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ANDREA

Finalmente questa giornataccia è finita. L'unica cosa bella è stata vedere Megan in aula con degli enormi occhiali da sole. I commenti non si sono sprecati e il sorriso sul mio viso non mi ha mai abbandonato. Quella stronza se l'è proprio meritato. Non vedo l'ora di tornare in camera da mia cugina, chissà come sta. Esco dall'aula e corro al dormitorio. Trovo Terry sdraiata sul letto che guarda la tv, mi sorride quando entro mentre le salto addosso per abbracciarla. Le racconto subito tutto quello che abbiamo fatto durante la giornata, vedo che mi ascolta attentamente.

«Bè, dimmi, hai passato tutto il giorno sdraiata qui?» La vedo strana e devo capire cosa c'è che non va.

«Sì, cos'altro dovevo fare? Ah, ho chiamato Sofia stamattina, ti saluta. E udite udite... era con Elena. A quanto pare ha deciso di riallacciare il rapporto, finalmente» dice con un sorriso.

«Oh, una bella notizia allora. Sono felice, anche se a dirla tutta, mi ero abituata a non vederla né sentirla. Insomma... nessuno le hai mai fatto o detto qualcosa, non credevo che dopo Nicola si ritirasse tipo eremita. Soprattutto che ci escludesse in questo modo dalla sua vita. Prima tra tutte, tu.» Ci sono rimasta davvero malissimo. Vedo Terry annuire e non dire una parola. Non è da lei, di solito è più loquace di così.

«Cugi?» La chiamo perché mi guardi negli occhi. «Hai sentito Federico? Cos'ha detto della lite? Sono curiosa» dico con un sorriso.

Ma lei invece non ricambia, anzi, sbuffa. Oh, oh.

«L'ho visto dopo che sei andata a lezione. Siamo andati a fare una passeggiata al parco» dice torturandosi le mani. «Ci siamo salutati...» prosegue senza sollevare lo sguardo.

Respira Andrea, respira. Cazzata in arrivo.

«Salutati come?», chiedo accigliandomi.

«Andy...» Prende un lungo respiro. «Megan gli ha detto che farà di tutto per rispedirci a casa. Stamattina hai visto anche tu che non scherzava, quindi finché non sarà finito lo stage...»

«Oh per favore!», sbotto alzandomi in piedi.  «Gliela date vinta così?», sbraito alzando le braccia in segno di resa. Ma che cazzo gli passa per la testa!

«Cugi calmati. Sarà solo fino alla fine, se lei crede di essere in vantaggio forse ti lascerà stare. Non posso rischiare, c'è in ballo il tuo futuro, non solo il mio. Non posso essere egoista» dice alzandosi a sua volta, raggiungendomi accanto al tavolo.

«Ma a fare cazzate ci riesci benissimo! Salutati come? Non vi sarete lasciati per colpa di quella...» Giuro che vorrei prenderla a schiaffi in questo momento.

«No» sbotta con un cenno della mano. «Staremo divisi fino alla fine di questa cosa. Non è cambiato nulla, ma lui si sente in colpa e anch'io» dice abbassando gli occhi. «Megan deve credere di essere riuscita a fare un gran casino e se stiamo lontani, forse ci farà finire lo stage in pace. O almeno lo spero.»

Prendo le sue mani nelle mie, aspettando che mi guardi in faccia. Odio vederla così, deve capire che io sono disposta a tutto, che non ho paura di quella stronza patentata.

«Lo sai che è un'idiozia, vero? Devo picchiarla anch'io per farti capire che non ho paura di lei? Non me ne frega un cazzo di quello che fa o pensa, potrebbe anche nasconderci le pentole, ma riuscirei lo stesso a metterla nel forno.» Mi guarda con gli occhi lucidi e si mette a ridere. La attiro verso di me e la stringo forte. Teresa è quella forte tra noi due, quella che non ha mai dubbi, pronta ad affrontare mari e monti per conquistare il suo obiettivo. Stento a riconoscerla in questo momento.  Ora sono io che devo essere forte per entrambe. Si scioglie dal mio abbraccio.

Sorelle nell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora