-Tobias...- appena mi sveglio penso a lui, a se ho solo sognato o se è morto davvero per me.
Appena sento dei rumori in cucina mi vesto velocemente per poi scendere le scale di corsa, cercando di non fare troppo rumore.
-Buongiorno- dice un Tobias impegnato a preparare la colazione. -Ehi, giorno- lo raggiungo abbracciandolo da dietro -Cosa prepari di buono?- lui sorride, scansandosi dal mio abbraccio e apparecchiando la tavola. -Frittelle- ridacchio, scoccandogli un bacio veloce sulla guancia, per poi sedermi a tavola vicino a lui. -Oggi che facciamo?- chiedo.
Tobias guarda la parete davanti a sè, probabilmente cercando una risposta da darmi. Dopo pochi minuti gli si illumina il viso e mi prende una mano -Sorpresa! Preparati che andiamo- -Ma..la colazione?- chiedo con tono divertito, chissà che gli passa per la mente -La mangeremo domani, andiamo dai!-Dopo ben due ore di cammino, bendata, ci fermiamo. -Tobias, adesso posso togliermi la benda?- -Aspetta- dice, probabilmente allontanandosi da me.
Sto da sola per circa cinque minuti, dopodichè ritorna da me -Ancora qualche minuto...-
Ridacchio, pensando a quello che avrà combinato questo scemo per me -Che ridi?- chiede ingenuo -Hahaha niente, niente- sospira, avvicinandosi a me e prendendomi i fianchi. Mi abbraccia da dietro, dolcemente, lasciandomi una veloce scia di baci sul collo. Mi era mancato un casino. I suoi baci, i suoi abbracci, la sua risata..
-Bene, adesso al mio tre ti slaccio la benda- annuisco -Uno...due...e tre!- appena toglie la benda mi accascio a terra e inizio a piangere, non riesco a smettere di sorridere e pensare quanti ricordi ha per noi questo posto.-L..la ruota- sussurro, ancora a terra, ai piedi di Tobias. Lui sorride, facendomi alzare per poi asciugarmi le lacrime -Si- sorrido, baciandolo dolcemente. -Ma tu non hai paura dell'altezza?- chiedo allontanandomi divertita da lui -Si, ma ho un po meno paura se ci sei tu con me- dice prendendomi la mano e trascinandomi fino alle scalette -Saliamo.-
Lo seguo, stando attenta a non cadere. Appena raggiungiamo la cima Tobias si siede al centro della ruota, evitando di guardare il panorama fantastico che si presenta davanti a noi.Una leggera ventata invernale mi accarezza il viso, scacciando immediatamente le lacrime di felicità che iniziano a scendere come pioggia primaverile. Leggere e quasi invisibili.
-Ti amo- mi giro di scatto, cercando di nascondere l'espressione sorpresa con una dolce.
Mi avvicino di più a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla e intrecciando le mie dita alle sue -Ti amo anche io.- Tobias mi abbraccia, baciandomi la testa -Tris, non voglio più che tu vada via. Non voglio più perderti.-
-Non mi perderai-
Il suo viso si illumina, come quando un bambino vede un negozio di caramelle -Prometti?-
-Certo, prometto.- rispondo, baciandolo delicatamente. -Neanche io voglio perderti.-
-Starò sempre con te.-Passiamo un'ora su quella ruota panoramica, tanto significativa per noi, in silenzio, ad abbracciarci e guardarci negli occhi.
-Ti va di vedere una persona?- chiedo improvvisamente, mentre percorriamo la stradina che porta a casa nostra -Okay- risponde un Tobias imbarazzato -Hahaha tranquillo non ti mangia...-
Svolto a destra, trascinando Tobias con me. Entriamo in un viale stretto pieno di casette tutte simili. Appena raggiungo la casa che volevo, busso.-C'è qualcuno?- chiedo, ma nessuno risponde.
Dopo pochi minuti si apre la porta, dietro ad essa c'è una signora bassina, con i capelli grigi raccolti in una crocchia, la pelle invecchiata col tempo.
-TRIS!- esclama la signora. -Buongiorno, c'è qualcun'altro in casa?- chiedo, evitando il nome della persona che cerco. Voglio fare una sorpresa a Tobias, che mi guarda interrogativo. -Certo, entra pure.-
Appena entriamo si presenta davanti a noi il salotto, con un divano e due poltrone color mogano, un pianoforte, una credenza e un tavolino in legno in mezzo alla stanza -Sedetevi pure! Adesso arriva, vado a chiamarlo.- Mi siedo sul divano, seguita da Tobias -Ma si può sapere chi cerchi?!- chiede -Sh adesso lo vedi.-
Non faccio in tempo a finire la frase che un Uriah in vestaglia scende le scale, raggiungendo il salotto -Tris! Finalmente sei venuta a trovarmi!- sorrido, volgendo una rapida occhiata a Tobias prima di rispondergli -Ho portato una persona a farti visita...- dico alzandomi dal divano, per mostrare un Tobias sorpreso -QU...TOBIAS! Che ci fai qui?! Che bello vederti!- Uriah raggiunge il divano, abbracciando goffamente Tobias, quasi in coma -U...Uriah?!- chiede balbettando -Certo, sono io- risponde Uriah sedendosi su una poltrona -Tris, siediti, adesso arriva il Thè- obbedisco, sedendomi vicino a Tobias.-Allora...come mai sei qui?- sospiro, parlando al posto di Tobias -Si è pugnalato...-
Uriah sobbalza sulla sedia, non credendo alle mie parole -Cos'è adesso mi venite a dire che si è suicidato per te?! E ora che succede? Entra mio fratello dalla porta?-
Tobias si innervosisce, stringendo i pugni sul bracciolo del divano -Non verrà Zeke. Io l'ho fatto perchè stavo male...davvero male. Non riuscivo a non pensare a Tris-
Uriah ride -Bah, non lo avrei mai fatto- risponde portandosi la tazza di thè caldo alla bocca -Forse perchè non sei innamorato di lei, Uriah.- risponde freddo, Tobias.
-Ragazzi cambiamo discorso, per favore. Vi state comportando come Peter e Caleb- interrompo la discussione prima che possa avere delle brutte conseguenze -Scusa Uriah, ma io e Tris dobbiamo andare, grazie dell'ospitalità-
Uriah fa cenno con la testa di uscire, noi obbediamo.-Scusa per la scenata- dice Tobias appena torniamo a casa -Tranquillo, hai fatto bene. Adesso riposiamoci, sei stanco. È stata una giornata strana.-
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Lettere di Divergent
FanfictionE se Tris scrivesse delle lettere ai suoi amici? E se loro potessero risponderle?