Quattro

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Era il giorno seguente la partita e Giulia non toccava cibo dal giorno prima, cercava costantemente di farsi venire voglia di mangiare aprendo il frigo, ma non c'era nulla da fare: per quanto si sforzasse il suo stomaco non si apriva e la fame non arrivava.
Quando la partita era finita e i giocatori erano tornati a casa, Daniele era tornato a casa propria, dove aveva finito i lavori da poco, anche se aveva lasciato delle cose da Giulia. Forse perchè sperava che alla ragazza sarebbe passata in fretta, ma per lei, le cose che Daniele aveva lasciato in casa sua erano l'ultimo dei problemi.
Si sentiva svuotata e triste, incapace di fare qualsiasi cosa. Svolgeva dal giorno prima sempre le stesse azioni ripetutamente: stava a letto, si alzava, andava in cucina, provava a mangiare, non ci riusciva e poi tornava nel letto. Così, tutto di continuo, senza alcun risultato. Ogni tanto versava qualche lacrima. Non aveva più parlato con nessuno, solo Stefano l'aveva chiamata un paio di volte, però lei non aveva mai risposto, e aveva intuito che il centrocampista non l'avesse detto a nessuno, altrimenti altri l'avrebbero cercata.
Anche in quel momento, era stesa a pancia in giù sul letto. Ormai era quasi ora di cena e si stava chiedendo se avrebbe passato un'altra sera senza riuscire a mangiare almeno qualcosa, quando il suo cellulare squillò. Dentro di sè, sentiva la paura che fosse Daniele. In quel caso non avrebbe saputo nè se rispondere, nè cosa dire. Tirò un sospiro di sollievo quando si accorse che, a telefonarle, non era lui, ma sua sorella Pamela.

- Pronto? - rispose Giulia.

- Cosa succede? - le chiese subito l'altra a bruciapelo.

Giulia pensò a quanto doveva essere stato pieno di vita il suo "Pronto?" da riuscire a far capire dal tono di una sola parola alla sorella che qualcosa non andava. Decise lo stesso di non cedere. - In che senso? - ribattè allora.

- Sprizzi vitalità da tutti i pori. - le rispose sarcasticamente.

- Ho sonno, stavo dormendo. - disse senza pensare.

- Non è vero, non cercare scuse. - ma Giulia non la sentì, perchè era con la testa altrove.

Con le sue stesse parole, all'improvviso le era venuto in mente di quando Daniele sarebbe dovuto andare a casa sua ad una certa ora del mattino e lei si era addormentata. Lui l'aveva chiamata, e lei aveva trovato ogni sorta di giustificazione. Avevano scherzato, lui le aveva fatto il solletico e avevano riso. Senza accorgersene, a quel ricordo, tirò su col naso.

- Giù, ci sei ancora? - parlò Pamela. - Perchè stai piangendo? - aggiunse poi.

- Io... - iniziò, ma non riuscì a continuare la frase, perchè, in quel momento, quelle che per tutto il giorno erano state lacrime qua e là, diventarono un unico pianto ancora più forte.

- Calmati, calmati e spiegami. - provò a tranquillizzarla.

Giulia, con molto sforzo riuscì a limitare i singhiozzi e a raccontare tutto a sua sorella. Le parole le uscivano di bocca da sole, come se non aspettassero altro, come se lei stessa non avesse bisogno di altro che non fosse raccontare ciò che era successo a qualcuno. Fu come rivivere ogni immagine una seconda volta, ognuna di queste immagini dava una diversa botta al suo già basso, bassissimo morale. Quella ragazza che correva verso di lui, Stefano che cercava di farle capire cosa era successo, Daniele che provava a darle spiegazioni ma lei lo mandava via, tutto le faceva venir voglia di scaricare la sua frustrazione nel pianto, anche se era consapevole del fatto che così non si sarebbe risolto proprio niente.
Finito di parlare, si lasciò andare nuovamente ai singhiozzi.
Pamela cercava di dirle cose che potessero tranquillizzarla, anche se sapeva che era completamente inutile.
Giulia non riusciva a sentirle tutte, era come rinchiusa in una scatola in cui c'erano solamente lei, il suo pianto e la sua sofferenza, chiudeva tutto il resto al di fuori.

- Giulia, mi ascolti un secondo? - provò a fermarla ad un certo punto Pamela con voce calma ma ferma. Interpretò il silenzio rotto solamente da qualche singhiozzo proveniente dall'altra parte della cornetta come un sì. Così continuò a parlare. - Ti va se ti vengo a trovare? - le propose.

- Qui a Torino? - domandò lei.

- Perchè no? - chiese l'altra.

- Non lo so... magari hai da fare. - Giulia non voleva essere un peso per nessuno, men che meno per sua sorella.

- Non ho niente da fare e non voglio che rimani da sola. - ribattè Pamela.

- Va bene allora. - acconsentì l'altra. Sapeva che quando sua sorella si metteva in testa di fare una cosa lei faceva di tutto per farla accadere. - Chissà che non trovi anche tu qualcuno qua che ti possa far felice. - provò allora a scherzare. Sarebbe stata davvero contenta se sua sorella avesse trovato qualcuno lì a Torino che l'amasse.

- Quello è l'ultimo dei miei pensieri, vengo lì per te. - rispose però. Quando aveva proposto a Giulia di raggiungerla per un po' a Torino, non aveva minimamente pensato a quello, le interessava solo fare un po' di compagnia a sua sorella in un momento non felice. Anche se probabilmente lei desiderava stare da sola, avere qualcuno vicino era confortante, per quello aveva insistito.

- Non si può mai sapere. - ribattè però prontamente Giulia. Era la prima volta dal giorno prima che cercava la battuta, e subito dopo sentì un peso sullo stomaco, la sofferenza che tornava a farsi sentire

- Allora ci sentiamo. Ciao Giù. - la salutò Pamela dopo. - Ah, e mangia stasera, miraccomando. - aggiunse prima di riattaccare.

- Come fai a... - provò a chiederle Giulia, ma sua sorella aveva già chiuso la conversazione.

La ragazza posò il cellulare e sospirò, poi si tirò su e rimase seduta sul letto. Scese in cucina e con tutta la determinazione che poteva avere in quello stato e si mise ad apparecchiare il tavolo.
Era sempre stata abituata a tirare fuori due bicchieri, due piatti, due di ogni cosa. Lo stomaco le si richiuse pensandoci. Rimise di nuovo tutto a posto e tornò nel suo letto.
Il giorno dopo sarebbe dovuta andare a Vinovo a lavoro, non sapeva in che stato ci si sarebbe presentata e con quali forze, ma non riusciva davvero a fare diverso, pur conoscendo quali sarebbero state le conseguenze.

Spazio autrice
Fatemi sapere che ne pensate.
A presto.
Giulia♡

Ho imparato già ad amarti senza più riserva alcuna 2 - Daniele Rugani[REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora