Gli rivolsi un sorriso, uno di quelli radiosi e sinceri. Uno di quelli che non si regalano al primo appuntamento, ma quello che Niall vide al primo sguardo. Eravamo in un prato, l'erba e il sole erano alti, i miei piedi erano nudi. Indossavo un vestito con fantasia floreale blu e lui procedeva verso di me. Anche lui mi rivolse uno di quei sorrisi incontrollabili. I suoi capelli biondi splendevano e i suoi occhi blu divennero azzurri come il cielo. Anche più azzurri del cielo. mi tendeva una mano, mentre avanzava verso di me. Io ero incredula, mi mordicchiavo le labbra, mi aggiustavo una ciocca di capelli dietro l'orecchio quando mi prese la mano. Mi girai a guardarlo, mentre mi conduceva verso la quercia più grande che io abbia mai visto. Ci sedemmo sull'erba e ridevamo, ridevamo solo. Lui mise una margherita fra i miei capelli e mi sussurrò "ti voglio.". Riaprii gli occhi e vidi i tratti del volto diventare maturi e ben visibili, i capelli inscurirsi e gli occhi diventare verdi. La metamorfosi arrivò in un nano-secondo anche al suo corpo: la maglietta segnava gli addominali ben scolpiti e il jeans segnava i muscoli delle gambe. Una luce più forte del sole colpí i miei occhi non appena sentii poggiare le sue labbra sulle mie.
Riaprii gli occhi stranamente agitata. Sapevo di aver visto qualcosa, di aver sognato qualcuno; ma la dimenticanza fu seguita da un dannato mal di testa. Accanto al mio letto c'era un biglietto:
Sono andato da Olivieri, mi ha chiamato. Ci vediamo dopo.
Mi risvoltavo il bigliettino tra le mani. Avrei almeno voluto dirgli grazie per avermi consolata stanotte. Dopo la chiamata di Niall avevo preso a piangere, un pianto rotto. Mi mancava terribilmente e l'idea che lui mi considerasse una str***a non ci metteva poco a peggiorare le cose. Roberto mi aveva tenuta stretta e cullata per tutta la notte, facendo in modo che i capelli non mi finissero sul viso e, ogni tanto, sussurrandomi che sarebbe andato tutto bene. Mi fermai per un tempo che sembrò infinito distesa sul letto, guardando il soffitto, con qualche lacrima che mi bagnava le tempie. Ero una persona molto debole, o almeno il tempo mi aveva resa così. Ma facevo di tutto per non mostrare agli altri una parte diversa di me. Nessuno mi conosceva come ero in realtà. Forse solo Harry, ma nemmeno del tutto.Niall's pov
Mi svegliò il telefono, quella mettina.
-Amore!
-Biondo, tutto bene?
-Senza di te fra le mie braccia si dorme davvero una schifezza.
-...
-A te tutto a posto?- dissi per rompere il silenzio.
-Si. Sai, ieri sera appena ho finito di sistemarmi, sono andata a dormire.
Mi feci coraggio: -Chì, mica qualcuno ha dormito con te...
Esitò, prima di rispondere:- bhè si, mi sentivo molto sola e Roberto era qui. Non preoccuparti, però.
In quel momento, in quel preciso istante, sentii una fitta. Ma una di quelle davvero brutte.
-Ah.
-Tesoro, non preoccuparti,sai che sono innamorata di te. Non ti lascerei mai perdermi.
Con quella frase sembrava più convincere se stessa che me. Ma lasciai passare. Non sapevo davvero cosa fare per risolvere il problema. Anche perchè era stata colpa mia se lei era corsa tra le braccia dal primo ballerino scolpito. Comunque mi fidavo di lei, anche se la mia fiducia iniziava a vacillare.
-Allora, ci sentiamo?
-Niall, fammi parlare un attimo con Harry, poi ti racconto una cosa.
-Okay, ora trasferisco la chiamata.
La curiosità non prese il sopravvento e nemmeno la gelosia, ma per questa volta. Un'altra dormita con quello che succedeva davvero il '48.Harry's pov
-Piccola!
-Ciao Harry.
-Tutto a posto?
-No, Harry, mi sfugge tutto di mano. Sei solo?
-Si, solissimo. Aspetta un attimo, però.
Poggiai una mano sul microfono del telefono e dissi a Niall di andare via. Per prevenire qualsiasi sospetto, mi chiusi in bagno.
-Sputa il rospo.
-Harry non ci capisco più niente.
-Ehi ehi, non piangere. Qualsiasi cosa sia la risolveremo, okay?
-Okay.
Tirò su con il naso.
-Allora, il fatto è che stanotte ho domito con Roberto e l'ho detto a Niall. Ora è triste, spento. Era così felice quando l'ho chiamato.
-Okay, Harry cerca di non pensare che quest'idiota ha dormito con un quarantenne. Come cavolo ti è venuto in mente? Poi è certo che Niall se l'è presa, odierei se la ragazza che amo dormisse con qualcun altro. Chiara, ma c'è qualcos'altro che devi dirmi?
-Beh, si. In mia difesa devo dire che lui mi ha consolata, sussurrandomi ogni tanto che tutto sarebbe andato per il meglio, poi devo dirti che.... Ho sognato che Niall si trasformava in Roberto e che Roberto mi baciava. Ho ricordato tutto poco fa... mi sono svegliata con un mal di testa atroce.
-Chiara, tu non capisci la gravità della situazione. Scusami se parlo a bassa voce perchè sono sicuro che Niall è fuori alla porta.
-Beh, Harry, probabilmente non era destino che stessimo insieme.
-Non dire così. Ogni volta che parli di Niall o che Niall parla di te, vi passa una scintilla irriproducibile negli occhi. E smettila di farti cullare o sussurrare che andrà tutto bene da un altro. Niall sarebbe troppo ferito e anche tu. Chiara, non fare str*****e. Davvero. Te le dico con il cuore.
-Grazie Harry, ah, un'ultima cosa: Non dire nulla a Niall.
-Okay, hai la mia parola. Ma non piangere. Fai una cosa: torna a Londra. Lascia la Scala, vieni alla Royal. Ti prego Chiara, ti prego. Non riusciamo a stare troppo lontani da te.
-Come faccio a venire alla Royal?
-Ah, ma Niall non te l'ha detto?
-Cosa doveva dirmi?
-Ieri ha chiamato il direttore della scuola dicendo di essere interessato a te. Che ne dici?
-OMG. La scuola di ballo più importante del mondo ha chiesto di me. Okay, Chiara calmati. Okay, Harry fammi raccogliere le mie cose, parlare con chi devo parlare e torno. Ah, non dire niente a Niall. Voglio che sia una sorpresa.
-A presto tesoro.
-Ciao Harry.
Ora bastava solo un modo per tranquillizzare Niall. E l'unico modo fu dirgli che Chiara tornava e fargli fingere che fosse una sorpresa.
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You've Got That One Thing~ Niall Horan
FanfictionLei si odia. Ha sempre pensato di essere un'adolescente diversa dalle altre. E ne ha avuto la conferma. Non sa cosa farne della sua esistenza, ma ha un sogno. Dopo che tutta la sua vita è stata distrutta, l' unica ragione per cui viveva e per cui sp...