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ELENA

Chiudo il negozio e mi dirigo verso la fermata dell'autobus. Non vedo e non sento Giulio da quattro giorni, nemmeno un messaggio. Muoio dalla voglia di chiamarlo solo per sapere se sta bene, ma dato che lui non si sforza, non vedo perché dovrei farlo io. So che non siamo nulla l'uno per l'altra in fondo, ma mi aspettavo almeno un po' di educazione.

Accanto alle altre persone noto una figura conosciuta, mi blocco. È Sofia. Si avvicina aprendo le braccia. La lascio fare, anche se la mia stretta non è altrettanto forte. Un nodo mi serra la gola, vorrei dirle così tante cose, e so che lei mi tartasserà di domande alle quali non vorrei o non saprei rispondere, ma l'ondata di colpevolezza che mi assale mi immobilizza.

 Un nodo mi serra la gola, vorrei dirle così tante cose, e so che lei mi tartasserà di domande alle quali non vorrei o non saprei rispondere, ma l'ondata di colpevolezza che mi assale mi immobilizza

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«Possiamo tornare a casa insieme?», chiede con gli occhi lucidi. Annuisco con un sorriso timido, e proprio in quel momento arriva il nostro autobus. Ci sediamo in fondo, come abbiamo sempre fatto. Sembra passata una vita dall'ultima volta che abbiamo passato del tempo insieme, solo noi due. Non so di cosa parlare, anche se la mia mente è piena di domande. Vorrei dirle che mi mancano tutte e tre, ma che non mi sento più serena come un tempo accanto a loro, che mi sento inadeguata e so che in un modo o nell'altro deluderò le loro aspettative. Sofia rompe il mio silenzio con un sorriso più dolce di come ricordavo.

«Torni a casa a quest'ora tutte le sere?»

«Solo quando lavoro, non tutti i pomeriggi.» La vedo annuire semplicemente.

«Non mi hai più risposto riguardo all'esame, anche se sono sicura che lo avrai superato nel migliore dei modi» dice con un filo di voce.

«Sì, zero errori. Questa settimana ho iniziato le guide, conto di essere pronta con una decina, non di più.» Piano piano il groppo in gola si allenta. Forse ci sta andando cauta volontariamente. Ma non m'importa, voglio sapere tutto ciò che mi sono persa.

«Ho visto le foto che avete fatto a Londra. Vi sarete divertiti un mondo immagino.» Sul volto di Sofia appare un sorriso genuino mentre ricorda.

«Sì, una bellissima esperienza. Terry alla fine ha accalappiato Federico, ma questo lo sai già. Scoprire che anche lui era pazzo di lei però ci ha stupiti non poco. Dopo l'ultima storia, tuffarsi in un'altra lo intimoriva, così ha cercato la sua strada altrove... ma sai, il destino a volte ha altri progetti!»

«Sono davvero felice. A dire il vero ci avrei scommesso, secondo me si capiva che a lui piaceva. Mi fa piacere comunque... e come andrà quando lei tornerà a casa?»

«Dice che deve finire i contratti e poi tornerà anche lui, non ha motivo di restare in Inghilterra. Anche se a dirla tutta, è diventato ancora più figo laggiù, se non avessi il mio tesoro ci farei un pensierino» dice ridendo.

Rido anch'io perché mi sembra un'assurdità. Sofia non rinuncerebbe al suo uomo per nessun motivo al mondo.

«Enrico a che punto è con l'accademia?», chiedo perché mi interessa davvero.

Sorelle nell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora