Capitolo 15

75 12 7
                                    

"Troveremo una soluzione.
Troveremo una soluzione.
Troveremo una soluzione.
Il buio.
Troveremo una soluzione.
Troveremo una soluzione.
Troveremo una soluzione.
La voce si fece più forte e chiara.
Anzi, dato che sento che sei innamorato pazzo, prenderemo lei.
Lei.
Lei.
Te e lei."
Sobbalzai e aprii gli occhi. La finestra della sua camera era ancora chiusa e l'odore di lattice era nauseante. Mi presi la libertà di entrare. Lei dormiva ancora. Era bellissima. Le palpebre nascondevano con gelosia i suoi occhi color ambra, le guance rosse davano colorito alla sua pelle lattea, le labbra rosee. Erano così baciabili. Se solo non fosse arrivata quella chiamata...
Avevo bisogno di caffè. Mi serviva qualcosa che mi ravvivasse, che mi desse forza, che mi desse speranza. Non potevo avere il suo sorriso. La caffeina era un ottimo compromesso. Vidi entrare un uomo di modeste dimensioni con tanti anelli ad una mano. Chiese di lei. Mi avvicinai al bancone della segretaria e gli rivolsi la parola.
-Cerco Chiara Ferrari.
-Mi scusi, posso chiederle lei chi è?
La ragazza sembrava timida e spaventata. Sembrò sollevata quando intervenni.
-Dovrei essere io a chiederti di lei, docile ragazzino.
-Niall Horan.
-Bene. Tu saresti il biondino degli One Direction?
-Si. Ma questo non centra niente.
-Allora, sei tu quello per cui mi ha fatto spendere tanto tempo e le mie donne migliori?
Capii al volo. Come avevo fatto a non pensarci? Aveva ripetuto la stessa  frase del telefono. Come la prima volta, mi lasciò perplesso.
-Che intende?
-Non sei tanto sveglio. Accendi il cervello.
Scappai, corsi da lei. Lasciai l'uomo nell'atrio. Che schifo. Mi facevano schifo davvero. Entrambi. Il mio angelo... Come aveva potuto permettere una cosa simile pur di venire ad un nostro concerto?
-Ora tu mi spieghi che hai combinato!
Entrai nella sua stanza facendo sbattere la porta contro la parete. Al mio sguardo sembrò sbiancare. Aveva capito perfettamente cosa intendevo. Era questo ciò che mi aveva sempre nascosto. La nostra storia... Ma non potevo accettare una cosa simile.
Zayn, che era con lei, esordì con un "vi lascio soli". E così aveva fatto.
-Niall, io...
-Chiara. O parli ora oppure esco da quella porta.
-Niall, calmati perfavore.
-Come faccio a calmarmi?
Avevo iniziato a camminare avanti e indietro.
-Promettimi che non mi lascerai.
Iniziò a piangere e qualcosa in me si spezzò. Odiavo vederla così. Come potevo lasciarla. Le avevo urlato contro. Che stupido. Qualsiasi cosa fosse successa, l'avremmo superata. Insieme. Questo era l'importante: insieme.
Andai verso di lei e l'abbracciai.
-Non ti lascerò mai, scusami. Non dovevo urlare. Perdonami ti prego.
-Niall, non preoccuparti. Tranquillo... Ma tu come hai saputo?
-Tuo padre... Era giù e, insomma, mi ha chiesto chi sono e lui ha detto che ero il biondino per cui aveva venduto le sue donne migliori.
-Oh.
Riiniziò a piangere. Appoggiai la mia fronte alla sua e la baciai. Con tanta, troppa foga. La amavo. Entrò il medico. Poche ore dopo eravamo fuori a passeggiare. Lei era così piccola e sembrava così docile con quella cartelletta tra le braccia... Aveva sempre le sue guance piene e l'accenno di fossetta che compariva con il sorriso più bello del mondo. Ogni tanto la scoprivo a guardarmi, a osservare il panorama, a scovare ogni minimo dettaglio nelle nostre dita intrecciate. Il telefono squillò, interrompendo quel momento d'intesa, di contemplazione e di sorrisi segreti.

Chiara's pov

-Harry!
-Piccolina, come stai?
-Bene, tu?
-Ora sto bene. Non sai che gioia nel sentire la tua voce così piena di vita.
-Oh, se sempre così dolce.
-Smettila! Che ne dite di fare un salto da me?
-Certo. Una mezz'oretta e arriviamo.
-Okay, a dopo.
Sorrisi a Niall. Era così bello. Mi afferrò i fianchi e creò un contatto visivo lasciandomi senza fiato.
-Abbiamo una proposta da farti.
Annuii facendogli capire che poteva parlare.
-Bhe... Te la diremo dopo!
Iniziò a correre verso casa di Harry e ridevamo come due matti. Appena il riccio dagli occhi verdi ci aprì la porta, gli saltai letteralmente addosso.
Dentro casa c'erano tutti. La curiosità di sapere cosa avevano da dirmi mi prendeva a morsi.
-Ehi piccola!
-Ciao ragazzi!
Salutai tutti con un bacio sulla guancia e mi misi a sedere. Niall si mise di fianco a me.
-Allora... Cosa avete da dirmi?
-Bhè... Ti piacerebbe cantare ad un nostro concerto?
-C-cosa?
Niall aveva preso ad accarezzarmi la mano e lo guardai, puntando i miei occhi nei suoi, come per avere la certezza che non fosse tutto un sogno.
-S-si.
-Okay, allora inizierai da domani sera. -Cosa devo cantare?
-Little Things, Live While We're Young, Kiss You, She's Not Afraid, Up All Night... Insomma un po' tutte. Devi cantare solo con Harry, Liam e Zayn. Ci hanno dato queste direttive, poichè la tua voce è compatibile con le nostre.- Disse Liam.
Oh mamma mia. Non potevo crederci. E, allora, non avevo la minima idea di cosa sarei andata incontro.

*Spazio Autrice*
Eccomi tornata! Scusate l'assenza. Ho aggiornato dopo essermi accertata che in tutti i capitoli ci siano i voti richiesti. Grazie per non avermi abbandonata. Poi, ho parlato con GiuliaNutella230801 e mi ha incoraggiato. Grazie Giù! Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Volovo chiedervi un favore... Vi andrebbe di leggere una storia diversa? L'ha scritta il mio migliore amico. Se vi va, passate a votare la sua storia. Ve ne sarei grata.
If I could fly! di peppemessy Grazie a tutte! Commentate, vi raccomando ;)

You've Got That One Thing~ Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora