55. Paradiso

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[11:02 7 Marzo 2012]
{Harry 18 anni – Louis 20 anni}

Zayn, senza fare alcun rumore, inserì la chiave nella toppa della porta d'ingresso e cercò di entrare in casa, quasi fosse un ladro.
Liam, che a quell'ora si era appisolato sul divano, si svegliò sentendo dei rumori provenire dall'ingresso. Si alzò in modo brusco, temendo fossero degli infiltrati.

Apparì immediatamente la figura di Zayn sulla soglia che divideva il salotto con il corridoio dell'ingresso. Liam sobbalzò per lo spavento, portandosi addirittura una mano sul petto; si ricompose qualche secondo dopo, ricordandosi di essere stato parecchio male per il ragazzo che aveva di fronte.

«Che ci fai qui?» allora chiese, con tono furioso.

«Liam, dobbiamo parlare.» disse Zayn, disperato.

«Non dobbiamo parlare di nulla, quindi fammi il favore di uscire di casa.»

«Io vivo qui.» Zayn sospirò. «E ho tutto il diritto di restare qui quanto voglio.» concluse dirigendosi verso il divano e poggiando gli zaini e le borse che, sicuramente, contenevano i suoi vestiti.

«Cosa vuoi, Zayn?»

«Dobbiamo parlare.» ripeté il moro.

«Già l'hai detto.» disse scorbutico, sedendosi sul divano. «Parli o ti devo cacciare ancora?» continuò, scocciato.

«Ok, bene.» si sistemò, ponendosi accanto al suo -ex- fidanzato. Si girò verso di lui, e cominciò:«Sono stato un coglione, lo so. Sono stato un emerito stronzo, e lo so. Perdonami, Lì. Perdonami per quel cazzo di male che cazzo ti ho fatto. Sono pentito, dico davvero. E ti amo, porca troia. Ti amo.» Zayn si portò le mani di Liam sulle labbra.

«Non mi fai pena, Zayn.» rispose comunque Liam, indifferente.

«Mi sento male senza di te, Liam.»

«È stata tua la scelta di lasciarmi.»

«Non ti ho lasciato, cazzo.» sospirò, disperato. «Era una pausa, una pausa del cazzo. Cazzo, quante cazzo di volte sto dicendo cazzo?!» urlò, iniziando ad avere il cervello sotto sopra. Nonostante ciò, vide il ragazzo di fronte a sé, accennare ad un sorriso scarso. «Stavi sorridendo.» allora disse.

«Cosa?! No.» si assicurò il giovane.

«Senti Liam-» Zayn si sistemò meglio. «Lo sai che non sono bravo a fare queste cose, e ho in un'enorme difficoltà in questo momento. Ma sto facendo di tutto, di tutto per farti capire che non c'è più nessun altro nella mia mente, sto facendo di tutto per dirti che se la mia vita era un paradiso con te, è diventato l'inferno senza di te. Sto facendo di tutto per dirti che tu mi fai sentire bene, che tu, Tu, Liam, sei la mia fottuta vita.»

Liam fece il broncio guardandolo negli occhi, si morse il labbro, indeciso, «Promettimi una cosa.» disse solo.

«Tutto quello che vuoi.» rispose continuando a portarsi le nocche delle mani di Liam sulle labbra.

«Non lasciarmi più.» sussurrò con gli occhi lucidi. «Resta.» concluse.

«Resto per sempre, Liam.» disse Zayn. «Te lo prometto.»


[11:20] Harreh: Come sta Lottie?

Loueh: Sta meglio, sono felice si sia svegliata.

Harreh: Immagino.

Loueh: Tu che fai?

Harry si portò una mano sulla testa, portandosi i capelli all'indietro. Avevano ricominciato a scriversi solo quella mattina stessa. Rabbrividì al solo pensiero di dover mentire proprio a Louis, a quella persona con cui aveva litigato, a quella persona con cui aveva riallacciato i rapporti, a quel ragazzo per cui avrebbe fatto di tutto, visto che lo amava da impazzire.

Harreh: Sto a casa. Studio.

"Bene" pensò, "Abbiamo appena chiarito e gli sto già mentendo."

«Harry?» una voce lo chiamò. Harry bloccò il telefono subito dopo il suo piccolo pensiero. Si alzò nervoso dalla sedia della sala d'attesa e mise l'aggeggio nella tasca. «Sono il Dottor Yaeden, Chris si è appena svegliato. So che lei non è suo parente-»

«Mi dia del tu.» disse il riccio.

Il medico sorrise. «Bene, Harry, so che non sei parente di Chris, ma so anche che sei il ragazzo di quel giovane. In realtà non è successo nulla di grave, è solo svenuto per lo stress, ha avuto un piccolo attacco di panico, ma può prendere delle gocce per alleviare la stanchezza.»

«Ah, bene.» sospirò Harry, rilassandosi grazie a ciò che il dottore gli aveva appena detto. «Posso entrare?» chiese allora.

Il medico annuì, aprì la porta e lo fece gentilmente entrare. Harry posò gli occhi sul corpo bianco del suo ex ragazzo, avanzando di un po', sedendosi accanto al suo lettino.


[13:23 7 Marzo 2012]
{Harry 18 anni – Louis 20 anni}

«È stato parecchio brutto, in realtà.» la voce di Lottie era fina, angelica, quasi come quella del fratello più grande. «Quando ho visto quel camion venirci addosso ho pensato che fosse la fine.» concluse.

«Venirci?» Louis aggrottò la fronte. «Con chi eri?» chiese allora. Lottie guardò improvvisamente la madre, quando quest'ultima:«Ok, ragazzi, le vostre sorelline mi aspettano a casa. Amore, Lottie,» portò le mani sulle guance magre della figliola. «Sono felice che tu abbia combattuto, sono felice che tu ti sia svegliata. Ora vado, torno fra qualche ora, ok?» concluse, vedendo i figli annuire, asciugandosi ancora delle lacrime di gioia dagli occhi.

La madre uscì dalla camera, quando Lottie da sdraiata diede le spalle al fratellone. Quest'ultimo fu stranito da quell'improvviso comportamento, così, si sedette sul lettino ed iniziò ad accarezzarla.

«Chi è Simon?» chiese lui ad un tratto.

Lottie sospirò. «I-io ho cercato di evitarlo, ho cercato di non farmi abbindolare da lui, ma lo amavo, davvero.» disse, girando il volto e guardando il fratello maggiore.

«P-perché?»

«Perché è il fratello di Chris.» ammise la ragazza.

«Chris?» sgranò gli occhi. «Chris Wolfer?»

Lottie annuì, creando nella testa di Louis una grandissima confusione.

Loving Through Chat (L.S.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora