Capitolo 17

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Separarsi da Niall fu difficile. E anche parecchio. Avevo le prove con Roberto e dovevo lasciare Londra per tornare a Milano. La Scala Ballet School era il mio sogno. Dovevo realizzarlo.
*All'aeroporto*
-Fai buon viaggio piccolina.
-Ciao Liam.
Salutai tutti, non so con quale forza. Anche se già sapevo che tutto il mio coraggio sarebbe crollato appena salita sull'aereo.
-Harry, non piangere.
Gli asciugai una lacrima silenziosa con il pollice.
-Come posso non farlo?
-Mi mancherai Ricciolo.
Gli scompigliai i boccoli già disordinati e mi gettai fra le sue braccia possenti. Lì mi sentivo al sicuro ed era una protezione diversa da quella che provavo con Niall.
-Ciao Zayn.
-Chiaretta fatti abbracciare!
Mi avvolse l'addome con le braccia e mi sollevò da terra facendomi roteare ina aria. Si susseguirono sguardi di disapprovazione tra i ragazzi.
-Ciao carota vivente.
-Ciao ballerina brutta.
Abbracciai anche Louis. Non volevo realizzare di essere quasi arrivata alla partenza.
-Allora ci siamo.-Iniziò Niall.
-Biondino.
Gli accarezzai la guancia e lui poggiò la gota sul mio palmo chiudendo lievemente gli occhi. Gli lasciai un bacio a fior di labbra.
-Mi mancherai.
-Anche tu Niall. Ci sentiremo ogni giorno.
-Ogni ora di ogni giorno.
-Ogni minuto di ogni ora.
-Va' chè altrimenti perdi l'aereo.
Mi sollevai sulle mezze punte e gli lasciai un altro bacio che lui non esitò ad ampliare.
-Ti amo.- Sussurrò.
-Io di più.
E, detto questo, mi lasciò i fianchi. Mi avviai, ma mi voltai e corsi di nuovo da lui. Mi beai ancora delle sue braccia per qualche secondo, fin quando la voce metallica non chiamò il mio volo.
-Ci vediamo presto.
Ci tenevamo per le mani e appena fui costretta ad andare le lasciò a malincuore. Non sarebbe stato un addio. Ne ero certa.
Salii sull'aereo dopo dieci minuti di fila al check-in. Le lacrime non si fermavano e mi addormentai con il viso bagnato.
*Milano*
Mi svegliai contro voglia e, scesa dall'aereo andai a ritirare le valige. Ci misi poco a realizzare che tra qualche istante sarebbe iniziata la mia avventura. Uscita dall'aeroporto, mi guardai intorno e feci un respiro profondo. Roberto mi aspettava fuori e ci misi cinque minuti per trovarlo. Lo abbracciai e scoppiai di nuovo in un pianto isterico. Lui mi accarezzava i capelli e mi sussurrava che sarebbe andato tutto bene. Prese le valige appena staccatosi di me e le mise in macchina. Asciugai le lacrime con un gesto teatrale e dopo aver ringraziato il ballerino per avermi tenuta aperta la portiera, salii in auto. Scorremmo per le strade di Milano e giungemmo in poco tempo al teatro. Quel monumento bianco mi ricordava tanto il San Carlo. Era davvero troppo simile. Nel Foyer Roberto entrò, accolto dallo stupore di tutte le donne lì presenti. Mi prese la mano e lo seguii esaminando attentamente ogni dettaglio. Fui risvegliata da quell'ipnosi quando il telefono squillò. Dannazione, avevo dimenticato di chiamare Niall. Non risposi, l'avrei richiamato dopo.

Niall's pov
Non rispondeva. Dannazione, non rispondeva. Stavo letteralmente per impazzire. Harry non c'era, stava quasi peggio di me. Avevano un non so che di strano quei due. Liam era in camera con me e cercava in tutti i modi di calmarmi. Solo la sua voce poteva guarire le mie cicatrici.
-Niall, richiamerà.
-E se le è successo qualcosa?- Chiesi con gli occhi pieni di disperazione.
-Ascolta... Prova a guardare qualche sua foto, magari ti tranquillizzerai.
-No, no.
-Niall. Sta entrando Harry, non sa che non risponde.
-Non mi interessa!
-Ciao.- Disse Harry con voce triste facendo il suo ingresso nella scena. Quella ragazza era riuscita a penetrare in ognuno di noi. Ci aveva trafitti e aveva fatto in modo di poter essere l'unica guarigione.
-Oh bene, vedo che c'è qualcuno che sta come me e mi compatisce.- Dissi io. -Ma lo sai che la tua fedele amichetta non risponde al telefono? L'avrò chiamata circa quaranta volte!
Liam mi fulminò con lo sguardo e se avesse potuto uccidermi l'avrebbe fatto.
-Cosa?
Harry alzò per la prima volta gli occhi dal pavimento.
-Niall ripeti quello che hai detto.
-Chiara non risponde al telefono.
-Non ci posso credere. Aveva promesso che avrebbe chiamato. Appena resusciterà poi mi sente.
Finita questa frase, si alzò dalla poltrona e diede un pugno nel muro. Le nocche cominciarono a sanguinargli e io e Liam ci girammo verso di lui.
-Cazzo! Deve immediatamente chiamare!
-Ragazzi smettetela.
-Liam come cazzo fai a non capire?
Tutti ci girammo verso il telefono appena squillò.
-Chiara che cazzo hai combinato? Perchè non rispondi?
Si sentiva la sua risata e anche quella di un uomo. Era la risata che solo il solletico le peovocava. Sarà partita la chiamata per sbaglio. Quello stronzo l'aveva toccata. Lasciai cadere il telefono per terra e i miei occhi si inscurirono. Harry afferrò l'aggeggio elettronico e, udite le risate, me lo ripassò. Era deluso, quasi quanto me.
-Chiara?- La mia voce era spezzata.
-Oddio, Niall?
-Tutto bene?
-Sisi a te?
-Come è andato il viaggio?
-Bene.
-Okay. Cosa ci faceva Roberto in camera tua?
-Solo... Noi beh ecco... Noi stavamo provando una presa.
-Ah. Ascolta, non che non mi faccia piacere che tu sia lì, ma io vorrei che Roberto non facesse lo stronzo.
-Non lo farà. Mi fido di lui e anche tu dovresti. Lo sai che lui è... Lui è gay.
Tirai un sospiro di sollievo. E iniziai a ridere. Fu una risata isterica, di sfogo.
-Stai bene?
-Credo di no!
E si unì anche lei alla mia risata.
-Okay, ora posso fidarmi.
-Certo, tu devi fidarti. Oh scusa, mi stanno chiamando.
-Ti amo piccola.
-Ti amo biondino.
E chiusi la chiamata.

*Spazio autrice*

Ragazze ciao, scusate l'assenza. Sono imperdonabile, lo so, ma cerco di scrivere appena ho un attimo libero. Si sta avvicinando lo spettacolo di fine anno accademico, la fine della scuola e sono, credo come voi, sommersa di impegni. Scriverò appena avrò tempo e vorrei farvi una domanda: qualche volta salvate le frasi dalla mia storia? Se si, quali avete salvato? Spero voi mi rispondiate. A presto.
-Chiara.

You've Got That One Thing~ Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora