-Vestiti- Tobias mi prende di mano il libro che stavo leggendo, per poi sedersi sulle mie ginocchia.
-Haha dove vorresti andare?- Lui alza le spalle, guardandomi negli occhi.Quanto mi sono mancati quegli occhi in cui mi perdevo ogni volta che cercavo il suo sguardo. Ogni volta che volevo rassicurarmi.
-A fare un giro- risponde, interrompendo i miei pensieri.
-Ma dove?-
-Boh, dai, non usciamo mai!-
-Pesi- ridacchiando. Lui mi rivolge un'occhiataccia, per poi farmi il terzo dito.
-Fanculo- rispondo.
-Madonna, non ti ricordavo così sboccata.-
-Ma io non sono sboccata!-
Tobias mi guarda male, scuotendo la testa mentre ridacchia.
-E tu allora?! Da dove vengono quei gesti?- chiedo con tono di sfida.
-Io sono Divergente, io posso-
Lo guardo seria, per poi scoppiare a ridere
-e io cosa sarei?-
-La mia piccola-
-Si, si. Alzati che vado a mettermi qualcosa di decente.-
Dico, buttandolo per terra.
Lui cade pesantemente, sbattendo la schiena contro il tavolino del salotto-Oops, scusami.-
Tobias fa la faccia arrabbiata, incrociando le braccia.
-Comunque puoi restare vestita così-
Io gli tiro uno schiaffo sul braccio.-Mi hai appena detto di cambiarmi! Cretino-
Lui ride, spingendomi verso le scale.-Sbrigati-
Dopo 5 minuti buoni di meditazione davanti all'armadio decido di mettermi un paio di jeans neri con una felpa di Tobias, bianca.
Mi infilo gli stivaletti e scendo in sala.-La mia felpa-
Si lamenta lui, mettendo il broncio.-Io posso, sono divergente- rispondo divertita.
Una volta fuori casa raggiungiamo la via piena di banchetti in paese.
Mentre io e Tobias ci stiamo provando vari cappelli, scherzando e prendendoci in giro, arriva verso di noi l'ultima persona che avrei voluto incontrare oggi.
-Uriah...- lo saluto indifferente.
Lui mi ignora, rivolgendosi a Tobias.
-É venuto a farmi visita mio fratello, sai? Mi ha detto che si é buttato giù da un dirupo e...- non riesce a finire la frase dalle troppe risate che si sta facendo da solo.
-Invece é venuto da me il dottore. Mi ha detto che dovresti farti di meno- risponde Tobias freddo.Mi sembra di rivedere il Tobias di qualche anno fa. Quello dei primi giorni fra gli intrepidi.
Quello che aveva percepito fin da subito il mio essere divergente.
Quello del "sei carina, Tris" vicino al dirupo, da mezzo cosciente mezzo no di quello che stava dicendo.Uriah se ne sta zitto per qualche secondo.
Per poi riattaccare con la lite -Volevo solo scusarmi per la scenata...-
Tobias ridacchia
-Iniziando il discorso prendendomi in giro? Beh non ci casco-Uriah sospira -Stavo scherzando, Tobias.-
-Beh a me hanno insegnato un'altro modo per scherzare...ma se tu non lo...-
Non lascio finire il discorso a Tobias, che mi intrometto nel discorso.-Uriah, si é fatto tardi. Perdonaci-
Prendo per un braccio Tobias e lo trascino via dal mercato.-Sta attenta, Tris.- mi riprende Tobias.
-Che avrei fatto adesso? Oltre che salvarti il cosiddetto lato B. Ma che preferirei chiamare CULO--Devi smetterla di frequentare persone come lui.-
-Pensavo che fosse tuo amico.-
-Era. Adesso non penso più che lo sia- risponde secco Tobias.
-Oh. Perché dovrei stare attenta da persone come lui?- chiedo confusamente.
In fondo non ha fatto niente di male.-Perché non si sa mai come possano reagire a quello che fai o quello che dici. Specialemente se sai che sono persone che bevono-
-Beve?- chiedo stupita.
Uriah non mi sembra affatto una persona che beve.-Eccome. Rubava l'alcool da suo padre.-
-un...non lo sapevo, vedrò di allontanarmi. Scusami.-
-Niente. Adesso torniamo a casa.-
Innanzi tutto grazie per i bei commenti.
Ho provato a fare il capitolo il prima possibile e decentemente.
Spero vi piaccia. Grazie di tutto xx
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Lettere di Divergent
FanfictionE se Tris scrivesse delle lettere ai suoi amici? E se loro potessero risponderle?