The Magcon girls

Capitolo 13

Aprii gli occhi ed un mal di testa lancinante mi prese alla sprovvista.
"Ma che cazzo...?" Mi chiesi quando mi guardai intorno.
"Questa non è la mia camera!" Sussurrai in preda al panico.
Scostai le coperte e notai di aver addosso solo una maglia lunga fino a metà coscia.
La porta del bagno si aprii ed un Sammy con solo un asciugamano attorno alla vita entrò in camera.
Oh cazzo... Aria vi prego!
Deglutii rumorosamente.
"Ti sei svegliata" disse avvicinandosi.
Non avvicinarti, per favore, non farlo!
"Sei perspicace! Cosa ci faccio qui?" Chiesi scocciata e vagamente imbarazzata.
"Ieri sera ti sei presa una bella sbronza e ti ho portato qui" rispose facendo spallucce.
"Ok" dissi allontanandomi da lui.
"Beh io vado" dissi prendendo i miei vestiti.
Lui mi guardò confuso mentre uscivo dalla camera.
No ma aspetta, chi mi ha tolto i vestiti?
Rientrai velocemente in camera.
"Tu! Razza di pervertito! Mi hai spogliato!" Gli urlai contro.
Lui mi guardò divertito.
"Ti odio" bofonchiai.
"Non è vero" disse avvicinandosi.
Non avvicinarti! Ti prego!
"Devo andare." Dissi "ma non finisce qui!" Urlai prima di uscire.
Lo sentii ridere, maledetto Samuel Wilkinson con quegli addominali perfetti.
Sospirai e mi avviai verso la mia stanza.
Grazie al cielo eravamo nello stesso albergo.
Appena entrai in camera notai che stavano ancora dormendo tutte così decisi di fare una doccia veloce.
Cercai di lavarmi via le preoccupazioni con l'acqua tiepida ma non sembrava funzionare.
Mi sentivo oppressa, odiavo quella maledetta situazione.
Non potevo trovarmi un ragazzo serio? Che mi volesse per davvero? Per una volta pensavo di aver trovato la felicità, o meglio, la tranquillità. Preferivo decisamente la rottura con Jason, almeno in quel caso sapevo che era stata colpa sua non mia, ma con Jack era diverso, continuavo ad incolparmi, mi sentivo inutile. Era lui che non sapeva amare o io che non mi meritavo di essere amata?
Uno schifo, ecco come mi sentivo, uno schifo.
E poi c'era Sammy, lui era anche peggio, non capivo cosa provassi per lui. Volevo buttarmi ma mi sembrava così dannatamente sbagliato.
Tirai un gridolino di esasperazione e poi uscii.
Odiavo dovermi preoccupare, non dava spazio al divertimento.
Mi misi l'intimo e poi mi vestii con una canotta grigia corta, degli shorts chiari a vita alta ed un maglione aperto beige che arrivava più o meno a metà coscia.
Mi truccai con un filo di eye-liner e del mascara.
Pronta! Mi dissi guardandomi allo specchio.
Ma la domanda era: pronta per cosa? Per affrontare Jack? Per riavvicinarlo? O solo per far colpo su Sammy?
"Aah!" Gridai esasperata.
Uscii dal bagno e trovai tutte le ragazze che mi fissavano.
All'appello però mancavano Alison e Clary.
Scommisi fossero in camera dei loro ragazzi, anche se Cameron condivideva la stanza con gli altri.
Feci una smorfia di disgusto e tornai a guardare le mie amiche.
"Che c'è?" Chiesi.
"Dove sei stata?" Domandò Madison dura.
"Ieri ho bevuto troppo e Sammy mi ha fatto dormire da lui" dissi scrollando le spalle.
Caitlyn mi guardò maliziosa, così come Mahogany, ma Aileen e Mads mi lanciarono occhiate di fuoco.
"Hailee però non puoi fare così" mi rimproverò Aileen.
La guardai confusa, che intendeva? Io non avevo fatto proprio niente.
"Fino a ieri eri distrutta per Jack e adesso dormi con Wilkinson? Ma a che gioco stai giocando?" Continuò al posto suo Madison.
La rabbia prese il possesso del mio corpo.
