Sedici

531 43 6
                                    

A Vinovo era una bella giornata e Giulia stava camminando all'esterno, vicino ai campi, quando si imbattè in Paulo che fissava in una direzione in maniera abbastanza pensierosa.

- Paulo? - lo chiamò la ragazza.

Appena lui si girò, assunse un'espressione disorientata. - Dimmi. - disse dopo, riscuotendosi.

- Cosa ti sei incantato a guardare? - domandò lei, anche se già lo sapeva.

Paulo si mise a fissare il terreno e lei non gli mise fretta, capiva che aveva in corso una guerra con sè stesso per ammettere di essere innamorato di Sara, almeno un po'.
Poi alzò lo sguardo e tornò a guardare dentro alla struttura. L'altra seguì il suo sguardo e vide proprio la sua collega cercare qualcosa in mezzo ai mille fogli della scrivania per poi assumere un atteggiamento accigliato.
Giulia sentì Paulo ridere di fianco a sè, così si voltò a guardarlo.
Lui, sentendosi osservato, fece lo stesso.

La ragazza aspettò che fosse lui a parlare, cosa che fece dopo qualche istante. - Mi piace, è inutile che lo nasconda. - ammise abbassando la voce man mano che parlava.

- Almeno tu... - riflettè a voce alta lei, pensando alla situazione di Álvaro.

- Cosa intendi? - chiese l'altro, non capendo il senso di quelle parole.

- Niente, lascia stare. - disse velocemente Giulia. - Piuttosto, cosa hai intenzione di fare? - cambiò argomento poi.

- Non lo so... - rispose l'argentino. - Non sono sicuro di volemi buttare. - aggiunse poco dopo.

Giulia sapeva che a Sara Paulo piaceva, ma non poteva dirlo al ragazzo, chiaramente. Decise di incoraggiarlo in tutti i modi, girando intorno alla cosa. - Tu non vedi come si comporta lei con te, non lo noti. - provò a spiegargli.

- Davvero? - Paulo era tentato dal crederle. Insomma, loro erano spesso insieme per il lavoro e certe cose doveva pur averle notate, e poi non avrebbe avuto alcun interesse nel dirgli qualcosa di non vero.

- Sì, davvero. - confermò lei. - Lasciati guidare dal cuore, e non dagli occhi. - proseguì.

Era proprio così che sarebbe stato sempre meglio fare, fidarsi del proprio cuore. Gli occhi possono fraintendere, sbagliare o vedere cose inesatte. Alla fine è il cuore che deve fidarsi, gli occhi confondono nella maggior parte dei casi.
Giulia rimase un attimo interdetta a causa della sua stessa frase. Se lei non avesse dato tutto quel peso a ciò che avevano visto i suoi occhi e si fosse solamente fidata di Daniele, non sarebbe successo niente di tutto quello che stava passando in quel periodo.
Ma capiva Paulo: era così difficile non fidarsi dei propri occhi.
Però il ragazzo sorrise e le sembrò più sicuro di sè stesso. Poi andarono entrambi dentro.
Giulia salutò Sara con la mano e in seguito si diresse verso il corridoio. Credeva di avere Paulo che le camminava dietro e fu così fino a quando non svoltarono verso sinistra, poi lui si fermò per girarsi e tornare indietro. Anche la ragazza lo fece, non capendo cosa stesse facendo lui.
Lo vide tornare da Sara, che era girata si schiena.
Paulo la abbracciò da dietro e appena lei si girò, lui le diede un bacio. Sara non si spostò.
Rimasero così per qualche secondo, poi il giocatore le disse qualcosa, e tornò verso Giulia, ridendo.

- Non pensavo mi avresti preso così alla lettera. - gli disse anche lei ridendo, appena le fu vicino.

Paulo non rispose, ma continuò a ridere.

I due ripresero a camminare verso la sala da pranzo.

----------

Nel pomeriggio, Giulia raggiunse Sara, la quale si trovava in ufficio. La vide molto contenta, di sicuro era per il motivo che anche lei sapeva. Ma lei decise comunque di far finta di non saperlo, per vedere cosa le avrebbe detto l'amica, che in quel momento era seduta di fronte al computer.
Giulia la guardò per qualche istante.
Notò che ogni tanto si fermava e sorrideva senza motivo. Si avvicinò.

- Allora, questa allegria a cosa la dobbiamo? - le domandò, riferendosi ai suoi sorrisi.

- A niente. - rispose l'altra. - Non sono più allegra di altri giorni. - aggiunse. Cercò di nascondere che stava arrossendo visibilmente.

Giulia si arrese. Far ammettere le cose alla gente era faticoso. - Guarda che vi ho visti, tu e Paulo. - ribattè allora.

- Oh... - fece solo Sara. Poi non riuscì a trattenere un sorriso a trentadue denti.

L'amica ricambiò. - Sono felice che ci siate riusciti. - disse poi.

- Forse era inevitabile che prima o poi accadesse. - affermò l'altra.

- Sono d'accordo. - confermò Giulia.

Ci fu qualche istante di silenzio, poi Sara parlò di nuovo. - Spero che anche tu riesca presto a sistemare con Daniele. - le augurò.

Solo a sentire quel nome, Giulia avvampò.
Anche se aveva superato il periodo di delusione maggiore che aveva seguito immediatamente l'accaduto non si sentiva ancora pronta per affrontare l'argomento. Adesso stava meglio solo quando non ne parlava, ma sapeva che era sbagliato continuare a rinviare le decisioni.
Quando sarebbe riuscita ad accettare tutto senza pensarci e star male avrebbe potuto mettere le cose in chiaro e smettere di evitare Daniele, ma per il momento preferiva ancora non parlargli per non confondersi le idee ulteriormente.

- A cosa pensi? - domandò Sara, riscuotendola dai suoi pensieri.

- Niente, tutto apposto. - rispose. - Ci vediamo dopo! - la salutò e andò via dall'ufficio, per tornare alla sua scrivania al piano di sotto.

Scendeva le scale abbastanza velocemente, quando alla fine di esse incontrò proprio Daniele. Lo guardò negli occhi per un attimo, poi provò a superarlo.
Lui le mise una mano sul braccio, senza stringere, ma bastò a farla fermare.
Giulia sentì una scarica di brividi sulla schiena e una strana sensazione nella pancia appena lui la toccò. Nonostante questo, cercò di dimostrarsi ferma, anche quando lui parlò.

- Mi ascolti un attimo? - domandò lui.

Lei continuò a fissarlo con sguardo insofferente e, appena sentì gli occhi bagnarsi, riprese a camminare poichè non voleva fargli vedere che soffriva.
Lui fu costretto a lasciarle il braccio.
Giulia girò l'angolo e poi si appoggiò con la schiena al muro. Mentre le lacrime le bagnavano il viso, pensò alla dolcezza nella voce di Daniele quando le aveva rivolto quella semplice domanda. Lui era così buono con lei, anche in quella situazione.
Allora perchè lei non riusciva ancora a superare questa cosa?

Spazio autrice
Mancano tre capitoli alla fine della storia, poi ci sarà l'epilogo.
Spero che finora vi stia piacendo.
Se volete, passate a laggere la mia nuova storia su Álvaro Morata!
Giulia♡

Ho imparato già ad amarti senza più riserva alcuna 2 - Daniele Rugani[REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora