Diciotto

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Dopo la prima volta in cui si erano trovate la sera per lavorare insieme e fare due chiacchere, Sara e Giulia avevano deciso di ripetere quella serata un'altra volta e, tra un impegno e l'altro, erano riuscite ad organizzarsi per andare a casa della prima due giorni dopo quello che era successo tra lei e Paulo e, Giulia lo nascondeva, ma voleva anche sapere qualche dettaglio in più di quello che era successo tra i due.
Ognuna con il proprio computer sulle ginocchia, consultavano un paio di fogli, sedute l'una al fianco dell'altra sul divano.

Dopo un po', ad interrompere il silenzio nell'aria fu la ragazza che da meno tempo lavorava a Vinovo, con il suo solito piglio allegro. - Io e Paulo siamo usciti. - annunciò con un sorriso a trentadue denti.

- Voglio che mi racconti tutto. - si ridestò l'altra spostando il pc e girandosi meglio sul divano verso l'amica. Non era stato molto complicato ottenere qualche infomazione, pensò divertita.

Sara si cimentò in un lungo racconto della loro serata nei minimi dettagli, in cui Giulia ebbe timore di perdersi a causa dei mille particolari che l'altra le raccontava.
Paulo l'aveva portata in un piacevole e appartato ristorante in centro e, durante la cena, avevano parlato normalmente del più e del meno come se non fosse cambiato niente tra di loro, come se fossero amici, cosa naturalmente non vera. C'era stato bisogno di sciogliere il ghiaccio iniziale dovuto ai loro caratteri così simili e uguali sotto quell'aspetto, ma avendo loro quel rapporto di stretta amicizia, non ci era voluto molto tempo.
In seguito, il calciatore argentino le aveva chiesto titubante di fare una passeggiata, e a Sara aveva fatto tenerezza la sua timidezza, tanto che aveva accettato con entusiasmo la proposta, così da incoraggiarlo e toglierlo dall'imbarazzo che gli aveva messo addosso farle quella richiesta.
Mentre camminavano per le vie del centro di Torino, Paulo si era fermato all'improvviso prendendole l'altra mano, quella che non teneva già nella sua, e l'aveva baciata di nuovo dopo, Giulia ne aveva la sicurezza, averci pensato almeno cento volte prima di farlo.
Sempre meno che per la volta precedente.
Mentre parlava, Sara sembrava piena di un'adrenalina che aveva bisogno di essere scaricata in qualche modo, anche parlando del sentimento che ormai la univa a Paulo.
Ne era perdutamente innamorata, si vedeva dai suoi occhi mentre lo pensava.
Concluse il racconto della loro serata con un sospiro ed un sorriso se possibile ancora più grande di quello che aveva prima, mentre fissava un punto sul pavimento.

- Wow. - commentò Giulia ridendo. - Direi che sei delusa. - aggiunse poi ironicamente.

- Ce l'abbiamo fatta... - riflettè Sara. - Sono contentissima di essermi arresa all'evidenza e parte di tutto questo è grazie a te. - proseguì.

- Non c'è di che. - se la rise ancora l'altra solamente, dato che le aveva già detto qualche giorno prima che era felice per quello che stava succedendo alla sua amica e Paulo.

Il motivo per cui forse aveva insistito tanto su quella faccenda era perchè era dentro alla medesima situazione anche lei poco meno di un anno prima, alla storia dei migliori amici.
Aveva imparato a riconoscere i propri comportamenti "sospetti" e sapeva riconoscerli in Sara e Paulo.

- Il tuo periodo di riflessione, invece, quanto durerà ancora? - domandò Sara, cambiando argomento.

- Cosa intendi per "periodo di riflessione"? - chiese a sua volta Giulia, con il suo classico sistema per perdere tempo di ribattere con un'altra domanda.

- Mi riferisco al tempo in cui intendi decidere quando perdonerai Daniele. - rispose la sua collega.

Giulia non la guardava negli occhi. - Magari non gli interessa più che io lo perdoni. - ribattè lei a bassa voce.

- Quel ragazzo non aspetta che quello. Non vedi come ci soffre, dato che lo stai evitando. - provò a convincerla Sara.

- Anche Domenico lo dice... -

- Perchè è così. - sentenziò ferma l'altra, interrompendola.

Nonostante quello che i suoi amici le dicevano, la paura di Giulia era implacabile.
Temeva che con la sua arrabbiatura avesse allontanato da sè Daniele in maniera irreparabile, un errore che non si sarebbe mai perdonata.
Poteva essere solo un'impressione che Sara e Domenico avevano del ragazzo, magari dentro di lui il tempo stava per scadere o era già scaduto.
Poteva essere che, se Giulia si fosse scusata, lui si sarebbe reso conto di non aver più bisogno di lei.
Mille pensieri di altrettante possibilità di cosa sarebbe potuto accadere dopo le riempivano la mente e la tormentavano.

- Devo ancora decidere cosa fare. - disse Giulia, riassumendo tutti i propri pensieri in un'unica frase.

- Decidi per il meglio. - la raccomandò Sara.

Il silenzio tornò a regnare nel salotto della casa di quest'ultima, fino a quando proprio lei non riprese la parola, con evidente voglia di parlare quella sera.

- Sai chi ho visto in giro, sempre l'altra sera? - iniziò.

Giulia agrottò la fronte. - Chi? - domandò curiosa di sapere chi fosse la conoscenza comune a cui la sua amica si riferiva.

- Irene e Leonardo. - rispose Sara.

- Davvero? - chiese l'altra, sorpresa, dato che la ragazza aveva chiesto loro di mantenere il segreto della relazione tra lei e il difensore.

- Sì, davvero. - confermò. - Sono rimasta sorpresa quanto te. - andò avanti Sara, evidentemente del suo stesso pensiero a causa degli avvertimenti che avevano avuto poco tempo prima da parte della loro collega.

Entrambe pensarono che insieme avessero deciso di non nascondersi più e che lei non avesse fatto in tempo ad informarle.
Si scambiarono questa opinione comune e finalmente si misero a lavorare.

Spazio autrice
Mancano un capitolo e l'epilogo al termine di questa storia.
Grazie davvero a chi la sta leggendo fino a questo punto.
Giulia ♡

Ho imparato già ad amarti senza più riserva alcuna 2 - Daniele Rugani[REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora