casi.

Ho imparato già ad amarti senza più riserva alcuna 2 - Daniele Rugani[REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora