6

191 9 14
                                    

ANDREA

Lascio un ultimo bacio al mio amore, non riesco quasi a staccarmi da lui. Mi mancherà da morire già lo so. Ma sono determinata a sfruttare al massimo questa opportunità, e riuscirò a fare grandi cose insieme alla mia cuginetta.

«Pronta?» Allungo una mano verso Teresa ferma tra le braccia di Sofia.

«Sì, prontissima.»

Salutiamo tutti un'ultima volta e poi ci dirigiamo verso il gate d'imbarco. Terry non ha fatto altro che aspettare l'arrivo di Elena. A volte non la sopporto, si comporta proprio da stronza. Credo fermamente che quando torneremo a casa le farò un bel discorsetto, mi sta davvero stufando. Stringo la mano di mia cugina nella mia, e mi sento pronta a conquistare il mondo. Mi volto per sorriderle e noto che ha qualcosa di nuovo. «Bella quella felpa cugi, da dove salta fuori?»

Terry si guarda un attimo con un'espressione incerta. «Non so se vuoi saperlo davvero... comunque è un regalo di Federico per la nostra vittoria. È arrivato poco prima di Natale.» Mi risponde facendo una smorfia birbante. Di sicuro sarà al settimo cielo per quel pensiero, che oltretutto è davvero bello, così decido di non commentare e le faccio un sorriso sbilenco. Ora andrò da lui, e una volta trovato lo prenderò a calci nel sedere, così impara a comportarsi da coglione. Scommetterei qualsiasi cosa che sia scappato da Teresa per colpa della stronza con la quale stava fino a qualche mese fa. Se ho ragione, dovrà trovare il modo di farsi perdonare.

Dopo un'ora e mezza di volo, atterriamo con la nostra coordinatrice al City Airport, nel centro di Londra. Troviamo uno degli organizzatori dello stage ad aspettarci con un buffo cartello col nome della scuola. Mi viene da ridere perché mi sembra di essere in un film. Non appena ci avviciniamo e ci stringiamo la mano, inizia a conversare animatamente con la nostra coordinatrice. Accidenti, parla solo inglese e vedo Terry che mi guarda e sorride. Okay, sono una schiappa lo so, infatti capisco ben poco di quel che dice, nonostante la vacanza studio fatta qualche mese fa, mentre mia cugina e la prof ridono alle sue battute. Lo seguiamo sull'auto della scuola e ci immergiamo nel cuore della città. Mamma mia, il traffico è incredibile. Non so più da che parte guardare, anche se mi sembra che tutte le auto ci vengano addosso, dato che qui guidano sulla destra. Dopo venti minuti di cuore in gola a causa della guida, alquanto spericolata, finalmente arriviamo a scuola dove incontriamo il Preside che gestisce lo stage. Lui per fortuna parla in Italiano. Che uomo colto, mi piace. Ci mostra l'istituto e le aule, spiegandoci gli orari e le modalità di studio, accompagnandoci anche nel dormitorio adiacente. Infine, ci informa del gran gala che si terrà questa sera per presentare tutti i partecipanti allo stage, che oltre a essere una grande opportunità, terminerà con una sfida tra i migliori che arriveranno alla fine. Una gara a eliminazione m'ispira, e faccio l'occhiolino a Teresa che ascolta semi allibita. Dopo un'ora di chiacchiere mi sento a pezzi. Fortunatamente il Preside ci congeda per lasciarci riposare. Sono ormai le quattro quando lasciamo le valigie nella stanza, devo chiamare Alex e alle otto dobbiamo raggiungere la sala delle conferenze dove si terrà il gala... e all'improvviso mi ricordo che non abbiamo nulla di abbastanza elegante. Forza, ora gli manderò un messaggio per avvertirlo del nostro arrivo e informarlo che prima di chiamarlo ho una cosa importantissima da fare. «Prof, shopping!»

TERESA

Mi sistemo per la milionesima volta il vestito che Andrea e la prof mi hanno costretta a comprare. Giallo pastello, con delle rose nere ricamate sopra e una fascia legata in vita che si chiude in un fiocco sul fianco sinistro. Arriva fino alle ginocchia e mi lascia le spalle scoperte. Quando l'ho visto non avrei mai immaginato che mi potesse stare così bene, e per la prima volta, devo ringraziare la mia cuginetta per il suo buon gusto.

Entriamo nella sala conferenze mano nella mano, come facciamo sempre ormai. Ho il cuore in gola e se camminassi da sola potrei anche svenire dalla tensione. Mai nella vita mi sarei immaginata di partecipare a un evento simile, mi sento frastornata.

Sorelle nell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora