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Quattro

Sempre la solita routine.

Mi alzo, mi preparo e vado a lavoro. Torno a casa, pranzo, e mi incontro con i miei amici. Vado a dormire e abbraccio il cuscino, quel cuscino...dove ci dormiva Tris.

Appena mi sveglio mi reco al bagno per farmi la barba. Sento le sue mani sul mio petto, che mi abbracciano da dietro, la sua voce un po impastata dal sonno che mi da il buongiorno. Sorrido, malinconico.

"Quattro sbrigati, devi andare a lavorare..!" Sospiro "Chris...non ne ho voglia, scusami" rispondo annoiato. Sentirmi dire tutti i giorni -ehi ma sei il ragazzo di Tris Prior?!- non mi diverte.

Scendo le scale e raggiungo la cucina "Chris..n...non mi piace sentirmi dire e chiedere le stesse cose ogni...ogni giorno" Christina mi dà una pacca sulla spalla "Io vado" dice uscendo di casa.

Vado sotto la doccia per rilassarmi. Chiudo gli occhi e lascio che l'acqua mi scorra addosso.

Potevo sentire il suo profumo addosso ai miei vestiti, ormai.

Mi svegliai lentamente, dando il buon giorno a una presunta Tris, lei non rispose. Mi girai di scatto e vidi la sua parte del letto vuota.

Mi ha lasciato qui.

È andata dagli Eruditi.

Mi vestii in fretta e corsi fuori dal mio appartamento.

Raggiunsi il grosso edificio degli eruditi, degli uomini mi vennero in contro "Venga con noi" dissero all'unisono.

Mi portarono in una stanza vuota...sembrava quasi una cella.

E poi la vidi, passò davanti alla porta.

Andava in contro alla morte.

Mi avvicinai alla porta bloccata e iniziai a urlare

"Tris! Tris! Ti prego non andartene! Voglio uscire, fatemi uscire da qui!"

Tirai pugni e calci, lei si avvicinò e appoggiò la mano sul vetro, io ci appoggiai la mia, facendola combaciare con la sua mano candida.

"Ti amo, Tris" gli sillabai.

Poi la portarono via.

Mi era mancata un casino in quelle ore...grazie a Peter ho potuto passare con lei un po di tempo in più...

"Tobias! Tobias, sei in casa?!"

Christina è tornata dal lavoro. Sono rimasto sotto la doccia per ore, senza fare niente.

Prendo un asciugamano e me lo lego attorno alla vita, scendendo in cucina.

"Eccomi, Chris!"

Appena mi vede ride

"Ehi fustacchione!"

Sorrido, sospirando.

"Com'è andata al lavoro?" Chiedo addentando una mela e avviandomi in camera per vestirmi.

"Bah bene. Ho fatto le solite cose" risponde lei dalla cucina.

Sorrido.

"Vieni, adesso sono vestito" dico.

Una Christina timida si affaccia alla porta

"Dicevi?"

Lei ride "Ho fatto le solite cose, tu invece, che hai fatto?"

"Niente...ho fatto la doccia"

"Hahah si ho visto"

Le faccio la linguaccia e la spingo via.

"Usciamo con gli altri?" Lei annuisce e usciamo di casa.

Saltiamo tutti sul primo treno che passa e ci lasciamo portare nei posti più sperduti della città, senza avere una meta dove andare.

"Facciamo un gioco"

Propone Caleb. "Ci facciamo delle domande e dobbiamo solo rispondere o sì o no"

tutti accettiamo.

"Tobias" dice Peter "Se tu potessi... moriresti per raggiungere Tris?"

Me ne sto zitto.

"Io..io penso di sì"

"Davvero moriresti per rivedere la rigida?" Ridacchia il Peter-ho-perso-memoria

Mi alzo di scatto e salto giù dal treno.

Mi ritrovo nel vecchio quartiere degli Abneganti, davanti alla mia vecchia casa. La sorpasso, camminando verso la casa di Tris.

Entro e mi fiondo in camera sua, mi sdraio sul letto e abbraccio il cuscino.

"Quattro e Sei..." dico sussurrando.

Davvero morirei per lei? Davvero ne avrei il coraggio?

Mi faccio troppe domande, sono stanco ormai.

Vorrei davvero riabbracciarla.

Ma non credo di...di voler morire davvero.

Aspetto la "mia ora"

Fin ora posso abbracciarla solo nei sogni.

Ho un dolore psicologico inspiegabile, non lo sopporto più...ma cerco di essere forte, posso resistere senza di lei. Posso dimenticarmi di lei. Mi basta solo avere una cosa.

Devo parlare con Peter, lui la avrà di sicuro.

Mi lascio concedere nei mondo dei sogni, con solo un pensiero per la testa:

"Devo avere quella boccettina, Peter me la darà di sicuro."

Lettere di DivergentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora