A ciascuno il compito di trasformare le proprie ferite in punti di inserimento per le ali.
-(J. Sullivan)
Mi raccontava mia madre ,che l'unica via d'uscita per curare le proprie cadute era "imparare"a volare,imparare a volare come nei sogni,come nelle favole,imparare ad andare avanti con le proprie forze, imparare ad alzare la testa anche quando ti hanno fatto in mille pezzettini come una carta, imparare ad affrontare questo mondo...
Da queste cose avevo avuto la forza necessaria di mostrare a me stessa quanto valevo, quanto avevo messo in pratica dalle parole di mia madre e quanto potevo ancora dimostrare..
> gridò mia cugina dall'altra parte della porta
> dissi,alzandomi dalla vasca
>
>...
Scesi velocemente le scale e mi ritrovai un ragazzo alquanto sorridente
> disse spostandosi un po'
> mi porse la mano
> dissi porgendogliela
>
>
> disse sorridendo
> dissi guardando prima mia cugina e poi il ragazzo
> disse mia cugina facendomi l'occhiolino
> dissi ,facendo finta di non aver capito che era tutto un piano
> disse clarisse
> disse nuovamente,portandomi dentro la dispensa...
>
> disse pregandomi
> mentii
>
> dissi guardandola
> disse abbassando la testa
> dissi incrociando le braccia
> disse alzando la voce
> uscii dalla dispensa
> disse il ragazzo
> dissi lasciandolo lì per poi prendere le chiavi di casa ed uscire..
Le strade di Doncaster erano deserte, segno che molte persone erano partite per andare a trovare le proprie famiglie ,oppure per godersi l'estate in totale relax.
> dissi entrando nel bar
> disse venendomi all'incontro
> disse scrutando dietro di me
>
Mentre parlavo con jay,il campanello della porta d'ingresso suonò,facendoci voltare ad entrambi
> disse mia cugina
> disse lui sorridendo,per poi salutarmi
> gli rivolse la parola jay
> disse giustificandosi,per poi guardarmi
>
> disse mia cugina
>
> disse arrabbiandosi
>
> disse jay rivolgendosi a clarisse e louis.
Il mio turno finì,come al solito lavorammo duramente quella giornata e jay mi chiese di far chiudere a louis il piccolo bar.
> urlai da fuori
>
> gridai per una terza volta,fin quando non entrai in cucina
> mi fermai, feci cadere le chiavi e vidi per un'istante le labbra di mia cugina sopra quelle di lou
> non sapevo esattamente cosa dire
>..
Uscii velocemente dal bar e cominciai a correre,mentre le lacrime scorrevano amare sul mio viso
> gridò louis da dietro
> mi tirò per un polso
> mi girai e gli tirai un forte schiaffo
> dissi in preda ai singhiozzi
>
> dissi girando la faccia
>
> dissi urlando,fin quando non mi abbracciò
> dissi sciogliendomi dalle sue braccia,mentre continuavo a piangere
>
> dissi
concludendo lì,per poi incominciare a camminare
>gridò
> gli tirai un'altro schiaffo
> dissi andandomene...
Forse quella che stava male ero io,forse aveva ragione mia zia, i sentimenti stavano ritornando ,forse quando ho visto che si baciavano volevo solamente scappare da tutto e da tutti senza mai ritornare,senza mai farmi vedere con quelle lacrime,senza mai farmi vedere con quel volto che era accompagnato sia dalla rabbia che dalla tristezza...
- is it you? Is it you?
Maybe you're the one I've been waiting for
Could you be the one for me?
Could you be the one I need?
(Cassie is it you?)
Ho pubblicato il quattordicesimo capitolo grazie sempre a tutti
STAI LEGGENDO
Sono felice con te.
FanfictionNon posso farci nulla non posso farci niente sono solo un egoista non c'è modo che io posso condividerti questo spezzerebbe il cuore in mille pezzi modestamente la verità è che se potessi morire tra le tue braccia non mi dispiacerebbe .