Addio

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"Sta a voi decidere. È in bilico fra la morte e la vita, dovete solo scegliere voi cosa fare" Christina piange disperata, appoggiata a mia madre.
"Se lui ha provato a raggiungere Tris...per me va bene, voglio solo che sia felice...so che è stupido, ma lo voglio...davvero. Per me va bene."
Mia mamma mi stupisce, dicendo queste parole. "Solo.." continua "Voglio dirgli addio..." il dottore annuisce ed esce dalla mia stanza.

"Ehi, Tobias. I..io voglio solo che tu sia felice. Spero che tu ci abbia pensato bene, e se tu vuoi raggiungere Tris, lo voglio anche io. Ti..ti voglio bene..e" inizia a piangere, singhiozzando e bagnandomi il viso "Mi mancherai...volevo solo dirti addio...scusa per tutto quello che è successo.." mi abbraccia e si allontana con i suoi singhiozzi.

Vorrei tanto dirle che mi fa piacere sapere quello che pensa lei della mia scelta, vorrei tanto abbracciarla. Vorrei dirle addio. Ma non riesco, non riesco a muovermi, ad aprire gli occhi, non riesco a parlare, a dirle che mi mancherà.

Christina si avvicina a me, accarezzandomi i capelli "Quattro. Non pensavo di dirti così presto addio, pensavo di dirtelo a 70 anni." Ride, pensando a quello che ha appena detto "Salutami Tris, eh? Dille che le voglio bene. Ti voglio bene. Non pensavo di dirtelo, eri il mio istruttore, avevo paura di te. E grazie a Tris sei diventato uno dei miei più fidati amici.." si blocca, forse per colpa delle lacrime, forse per la tristezza "Addio, Quattro." Mi stampa un bacio sulla fronte e si allontana.

Nessun altro si avvicina per salutarmi, ma non m'interessa, adesso sono più o meno felice...di arrivare dalla mia Tris. Non vedo l'ora.
Mi mancheranno tutti, persino Peter, ma adesso raggiungerò Tris. È questo quello che voglio veramente.

"Siamo pronti?" Chiede il dottore "Sì..faccia adesso, prima che ci ripensi, la prego."
Il dottore si avvicina a me, prende la flebo e innietta un liquido.
Mi inizia a girare la testa, mi iniziano a fare male gli arti. Poi vedo una luce, una luce accecante e calda, che mi fa sentire a casa.

Si avvicina a me una signora, l'ho già vista, ma ora come ora non riesco proprio a capire chi sia. Mi tende una mano e mi alza da terra "Tobias! Mi..mi dispiace, so che non è carino dire 'ma che piacere vederti' però, in fondo, qua inizierai un'altra vita" scruto per bene la donna, ha i lineamenti uguali a quelli di..Tris.

È sua madre.

"Mi fa piacere rivederla, signora Prior" la donna ridacchia, dandomi una pacca sulla schiena "Chiamami Natalie, per favore, e non darmi del lei. Adesso ti accompagno da una persona speciale, sarà felice di rivederti."
Finalmente, dopo anni, la rivedrò.

Mentre Natalie mi accompagna alla loro casa, inizia a farmi domande.
"L'hai fatto per Tris?" Io annuisco, guardandomi la benda sulla pancia "Dopo, ricordami di cambiarti la benda." "O..okay" non riesco, a parlare, sono troppo emozionato
"Ehi, Tobias, tranquillo." Sorrido "Non ci riesco, mi è mancata troppo." Appena raggiungiamo la porta della casa prendo una grande quantità di aria: tra meno di un minuto potrò stringerla. "Sei mancato anche a lei, fidati."

Appena entriamo in casa cerco Tris "È su, in camera sua. Vai pure, io preparo la cena" mi sussurra Natalie.

Salgo le scale, tremando, sento qualcuno cantare, seguo la voce e mi fermo davanti alla porta della stanza da cui proviene.
Respiro e ispiro.

Apro la porta, ed eccola lì, presa a scarabocchiare su un diario. A quanto pare è un cuore, rotto.

"P..permesso" dico, balbettando.
Smette di cantare, probabilmente ha riconosciuto la voce, probabilmente pensa che sia solo la sua immaginazione.
Si gira lentamente, tremando.
Appena mi vede, si copre il viso con le mani e si alza in piedi
"T..Tobias?" Io annuisco, avvicinandomi con cautela "Tris, sono io."
Si accascia a terra e inizia a piangere "Sei davvero tu? Mi...sei qui?"
Le prendo le braccia, facendola alzare "Ehi, shh, sono qua." Tris mi guarda negli occhi, dopo pochi secondi mi salta addosso "Mi sei mancato troppo! Scusami, non dovevo lasciarti solo, io ti amo, ti amo ancora, ho passato DUE anni a piangere ogni santo giorno, adesso tu sei...sei qui." La bacio con dolcezza. Quanto mi erano mancate quelle labbra, quanto mi sono mancati i suoi abbracci.
Appena si allontana le accarezzo i capelli "Ti sono cresciuti..." lei annuisce, ridendo.

"Come mai..sei..morto?" Mi siedo sul letto, invitandola a sedersi sulle mie ginocchia.
"..per te..." si copre la bocca con la mano destra, notando la mia fascia e toccandola lentamente "Grazie" la abbraccio forte "Mi sei mancata, Sei" lei ride "Hahah anche tu, Quattro. Spero solo che non sia un sogno..."

"Fidati, io sono qua, con te."

Ci sdraiamo sul letto, addormentandoci, abbracciati.

Non vedevo l'ora di rivederla.

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