"Ma che problemi hai?! Io non ho fatto niente ok? È lui che mi ha lasciato sparando una marea di cazzate! È lui che mi ha spezzato il cuore! Non avevo nessun valore per lui! E tu non ti puoi nemmeno immaginare quanto faccia male! Quindi scusa, scusa se per una volta ho cambiato le carte in tavola! E forse starò anche sbagliando ma Sammy mi fa sentire bene, nonostante tutto ieri mi sono divertita. Lui sarà anche stupido e forse anche un po' pervertito ma lui mi capisce, cerca di risollevarmi il morale quando sto male e cerca di farmi felice! Io non so cosa provo per lui! Non so più niente ma ciò che è sicuro è che io sono stata e sono tuttora innamorata di Jack ma mi ha spezzato il cuore e  sono ancora in tempo per dimenticarlo. Per sempre" Gridai tutto ciò che pensavo, senza pensare alle conseguenze. Mi guardarono tutte tristi. Ma io non volevo questo, non avevo bisogno della compassione delle persone. Non ero una depressa, e non lo sarei stata. Mai. Ero una ragazza forte, a modo mio certo, ma andavo avanti.
È questo che conta, no? Andare avanti, superare gli ostacoli.
"Te ne pentirai" sussurrò Aileen.
La cosa più brutta? È che aveva ragione, aveva maledettamente ragione.
***
"Depressa ho bisogno che ora tu mi faccia da psicologa" disse Shawn avvicinandosi.
Eravamo in pullman e stavamo lasciando San Francisco, dopo la 'conversazione' con le ragazze non era successo più niente, eravamo scese per andare a fare colazione e successivamente eravamo partite.
"Dimmi ma smetti di chiamarmi depressa o giuro che avrai seriamente bisogno di uno psicologo" dissi. Lui sbuffò.
"Ti ricordi Kendall?" Chiese.
"Certo! La ragazza che ho fatto entrare nel backstage, giusto?"
"Si lei, ecco io... Lehocstduscr" disse velocemente.
"Come?" Chiesi.
Sospirò e ripetè la frase: "le ho chiesto si uscire".
"Sai vero che stiamo andando via da San Francisco?" Chiesi retorica.
"Si che lo so, le ho dato il mio numero e ci siamo detti che quando saremmo tornati a Los Angeles saremmo usciti." Spiegò.
"Los Angeles? Non abita a San Francisco?" Chiesi confusa.
"No, è  di Los Angeles" disse.
"Beh ma io cosa c'entro in tutto questo?"
"Devo scriverle, ma non so cosa! Aiutami ti prego sono disperato" mi pregò.
"Tu sei tutto matto" sospirai prendendogli il telefono. Velocemente digitai: Ciao Kendall ❤️.
"Hai scritto un cuore?" Quasi urlò.
"No ma sei stupida? Ora mi prenderà per un pazzo psicopatico!" Mi sgridò e non potei fare a meno di ridere.
"Tu sei malato. Ma tanto anche" dissi fra le risate.
Lui borbottò qualcosa di insensato e si andò a sedere vicino a Matt.
Io ero seduta sul divano da sola, mentre gli altri parlavano.
Non mi sentivo esclusa, ero io a voler stare da sola. Almeno per un po'.
Clary, Lox e Lyn stavano discutendo su quale fosse la modella di Victoria's Secret più bella, Alison e Cameron si scambiavano effusioni, Shawn era concentrato sul telefono e Taylor e Matt gli consigliavano cosa scrivere, Carter, Nash e Aaron parlavano di football ed infine Aileen, Jack Johnson, Madison e Jack Gilinsky parlottavano tra di loro lanciandomi qualche occhiata ogni tanto.
Decisi di ignorarli e mi infilai le cuffiette nelle orecchie per ascoltare la musica.
Come se fosse diventata un'abitudine mi rimisi a pensare a tutto ciò che stava accadendo, sapevo che stavo sbagliando tutto ma per il momento sentivo che la cosa giusta da fare era provare a passarci sopra.
Avrei chiarito meglio le cose qualche giorno dopo con Sammy.
Avevamo scoperto di avere quasi tutte le tappe in comune, per questo Clary non si stava deprimendo.
Poco dopo ci fermammo a mangiare in una stazione di servizio, presi un pacchetto di patatine, una coca cola e i chewing-gum alla menta.
Mentre pagavo sentii lo sguardo di Jack perforarmi la schiena.
Mi dava incredibilmente fastidio anche se in realtà una strana forma di sollievo prese possesso del mio cuore.
Mi odiavo per questo, perché ,nonostante tutto, non sarei mai riuscita a metterci definitivamente una pietra sopra.
Ignorai gli sguardi di Jack e tornai sul pullman.
Ricominciai ad ascoltare la musica quando qualcuno mi picchiettò il braccio, appena alzai lo sguardo mi venne un colpo.
Jack mi guardò per un tempo che sembrò interminabile e poi finalmente parlò: "Dobbiamo parlare".
Ok, forse doveva restare zitto.
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