Sono al club con i miei amici e vedo che stanno chiacchierando del più e del meno, ma non presto la benché minima attenzione alle cazzate che stanno sparando.
"Allora che ne pensi?"
Ci metto un po' a capire che Mike si sta rivolgendo a me.
"Come? Scusa amico, ma ero sovrappensiero e ho perso il filo del discorso."
"Me ne sono accorto, ragazzo miliardario. Grazie per essere tornato fra noi comuni mortali." E scoppia a ridere. Rido anche io. Michael O'Connel, mio migliore amico dai tempi dell'asilo. È una persona molto leggera e non prende mai nulla sul serio. Ma se serve sa dispensare consigli ineguagliabili. Ecco perché mi piace.
"Comunque, ora che ascolti, stavamo dicendo che le due che sono entrate adesso non sono poi così male, specie quella con il vestito nero." Lo vedo sogghignare in un modo strano. Mi volto a guardare verso il basso attraverso la ringhiera del privé e non appena focalizzo le due ragazze che indica Mike mi va di traverso il drink. Mike inizia a ridere sguaiatamente e mi da pacche sulle spalle. Lo scrollo via e mi alzo, appoggiandomi alla ringhiera.
Una strana collera mi invade; perché cazzo Alexandra è uscita di casa conciata in questa maniera? La osservo, mentre le luci la illuminano. Si sta facendo largo tra la folla e, ovviamente, la fauna maschile presente nel locale se la sta mangiando con gli occhi. Subito una sanguisuga le mette le mani addosso e stringo i pugni. Resto sorpreso quando lei si gira, mollandogli uno spintone, e inizia ad inveirgli contro.
"Brava piccola." Scuoto la testa. Piccola? Da quando penso questo di una donna? Scuoto la testa di nuovo. Il mio sguardo si sofferma sul vestito e mi eccita. Il pizzo è uno dei miei tessuti preferiti. Per non parlare del nero. Il nero le sta d'incanto. Sembra una piccola pantera vista da quassù. Mi accendo una sigaretta e osservo ogni suo movimento. È... sensuale. Mai avrei creduto di poter considerare Alexandra Stewart sensuale. I capelli le ricadono morbidi sulle spalle e ad ogni movimento lasciano intravedere la pelle scoperta della schiena. Il modo in cui balla mi piace, è aggressiva e ogni tanto beve dal suo bicchiere. Mi passo la lingua sulle labbra ogni volta che succhia dalla cannuccia nera. Quando le luci le illuminano il viso noto che sta ad occhi chiusi e ha la bocca semiaperta. Sembra sia in estasi.
Poco più in la noto l'americano e la bionda che ballano insieme. Begli amici ad abbandonarla così per fare il loro porci comodi. Torno con lo sguardo sulla figura di Alexandra e mi incanto letteralmente a guardarla mentre sorride cantando i testi delle canzoni.
Percepisco il silenzio intorno a me e una mano unghiata mi passa dalla coscia al fondoschiena. Il profumo forte e dolce è inconfondibile.
"Se non te la pianti, verrai nei pantaloni." Una risatina.
"Corinne, togliti dai coglioni."
"Come siamo scorbutici."
Sopporto a stento la sua voce stridula. Non ha niente a che fare con quella calda e leggermente roca di Alexandra.
"Corinne lascialo stare e vieni a bere un bicchiere con me."
Ringrazio mentalmente Lucas per averla portata via e gli altri riprendono a chiacchierare come se nulla fosse.
Mike mi raggiunge alla ringhiera e con un cenno mi invita ad andare in terrazza. Rivolgo un ultimo sguardo ad Alexandra e lo seguo.
Si accende una sigaretta e mi guarda.
"Che c'è?"
"Non lo so Ethan, dimmelo tu. Appena è arrivata la tua fidanzata sei diventato un farfallino amoroso. Sprizzavi cuoricini da tutti i pori."
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Profumo di rose
RomanceVivere nell'oro non è sempre facile e Alexandra lo sa bene. Riuscita a scappare in America da sua madre e dal suo status sociale, dopo quattro anni è costretta a ritornare a Londra a causa della malattia di suo padre che va peggiorando ogni giorno...