50. Punto d'incontro

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[10:23 26 Febbraio 2012]
{Harry 18 anni – Louis 20 anni}

Louis entrò dentro la stanza di Lottie, quella stanza dell'ospedale ancora troppo piccola per una famiglia come la loro. Jay gli sorrise di rimando, quando il figlio con passi lenti si avvicinò al letto.

«Tesoro, come stai?» chiese la mamma, guardando il viso stanco del figlio.

Louis non rispose, la guardò e le sorrise semplicemente, forse per farle capire che tanto bene non stava.

«Anne mi ha detto che avete di nuovo litigato.» avvisò la donna, mentre stringeva la mano della figlia ancora addormentata.

«È un coglione, mamma.» disse lui, con la voce rotta.

«Louis, che è successo?» chiese ancora la madre, preoccupata.

«Mi ha di nuovo illuso.» il liscio alzò la testa cercando di non far scendere le lacrime che nuovamente stavano per cadere.

«Lou..» sospirò Jay, facendo alcuni passi per raggiungere il figlio. Da dietro lo abbracciò, portando le braccia a stringere il bacino del ragazzo. «Mi ricordo di quando eravate piccoli, era tutto più facile.» continuò la donna, stringendolo ancora di più.

«È da tutta la vita che ci rincorriamo, non ci troveremo mai, mamma.» il giovane disse, scostandosi dal corpo della madre e abbracciarla immediatamente.

«Sono sicura che troverete un punto d'incontro.» rassicurò Jay.

Louis annuì semplicemente, biasimando la madre, e cercando di farsi trasportare dalle emozioni per, finalmente, sfogarsi con qualcuno che della sua vita sentimentale, sapeva di tutto e di più.

[11:46] Jay era uscita dall'ospedale qualche minuto prima che un'infermiera si era fermata nella stanza di Lottie, cercando qualche parente a cui affidare gli oggetti di valore che erano rimasti intatti dall'incidente.

«Questo è ciò che la polizia ha trovato, abbiamo solo il telefono della ragazza e una collana.»

Louis prese ciò che rimaneva della sorella, e infilando la mano nella bustina di plastica, guardò la collana d'oro per lui sconosciuta.

"2011" era inciso nella collana.
Cosa mai voleva significare?

Accese il telefono, nel quale trovò vari messaggi ancora non letti e chiamate perse. Decise, però, di non impicciarsi e di rispettare la privacy della biondina, sedendosi accanto a lei ed iniziare a guardarla.

«Sorellina, le tue cose te le lascio dentro il cassetto.» disse, alzandosi e mettendo gli oggetti dentro il comodino. Sospirò, e «Lottie, svegliati. Ti prego.» pregò. «Abbiamo bisogno di te. Io ho bisogno di te. Non ce la sto facendo.» continuò triste. «Ora come ora ho un sacco di problemi, e vorrei solo che tu mi aiutassi.» la coscia del liscio vibrò nuovamente. Maledì chiunque fosse a scrivergli a quell'ora, e quando minuti dopo finì di parlare con la sorellina, prese il telefono e scorse lo sguardo sullo schermo.

Payno: Lou?
Ho un gran problema.
Zayn mi ha lasciato.
Louis?
Posso venire da te?
Ti prego?
Arrivo per pranzo.

Loving Through Chat (L.S.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora