Volti su volti vengono verso di me a baciarmi e ad abbracciarmi. "Congratulazioni!", "Siete una splendida coppia!" sono le frasi più frequenti che mi vengono rivolte. Sono frastornata, le scarpe mi fanno male, le forcine con cui mi hanno appuntato il cappellino mi stanno perforando la testa. Non vedo l'ora che tutto questo finisca. E devo ancora mettere in atto il mio piano. Questa giornata non finirà mai. Incrocio lo sguardo di mio padre e mi fa cenno con la mano di andarmene. Gli sorrido e lui mi fa l'occhiolino. Sguscio tra la folla e mi dileguo. Salgo in camera mia e butto all'aria scarpe e tutto quello che porto addosso. Mi butto letteralmente sul letto e lentamente mi rilasso.
Bussano alla porta, ma è come se sentissi i tonfi in lontananza. Cazzo. Devo essermi addormentata.
"Avanti."
"Ehi, ma dove sei scomparsa?"
Mery e Jace entrano e si siedono sul mio letto.
"Mery, non ce la facevo più. Sono salita in camera e devo essermi addormentata. Come l'ha presa mia madre?"
"Oh, tua madre non se n'è nemmeno accorta. È stata tutto il tempo a chiacchierare con la tua futura suocera."
Jace ridacchia e io scuoto la testa. Sono contenta che il mio amico sia più rilassato ora.
"Allora, Lex... da dove sono venute fuori tutte quelle smancerie di oggi?" Si sta letteralmente sganasciando dalle risate.
Arrossisco e Mery gli dà un pugno sul braccio.
"Fuori di qui, scimmione. Non sei in grado di fare discorsi da donne."
"Hai ragione, tigre. Vado a farmi una dormita, prima di ripartire per Londra. Ciao, luce dei miei occhi."
Due cuscini volano verso di lui e fugge ridendo come uno scemo. Non posso fare a meno di sorridere anche io. Sono adorabili questi due.
"Allora cara, abbiamo un po' di argomenti da affrontare." Usa un tono professionale che mi fa ridere.
"E sarebbero?"
"Il primo è la nostra partenza. A differenza tua e del tuo fidanzato molti di noi devono tornare a lavoro visto che domani è lunedì e tuo padre deve rientrare in clinica stasera. Per cui noi siamo pronti per partire, Jace compreso. Sono le quattro quasi e salvo traffici vari dovremmo essere a Londra per le nove di stasera."
"E perché io non dovrei venire con voi?" La guardo contrariata.
"Perché Ethan ha parlato con noi e non so cosa abbia in mente per voi due stasera. Quindi ti trattiene almeno fino a domani." Mi sorride raggiante.
"Cosa?"
"Doveva essere una sorpresa, per favore non rovinarla."
Ci rifletto su. Effettivamente potrebbe essere un'occasione per riguadagnare un po' di terreno.
"A cosa stai pensando Stewart? Conosco quello sguardo."
"Che forse è un bene. Dovrei riguadagnare terreno. Mi è venuta in mente una cosa." E le accenno la mia idea. Ovviamente dire che le piace è un eufemismo. La trova perfetta. Dopo esserci salutate vado a farmi una doccia e a salutare mio padre, promettendogli che sarei andata a trovarlo in clinica l'indomani.
Mentre esco dalla sua camera incrocio la cameriera di stamattina.
"Mi scusi!"
"Cosa posso fare per voi Milady?"
Le sorrido. Ricominciamo a giocare Prich.
Ethan
Tutto sommato è andata bene, anche i miei genitori hanno apprezzato quanto ho fatto. Dopo le nostre reciproche dichiarazioni, mio padre è venuto a congratularsi con me dandomi un abbraccio e una bella pacca sulla spalla. Tuttavia, nella folla ho perso Alexandra. Vedevo dal suo viso che era provata. Non è molto a suo agio in mezzo alle persone. Non lo è mai stata, nemmeno da bambina. Salutava tutti e poi spariva. Sorrido. Mi sto rilassando disteso sul mio letto mentre mi rigiro la scatolina nera che avrei dovuto darle oggi. Non me la sono sentita, avrebbe perso di significato. Vorrei un momento diverso. Un momento nostro. Sospiro e mi gratto la testa. Cazzo, ma da quando sono diventato così melenso? Da quando due occhi da gatta hanno incrociato i tuoi. Già. Dopo tutto questo trambusto una cena informale tra noi è la cosa migliore stasera. Ho fatto proprio bene a mandare a casa tutto il clan, compresi i miei genitori. Chissà se le piacerebbe venire a vivere qui una volta... ma che dico. È troppo scomoda questa casa. Io devo vivere stabilmente a Londra, dove tutto è raggiungibile in dieci minuti massimo. Chiamo Olaf e gli dico di lasciarmi la cucina libera stasera. Ho intenzione di far sentire Alexandra a casa. Mery mi ha lasciato il suo numero di cellulare. Le scrivo un messaggio.
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Profumo di rose
RomanceVivere nell'oro non è sempre facile e Alexandra lo sa bene. Riuscita a scappare in America da sua madre e dal suo status sociale, dopo quattro anni è costretta a ritornare a Londra a causa della malattia di suo padre che va peggiorando ogni giorno...