Capitolo 5 - Fuori da casa mia

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Sbatto le palpebre per un paio di volte cercando di riprendermi. Mi giro verso Jace con sguardo smarrito e capisce che c'è qualcosa che non va. Non fa in tempo a chiedermi nulla che una fastidiosissima voce nasale mi perfora i timpani.

"Oh misericordia. Alexandra sei incantevole. È da molti anni che non ci vediamo più."

Lady Prichard si avvicina ondeggiando il suo didietro e mi prende per le spalle dandomi dei finti baci sulle guance. Mi sforzo di ritrovare quel minimo di etichetta per non essere ulteriormente scortese. Già, perché essendo di rango più alto lei ed essendo io la padrona di casa, avrei dovuto salutarla per prima. Merda.

"Vi prego di perdonarmi, Lady Prichard. Sono appena tornata dall'America e non ho ancora ripreso confidenza con il fuso orario. Sono un po' scombussolata. Benvenuta in casa nostra, comunque. Lord Prichard è davvero un immenso piacere rivederla," dico stampandomi un falsissimo sorriso di circostanza sul viso. " Come la vostra amabile consorte ha appena fatto notare è da molto che no ci vediamo."

"È un piacere anche mio Lady Stewart." O mio Dio, ma il monocolo non andava di moda nel diciottesimo secolo?

"Lasciate che vi presenti Jason Fletcher, un amico che è venuto a trovarmi dall'America." Jace è imbambolato e gli do una gomitata per riscuoterlo. Cazzo. Avrei dovuto spiegargli come funziona qui.

Jace però mi stupisce sciogliendosi dal mio braccio e facendo un cenno con il capo al pomposo Lord. Prende poi la mano di sua moglie e quasi la sfiora con un bacio dicendo: "Incantato, Milady."

Vedo Prichard fare un cenno di assenso ed è positivo. Dio Jace, non mi deludi mai. Sono così felice che potrei mettermi ad urlare. Cosa che ovviamente evito di fare.

Sento qualcuno schiarirsi rumorosamente la gola e dei passi avvicinarsi. Evidentemente la cozza si è staccata dallo scoglio. Mi volto per incontrare due splendidi occhi verdi illuminati da una scintilla di ironia.

"Lady Stewart. Non si salutano più i vecchi amici?"

Vorrei ficcargli uno degli stecchini che stanno sulle tartine in un occhio, ma mi costringo ad un sorriso di circostanza.

"Non me ne avete dato il tempo, Lord Prichard. È un proprio un piacere rivedervi."

"Il piacere è tutto mio Milady." Dice con una voce roca che mi fa tremare le gambe. Si china per prendermi la mano e la bacia. Ma non come Jace ha fatto con Lady Prichard. La bacia veramente. Nel sentire le sue labbra sulla mia mano arrossisco leggermente, ripensando a quando... va bè lasciamo perdere. Tolgo la mano dalla sua presa e lui solleva l'angolo del labbro.

"Permettetemi di dirvi che siete incantevole in questo abito. Questo colore vi sta d'incanto." Dice facendo scorrere il suo sguardo sul mio corpo dall'alto in basso. Arrossisco ancora di più. Con la coda dell'occhio vedo lo sguardo stranito di Jace. Sa che non mi trovo a mio agio in certe situazioni. Cazzo. Se si imbestialisce è la fine. Può diventare molto protettivo nei miei confronti. Stewart datti una regolata.

"Vi ringrazio. Vi trovo bene anche io. Credo che possiamo dare inizio alla cena." Il mio tono risulta più autoritario di quanto volessi, ma non importa. Batto le mani e subito i camerieri iniziano a portare le pietanze. "Cari signori, potete accomodarvi."

Guardo mia madre e lei mi osserva stupita. Cosa credeva che non sarei stata capace di dare un ordine come lei? Sono stata anni ad osservarla mentre bacchettava la servitù a destra e a manca. Jace mi sorride orgoglioso e anche io lo sono di me stessa. Ho zittito Pretty Prich. Rido a quel nomignolo che gli avevo affibbiato con Mary. Jace viene a prendere il mio braccio sotto lo sguardo di un Ethan incazzato nero. Stewart 1 - Prich 0. Alzo gli occhi verso di lui e mi viene un brivido. Forse non la passerò liscia. Si avvia lentamente verso il suo posto e non posso fare a meno di notare quanto sia cresciuto. Ormai è un uomo. Con le spalle riempie la giaccia del suo smoking, cosa che a diciotto anni non faceva. E i pantaloni stretti mettono in risalto le sue gambe lunghe e muscolose. E quel culo... Stewart dacci un taglio. È Pretty Prich. Non puoi invaghirti di lui. Mi siedo e Jace è al mio fianco. Alzo lo sguardo e incontro due fottuti smeraldi. Merda. Ci mancava che ce l'avessi di fronte. Mi ritrovo ad osservare la fisionomia del suo viso, i suoi occhi, il naso dritto, la mascella squadrata coperta da un leggero strato di barba... fino ad arrivare alla sua bocca. Dio, è perfetta. Da baciare.

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