Capitolo 1

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Indossai una semplice cannottiera e un jeans a vita alta. Adornai il mio viso con un filo di trucco. Ero una semplice diciassettenne acqua e sapone, con tanti piccoli grandi sogni chiusi in un cassetto, anche se uno di questi stava per essere realizzato. Sapendo che la mamma non c'era, fu Erica a bussare e uscii di casa.
-Centro?
-Andata.- Risposi.
-Dobbiamo comprare qualcosa da indossare al concerto.
-Giusto.
-Dobbiamo vestirci bene Chiara! Li incontreremo e chissá... Magari può scoccare un'improvvisa scintilla.
-Se vabbè. Erica, tieni a freno la fantasia, li abbracceremo e basta. Loro sono gli One Direction!
-Che ne sai tu? In fondo sono solo semplici ragazzi... Poi sei stata tu a dirlo!
-Si ma che sono sfondati di soldi e che tutte le adolescenti in piena crisi ormonale amano! Poi l'ho detto per risollevarti.- La interruppi io.
-Vabbè, ma questi sono dettagli. Comunque... Come hai avuto il pass per il Backstage?
-Mh...
Ero indecisa se dire la veritá o no. Diciamo che non volevo sapesse la veritá sul lavoro di mio padre, anche perchè non avevo mai osato sfruttarlo. Me ne vergognavo, questo era ovvio.
-Mh... Ho vinto un concorso.
-Wow. Grazie!!! Ti sei impegnata anche per me, Vero?- Disse cingendomi le spalle con un braccio.
-Si si.
Nel bel mezzo della conversazione, senza neanche accorgercene, ci ritrovammo davanti l'Hyde Park, ma non entrammo. Ci fermammo in tanti negozi e tornai a casa con un bel po' di cosine nuove: 2 gonne, 3 pantaloncini, 1 vestitino e 5 magliette. Ne avevo approfittato, dato che avevo qualche risparmio da parte. La mamma non era ancora rientrata e andai a fare un bagno. Inserii casualmente una playlist degli One Direction e mi misi a cantare. Era mia abitudine cantare e così mi rilassavo. Credevo di essere stonata. Gettai una palla della Lush nella vasca e vi entrai. La mia mente iniziò a vagare e mi immaginai la mia prima volta. Spesso avevo condiviso i miei pensieri con Erica, lei infatti immaginava di farlo con il Ricciolino. Niall Horan era la mia unica ragione di vita e io immaginavo di farlo con lui. Chissá perchè me ne ero innamorata, lui era la mia eccezione che confermava la regola: fino all'incontro dei miei occhi con i suoi attraverso lo schermo del PC, avevo sempre odiato i ragazzi biondi con gli occhi azzurri. Nei suoi occhi, invece, potevi annegare, perderti e arrivare poi chissá dove. Non c'era cosa che potessi desiderare di più. Uscii dalla vasca e andai in camera. Ero distrutta e mi buttai a peso morto sul letto. Mi addormentai, ma fui svegliata dalle rumorose voci di Cate e Sara.
-Girls!- Le richiamai con fermezza.
-Chiara?
-Why do you scream?
-Because we're so excited
-Why?
-We're going to Justin Bieber's Concert!- Urlarono.
Sbuffai e misi la testa sotto il cuscino. Avevo davvero sonno, infatti non mangiai. Non fu una cosa tanto negativa dato che nell'ultimo periodo avevo messo su qualche chilo. Passando davanti allo specchio, notai che le mie gambe stavano man mano aumentando e questo era probabilmente causato dalla mancanza di esercizio fisico: era più o meno dall'anno precedente che il mio sogno era stato stroncato da un infortunio al ginocchio. Dovevo fare la ballerina, ma magari il destino non voleva e, in qualche modo, mi aveva detto che quella non era la mia strada. Da quello stupido pomeriggio, non avevo più danzato, nè messo piede in una palestra. Lasciai perdere tutto e inserii Midnight Memories, il terzo CD degli One direction. Iniziai a cucinare per la sera e invitai qui Erica. Ci addormentammo sul divano con la TV accesa, mentre Sara e Cate erano in camera loro. Passavo il mio tempo a progettare un possibile modo di rapire Niall, a disegnare, a studiare o a ragionare sul perchè Caterina e Sara avevano nomi italiani ma erano inglesi. Bhá!
La mattina successiva, mi alzai lasciando dormire tutti e andai a fare un giro. Amavo vedere la nebbia di prima mattina e amavo sentir attraversare il mio corpo da quel brivido freddo di, appunto, prima mattina. Misi le cuffiette nelle orecchie e feci partire What Makes You Beautiful. Mantenevo il passo a ritmo di musica e ogni tanto mi scappava qualche risatina al solo pensiero di loro 5 da soli sulla spiaggia. Mi sfogai e rientrai. Trovai mamma che lanciava, di sfuggita, occhiatacce a Erica distesa sul divano. Mi chiusi con lei in cucina e iniziai un importante discorso che mi ero preparata da tempo.
-Mamma, posso parlarti un attimo?
-Si, ma accertati che quella zecca non stia sentendo.
-Era proprio di questo che volevo parlarti.
-Sai che non mi piace toccare questo argomento.
-Mamma... E' la mia migliore amica. Perchè non capite che siamo inseparabili e che ormai la nostra vita è insieme?
-Figlia mia, io sono convinta che sia falsa come la mamma.
-Almeno dimmi perchè!- Dissi esasperata.- Per favore.
-Promettimi che non lo dirai a nessuno. Neanche quando fingi di parlare con Niall Horan.
Risi a quel commento.
-Giurin giuretto.- Le assicurai con la mano sul cuore. Capì da quel gesto che era importante per me, quindi iniziò.
-Allora, eravamo più o meno a qualche anno fa. In pratica, per farla breve, io ero giá sposata con tuo padre e trovai una foto in cui si baciavano! È una falsa.
-Mamma, capisco, ma io ed Erica siamo amiche. Non potete odiarci e tantomeno odiare la nostra amicizia. Chiuso discorso.
Feci un gesto teatrale con le mani, incrociandole e scostandole davanti alla faccia.
-Okay. Ah volevo dirti che domani parto; torno a casa.- Cercò di cambiare argomento, ma lo intuii dal fatto che aveva abbassato lo sguardo.
-Vabene ma'. Io devo andare a scuola domani.
-Okay, allora ci salutiamo stasera.
La abbracciai. In fondo, mi faceva tenerezza: aveva sofferto tanto e la figlia, oltre a vivere a 2Mila kilometri da casa, frequentava la figlia della sua peggior nemica.
Andai in camera e iniziai a studiare. Quella matematica era arabo, per non parlare poi del francese. Le materie in cui andavo meglio erano latino, inglese e letteratura. Erano, in fondo le materie umanistiche. Rimisi in ordine casa, approfittando della mancanza delle due pazze squinternate e del fatto che Erica se ne fosse andata. La sera, mi accoccolai tra le braccia di mamma e, quando mi riaccompagnò a letto, la salutai. Mi sarebbe mancata.

You've Got That One Thing~ Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora