La sera, Giulia era seduta sul divano con una coperta addosso.
Nonostante il clima non fosse eccessivamente freddo, lei il freddo lo aveva nel cuore. Era in uno di quei momenti in cui la voglia di fare spariva per andare a finire chissà dove. Si metteva a fissare sovrappensiero un punto sul pavimento o sul muro e nemmeno se ne rendeva conto.
Denise ogni tanto la guardava sconsolata: nonostante i suoi tentativi di renderla attiva e partecipe di qualcosa, come una discussione o qualche lavoro in casa, finito il momento, lei tornava in quel triste stato, senza poter fare assolutamente nulla per evitarlo.
Non sentiva nessuna emozione particolare, ma solamente la voglia di rimanere immobile. Sua sorella temeva che se la cosa fosse peggiorata, avrebbe anche iniziato a non parlare, oltre che a non fare niente. Ma forse il suo pensiero era fin troppo esagerato.
Ad un certo punto, a Giulia suonò il cellulare a causa di un messaggio. Appena lesse il nome di Daniele, quasi le venne un colpo e divenne improvvisamente nervosa e agitata al pensare quale fosse il suo contenuto. "Mi manchi" c'era scritto.
Le si offuscò la vista e iniziò a sentirsi ancora peggio. Si riscosse quando vide una lacrima cadere sullo schermo del cellulare che teneva in mano. Tirò su la testa e fece tutti gli sforzi possibili per non piangere e per ricacciare indietro le lacrime che incosapevolmente aveva lasciato che bagnassero i suoi occhi. Se li asciugò velocemente e posò il telefono, sospirando.
Proprio in quel momento, passò Pamela lì vicino. Giulia si maledisse mentalmente per aver sospirato e aver attirato la sua attenzione.- Succede qualcosa? - le chiese infatti sua sorella fermandosi un attimo a guardarla.
- No. - rispose secca l'altra.
Pamela sapeva benissimo che non era così, ma decidette di non inisistere. Era sicura che tanto non avrebbe mai parlato, per paura di lasciare che quel pensiero la prendesse più del necessario, conosceva il suo ragionamento. Così si girò ed andò verso la cucina.
Infatti, Giulia, ogni volta che le succedeva qualcosa del genere, faceva di tutto per andare avanti comunque, anche se ogni elemento aggiuntivo le faceva sentire sempre di più il peso della situazione. Lo stava facendo in quel momento, ignorando il massaggio e facendo finta di niente, o meglio, provando, a far finta di niente.
Leggere quello che Daniele le aveva scritto l'aveva messa in difficoltà. Ancora non sapeva cosa avrebbe fatto in futuro, se l'avrebbe perdonato o meno. Di sicuro, non intendeva agire nelle condizioni in cui si trovava. Ancora sentiva dentro di sè un vuoto che in quel momento sentiva essere occupato solamente dal nodo dei suoi sentimenti, legato strettissimo.----------
Daniele lanciò il cellulare sul divano e si lasciò andare indietro, appoggiando la schiena.
Non sapeva perchè le aveva scritto quel messaggio. Forse sentiva che quando, quel pomeriggio, era rimasto solo con lei per qualche istante a Vinovo, avesse perso un'occasione di parlarle. Ma cosa le avrebbe detto se ne avesse avuto la possibilità? La verità era che non lo sapeva nemmeno lui. In ogni caso, vederla, le aveva messo dentro un bisogno di comunicare con lei, così aveva preso il cellulare ed era andata sul suo contatto. Forse parlarle di persona sarebbe stato molto meglio, ma se lei lo evitata in ogni modo, non poteva fare altrimenti.
Era stato parecchio con gli occhi sullo schermo a decidere cosa scriverle. Aveva scritto e poi cancellato un poema in cui le ribadiva ancora una volta la realtà della situazione, un breve messaggio in cui le diceva che la amava e un'altro ancora simile al primo ma più corto.
Ogni cosa che scriveva, gli sembrava troppo esagerata da mandare ad una persona che ce l'ha con te, o troppo poco perchè potesse esprimere a fondo le sue emozioni e ciò che provava, come se lei dovesse capire ed assimilare nuovamente cose che fino a quel momento erano state per lei certezze, che un solo momento aveva infranto o reso inutili e vuote di significato.
Credeva di essere fuori luogo in ogni parola che decideva di scrivere, come se niente potesse fare qualcosa nella sua impotenza.
Magari alla fine era davvero così, lui. Impotente. Ogni sua azione lasciava Giulia impassibile, ma che lei non tenesse più a lui, non ci credeva. Anche se questa consapevolezza si faceva sempre più strada nel suo cuore, non riusciva a stare senza tentare.
Aspettò invano per qualche minuto una risposta che non arrivò.
Poi si mise una felpa e decise di andare fuori a fare due passi.----------
Era il giorno seguente, e nel gruppo dei giocatori della Juventus il buon'umore non mancava. Tutti erano sereni e tranquilli anche nello svolgere gli allenamenti, non essendoci più moldo in cui impegnarsi, dato lo scudetto ormai vinto.
I ragazzi giravano per il centro sportivo e anche Giulia era uscita sui campi a prendere una boccata d'aria. Si mise ad osservare l'ambiente intorno a sè.
All'interno della struttura, al di là della porta a vetri che conduceva dentro, aveva notato un sorridente Leonardo Bonucci guardare entusiasta delle foto su una macchina fotografica. All'inizio, Giulia non capì. Ma poi, quando vide anche Irene seduta di fronte a lui sul divano dalla parte opposta, tutto le fu chiaro. Lei sorrideva. Proprio in quel momento, il difensore disse qualcosa e la ragazza si alzò per andare a sedersi di fianco a lui. Irene sorrise ancora di più, se era possibile, e gli prese la macchina fotografica dalle mani per cercare un'altra foto da fargli vedere. Poi gli rimise in mano l'oggetto. I due risero insieme.
Giulia sorrise, era una scena che le metteva felicità. Felicità per Irene, che era una sua amica, e per Leonardo, che forse aveva finalmente trovato una ragazza con cui andasse d'accordo. Trovava che insieme stessero davvero bene.
Inevitabile fu pensare al fatto che, mentre all'esterno di sè stessa tutto andava bene, al suo interno aveva una sensazione che l'accompagnava in ogni sua azione. Era diventata vulnerabile, senza nemmeno un momento di stacco dal lavoro per paura che i pensieri le venissero a far visita.
Girandosi, incrociò lo sguardo di Domenico, ad una decina di metri da lei. Subito entrambi guardarono altrove.
Anche lui soffriva nel vedere così sia Giulia che Daniele. Voleva fare qualcosa, non intendeva però scusarsi con lei per la breve discussione che avevano avuto. Il primo passo doveva farlo lei, ammettendo di aver sbagliato a rispondergli in quel modo.Spazio autrice
Buon venerdì!
Non so se la prossima settimana riuscirò ad aggiornare perchè sono piena di impegni, ma farò il possibile.
Comunque, ecco a voi il capitolo 8. Cosa ne pensate finora?
Giulia♡
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Ho imparato già ad amarti senza più riserva alcuna 2 - Daniele Rugani[REVISIONE]
FanfictionEra iniziato tutto da un'amicizia, forse fin troppo stretta.