Capitolo 11

94 22 1
                                    

Leggete lo spazio autrice.

Niall's pov

Dormire in due, in quel piccolo letto era tutt'altro che semplice, ma tenere Chiara vicina era l' unica cosa di cui avevo veramente bisogno. Avevo passato troppo tempo lontano da lei e in quel tempo, in cui le ragazze in discoteca si strusciavano su di me, avevo capito che lei era il mio angelo, lei era l'unica. Non sono andato a letto con nessun'altra. Non ne avevo il coraggio: nonostante non mi appartenesse e io non appartenessi a lei, sentivo comunque uno strano senso di vicinanza. Non riuscivo a starle lontano e l'alcol non era servito a niente: non avevo mai sentito il bisogno di affogare i problemi nella Vodka alla ciliegia, ma dovevo ammettere di aver tentato. A Londra non era difficile fingere di avere l'età giusta per bere. Ed ora che lei era così vicina, che riuscivo a sentire il suo respiro irregolare, avevo capito che se da un momento all'altro avessi perso tutto, lei sarebbe rimasta. I miei pensieri furono interrotti dal fastidioso squillo del telefono. Avevo ignorato Chiara quando mi aveva detto di cambiarlo. Era il classico squillo dell' IOS, ma era comunque fastidioso. Controvoglia, scavalcai la mia ragazza e afferrai il dispositivo. Sullo schermo lampeggiava la scritta Director e rifiutai la chiamata. Prima di bloccare notai che lo schermo era inondato di chiamate rifiutate, tutte dello stesso mettente. Chì. Era stata lei. Richiamai immediatamente l'agenzia e lasciai il tepore del letto. Mi allontanai dallo spazio 'notte' e appoggiai il telefono all' orecchio.
-A che gioco stai giocando!
Erano infuriati e, questo, era dire poco.
-Buongiorno. Cosa è successo?
-Horan abbiamo chiamato 15 volte ed è sempre partita la segreteria. Comunque... Ci spieghi cosa ti é saltato in testa con quella bravata?!
-Di cosa parlate?
Avevo capito benissimo, invece.
-Tu e quella sciacquetta! Horan! Era una fan, sei una star, non puoi uscire con chi vuoi! Cambierebbe la tua immagine!
Erano incoerenti fin dal principio e l'esempio più semplice era dato dal fatto che mi chiamavano per cognome rivolgendosi a me con il tu. Non avevano il diritto di decidere sulla mia vita solo per uno stupido pezzo di carta con il mio nome sopra. Non avevano neanche il diritto di chiamare Chiara in quel modo.
-Non permettetevi di chiamarla così! Non avete nessun diritto sulla mia vita! Licenziatemi pure, tanto qui sono tutti dalla mia parte! Se non volete lei non volete me e se non volete me non volete nemmeno gli altri! Ha una bella voce, cazzo, non ho intenzione di nasconderla solo perché voi ci considerate una macchina per far soldi. Fate ciò che volete!- Sbotta e premetti con forza il pulsante rosso.
Non era da me urlare in quel modo, infatti mi mancava il respiro. Dentro di me pregai che nessuno si fosse svegliato, ma il sangue mi so gelò nelle vene quando scorsi l'esile figura di Chiara con gli occhi lucidi e che indietreggiava. Solo il mio cuore sapeva che stavo per perderla di nuovo, ma la mia mente si rifiutava di recepire la notizia. Odiavo il poco rispetto che aveva per se stessa e la mia stupida boccaccia aveva distrutto le ultime piccole macerie rimaste della sua autostima.

Chiara's pov

La sua splendida voce aveva frantumò ogni piccola materia rimanente della mia autostima. Decisi di non scappare. Anzi, ammetto che non riuscii a scappare. La testa mi diceva di fuggire il più lontano possibile, la razionalità mi diceva che il bus era in movimento e che non sapevo dove mi trovavo, ma il cuore mi diceva di rimanere. L'avevano provocato e cercavo di autoconvincermi del fatto che per Niall non fossi davvero un peso. Aveva urlato quelle cose senza cattiveria, con ingenuità. Non nascondo che la mia prima reazione fu quella di indietreggiare, ma mi fermai quando notai lo sguardo pieno di terrore negli occhi blu mare. Mi scrutavano come sapendo ciò che stavo per fare, ma non appena mi avvicinai, furono attraversati da una scintilla. Dovevo smetterla di fuggire dalla realtà. Appoggiai le mie labbra sulle sue, poi poggiai la testa sul suo petto e lui non perse occasione per cingermi con le braccia color latte.
-Tutto si aggiusterà.- Continuava a ripetermi mentre mi accarezzava delicatamente la schiena. -Tutto si aggiusterà.
Non sapevo se lo stava ripetendo per convincere me, o per convincere se stesso.
La voce roca di Darren tuonò che eravamo arrivati a Londra. Adoravo l'Inghilterra e in ogni cittadina trovavo qualcosa di particolare e caratteristico. Adoravo vedere Niall sorridere mentre lo tenevo per mano. Continuavo a torturarmi chiedendomi se gli fosse piaciuta l'Italia. Forse un giorno ci andremo, pensavo.
-Vogliamo andare in centro?- Mi sussurrò. Alzai la testa per incrociare il suo sguardo e ripassai un dito sul solco creato dalla lacrima sulla sua guancia.
-Farei qualsiasi cosa pur di farti felice.
La voce mi si incrinò quando gli dissi 'Ti amo'.

*Spazio autrice*
Ciao, spero voi stiate bene. Sono molto dispiaciuta. Come mai il capitolo precedente non ha raggiunto 5 voti? Wattpad dice che siamo in 163 a leggere e fino ad ora hanno votato solo ChiaraYoungDreamer , martinabiondi02 e un altra ragazza di cui non ricordo il nome. Le ringrazio di cuore per averlo fatto. Non sapete quanto sia brutto metterci l'impegno e notare che non è apprezzato. Mi auto prometto che se questo capitolo non arriva a 3 voti, non continuo. Non avevo intenzione di interrompere la storia, ma sto seriamente pensando di farlo. Vi comunicherò gli esiti della mia riflessione. Grazie se state leggendo, continuo ad invitarvi ad aggiungere un commento o un voto. Anche se la storia fosse scritta male, non vi piacesse, preferirei che voi me lo diceste. Mi scuso per eventuali errori e rimanete collegate per il prossimo capitolo. Scusate se mi sono sfogata. Alla prossima.
Comunque se vi interessa nel mio profilo trovate anche una raccolta di frasi tratte da alcuni libri. Ciao!

You've Got That One Thing~ Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora