Sorelle nell'anima

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FEDERICO

Sono quasi le nove quando aspettiamo le ragazze davanti al loro dormitorio. Finalmente io e Steve siamo riusciti a ritagliarci del tempo libero, così abbiamo deciso di trascorrere una serata tutti insieme prenotando in un locale dove si fa il karaoke.

Appena la loro coordinatrice lo viene a sapere, invita quasi la metà dei partecipanti, pur di garantirsi un duetto con un professore di spagnolo per il quale ha perso la testa. Quella donna è folle! Ci credo che abbiano scelto lei per questo viaggio!

Arrivati al locale, Lucy già scalpita, pensando in quali canzoni esibirsi, sbirciando tra la folla il viso della sorella, sua compagna di avventure. Dallo sguardo di Steve capiamo che non ci augura una tortura simile, ma ormai la sua ragazza, che è stonata come una campana, ha gli occhi a cuoricino e continua a elencare a Teresa e Andrea le sue canzoni preferite.

Appena il suo viso s'illumina capisco che Megan ha fatto il suo ingresso.Perfetta come sempre, attraversa il locale come se fosse la regina Elisabetta. Punta i suoi occhi nei miei, mentre credo di sbiancare all'istante. Un brivido mi percorre tutta la schiena e un brutto presentimento si insinua nei miei pensieri. Arriva al nostro tavolo, salutando Lucy e Steve con un abbraccio e un bacio, che riserva anche a me, ancora impietrito dal suo modo di fare.

«Un duetto me lo concederai? So che hai una voce stupenda, non potrei perdermi un'occasione simile» sussurra prima di allontanarsi. Fa un cenno alle ragazze e senza attendere una risposta si allontana coi colleghi che l'hanno accompagnata.

«Megan ha una voce da favola» esclama Lucy battendo le mani. Lo sguardo di Teresa e Andrea è indecifrabile e il fatto che non abbiano ribattuto e siano rimaste in silenzio vale più di mille parole. La loro coordinatrice, di cui non ricorderò mai il nome, arriva di corsa al nostro tavolo, stringendo la mano del suo adorato prof di spagnolo,annunciando che avrebbero aperto le danze. Il suo sorriso è così contagioso che ben presto ci ritroviamo a ridere tra di noi.

«Certo che è davvero simpatica. Se avessi avuto dei professori del genere avrei studiato molto più volentieri» spiega Steve mentre solleva i bicchieri per fare un brindisi. «A noi, e a una serata indimenticabile» esclama.

Dal nulla appare il francesino che afferra la mia ragazza per un braccio e la trascina letteralmente con sé per un duetto sulle note di una canzone che lei ama. I suoi occhi sgranati in direzione mia e di Andrea e le sue guance rosse chiedono aiuto, ma la cugina solleva i pollici incitandola, ottenendo delle imprecazioni tra i denti. Non posso evitare di ridere per la scena, alzando il bicchiere in segno di augurio.

«Teresa sa cantare? O fa quella faccia perché è stonata?», chiede Lucy. Io e Andy ci guardiamo e sorridiamo.

«Lo sentirai tu stessa.» Se supererà la sua timidezza sarà fantastica e non vedo l'ora di sentirla. Bevo una lunga sorsata per alleviare il fastidio che Jean mi provoca con quel suo modo di fare con lei e di starle troppo attaccato. Se non mi fidassi ciecamente di Teresa, l'avrei già gettato giù dal palco, poco ma sicuro.Tutti quei baci sulla guancia, quegli sguardi, quei sorrisi carichi di promesse, farebbero perdere la pazienza a un santo. Scuoto la testa ricordando che la visione dell'amore della mia ragazza è categorica, "o tutto o niente". Sta con me, quindi non esiste altra soluzione.

Le note di Uptwon Funk di Bruno Mars iniziano, ma Teresa ancora non si sblocca. Fissa il ragazzo al suo fianco senza spiccicare una parola, mentre lui canta e si muove a tempo. Qualcuno gli lancia perfino un cappello, lui lo indossa e prendendo la mano di Terry la esorta a seguirlo.