TERESA
«Andrea ti prego, riportami indietro» la supplico, ma lei continua a scuotere la testa.
«Alex ha detto di tornare a casa, ed è quello che faremo. Non voglio che si preoccupino anche di noi, erano già abbastanza in ansia nonostante non l'avrebbero mai ammesso. Possibile che quell'idiota di Daniele sappia solo comportarsi da coglione?»
La osservo mentre corruga la fronte, premendo sull'acceleratore come se così facendo potessimo arrivare in un batter d'occhio.
«Almeno porta me per favore, non posso lasciare Federico da solo, non ora.» Il solo pensiero che debba affrontare i demoni del suo passato così mi lacera il cuore.
«Terry calmati», prosegue mia cugina appoggiando una mano sul mio ginocchio. «Vedrai che risolveranno tutto in un lampo. Finché i ragazzi sono insieme, non potrà accadere nulla di brutto, fidati.»
Sbuffo in modo rumoroso, osservandola come se potessi farle fare ciò che voglio solo con la forza del pensiero. «Smettila, sei preoccupata almeno quanto me. Riportami oppure fermati che torno a piedi. Dovevo rimanere con lui, non avrei dovuto dargli retta per nessun motivo.» Sono seria come mai prima d'ora. Il bisogno che ho di stare al suo fianco va oltre ogni immaginazione. So benissimo che la situazione potrebbe degenerare, e Federico necessita della mia presenza.
«Sorellina, ti prego, stai tranquilla. Non serve a nulla agitarsi così, non credi?» La mano di Sofia stringe la mia spalla in modo delicato. Abbasso la testa cercando di trattenere le lacrime. L'unica cosa in cui credo ora è che deve sapere che io sono dalla sua parte, sempre e nonostante tutto.
«Tesoro, non pensi sia meglio dirci ciò che ti preoccupa?»
«Io... non posso...» sussurro con la voce che mi si spezza in gola.
«Come possiamo aiutarti se tu non ci racconti nulla. Non ti pare che a questo punto non ci sia alternativa?» Andrea frena all'improvviso uscendo dalla carreggiata. Mi ha fatto prendere un colpo, ma le sue parole e il suo sguardo mi danno la scossa per sputare fuori tutto ciò che so. Se questo è l'unico modo per poterlo aiutare, allora lo farò. Prendo un lungo sospiro e lascio che le parole scorrano come un fiume in piena.
«Il padre di Federico è morto di cancro quando aveva dieci anni. Il dolore per quella perdita così repentina lo aveva fatto chiudere in se stesso. Non parlava e non interagiva con nessuno, tanto meno con sua madre. A scuola andava malissimo, non faceva altro che litigare con chiunque cercasse di dargli una mano. Nulla gli interessava, solo suonare la sua chitarra. Per lui era un ricordo troppo importante, essendogli stata regalata dal padre.» Cerco di riprendere fiato. «Roberto era un amico di vecchia data ed essendo già passato per un lutto simile, si era avvicinato a Viola e pian piano il loro legame divenne più forte, così, qualche anno dopo si sono sposati. Daniele, che all'epoca era solo un ragazzino, non voleva una nuova madre e prese in odio Federico dal primo momento. Gli ha sempre causato problemi e Fede diventava sempre più ingestibile. Litigava con tutti e attaccava briga con quelli più grandi, riuscendo anche a farsi espellere da scuola.» Mi torturo le dita ripensando a come sia cambiato. Lontano anni luce da ciò che è stato in passato. «Cercava di stare fuori casa il più possibile, per evitare Daniele e tutte le sfuriate di Roberto e di sua madre. Fu così che conobbe Diego e gli altri ubriaconi che stavano davanti al bar. Con loro arrivò a toccare il fondo.» La mano di mia cugina mi asciuga le lacrime che solcano le mie guance. Sollevo il viso per incontrare i suoi occhi che sono diventati lucidi. Raramente l'ho vista piangere, deve sentire il mio stesso dolore in questo istante, ed è un lato che amo di lei immensamente. Prendo la sua mano e continuo la mia confessione. «La sera in cui io e te lo abbiamo visto litigare con Chiara, quando l'ho seguito... è stato il momento in cui mi ha raccontato tutto. Aveva rivisto Diego dopo molti anni e tutte le paure di non essere una persona diversa si erano fatte strada in lui. L'ho sentito suonare per la prima volta, l'ho visto piangere e si è aperto con me raccontandomi ogni cosa.» Mi pulisco il viso col dorso della mano. Non capisco se sto tenendo gli occhi chiusi o meno, mi bruciano, continuo a strofinarli mentre ricordo quella sera, attimo dopo attimo. «La sua chitarra preferita, il suo bene più prezioso è stata distrutta da Daniele per dispetto. Per la prima volta Federico aveva perso il controllo e lo aveva picchiato. È stato spedito da uno psicologo. Viola era a pezzi. Finché è arrivata Paola. Lei, seguita da Steve, l'hanno ripescato dall'oblio in qualche modo. Scelse di andare in conservatorio, lontano da casa, lontano da tutto ciò che gli faceva del male. L'amore per la musica gli ha fatto ritrovare la sua strada, il lavoro col dottore lo rese più forte.» Un mezzo sorriso mi sfugge al ricordo degli aneddoti che mi aveva raccontato. Paola è stata un faro nella tempesta per lui. Non potrò mai ringraziarla abbastanza. «Davide è sempre stato il migliore amico di quell'infame. Potrete capire come mai odi anche lui così tanto Federico. Soprattutto dopo ciò che ha passato con Chiara. Era una psicopatica, ma lo amava alla follia.» Guardo l'orologio e mi rendo conto che sto perdendo tempo prezioso. Mi sento uno schifo, non mi sono mai sentita più colpevole di così, ma è come se mi fossi tolta un peso dallo stomaco. Ora tutti sanno. Il mio amore non deve temere più nulla e nessuno. Se solo fossi con lui però.
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Sorelle nell'anima
RomanceSorelle nell'anima racconta la storia di quattro ragazze diverse tra loro, unite da una profonda amicizia. Racconta dei loro sogni, delle loro difficoltà, delle loro paure, del modo di affrontare tutte le avversità che la vita può riservare. T...