39. Vai via

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[12:37 17 Febbraio 2012]
{Harry 18 anni – Louis 20 anni}

Louis: Glielo hai dato tu il mio numero e indirizzo di casa?

Zayn: Amico, mi dispiace, ma insisteva.

Louis: Ok. Fa nulla.

Louis entrò nella camera dell'ospedale della sorellina. L'aria sembrava essere soffocante, o forse quella era solo una sua sensazione. Puntò lo sguardo verso Jay, che dolcemente girò lo sguardo quando sentii il rumore della porta aprirsi.

«Lou.» lo chiamò la madre. «Le tue sorelle ti cercano da tutta la settimana.» completò, per poi alzarsi dalla sedia su cui era seduta.

«Mi dispiace. Ho avuto dei contrattempi.» rivelò il ragazzo, maledicendosi per non aver dato abbastanza importanza alla sua famiglia.

«Ho bisogno di parlarti. Possiamo uscire?» ciò provocò dei brividi lungo la schiena del ragazzo.

Appena entrato, si ritrovò nuovamente fuori la camera. Appoggiò la schiena al muro, quando studiò per bene il volto della madre.

«Perché non me l'hai detto?» chiese la donna, con le braccia incrociate al petto.

«Di cosa parli?» finse il ragazzo, deglutendo.

«Lo sai di cosa parlo.» la donna gli diede le spalle, si diede dieci secondi per riprendersi dalla rabbia e si rivolse nuovamente a Louis. «Mi ha chiamata Anne stamattina. Sono tornati e tu non me l'hai detto.» la madre sembrò rimproverarlo.

«Non dovrebbe importartene, mamma.» disse il ragazzo abbassando lo sguardo.

«Louis Tomlinson, stai scherzando?!» fece qualche passo in avanti, così da trovarsi il figlio a qualche centimetro di distanza. «E quando ti parlo, guardami.» disse, con la bocca serrata.

«Mamma, ti calmi, per favore?» Louis si spostò al lato, un po' infastidito da quella vicinanza.

«Ti ricordi ancora che sono stati loro a starci accanto quando il papà è stato mandato via?!» la donna sbuffò alla sua patetica domanda-risposta.

«Mark.» la corresse.

«Sono qui in Inghilterra da giorni e tu, da egoista, ti sei tenuto tutto dentro.» la donna sembrava essere veramente ferita.

«Possiamo vivere anche senza di loro, esattamente come hanno fatto nell'ultimo anno.» Louis puntò lo sguardo freddo verso gli occhi della madre, facendoglieli sgranare per quell'indifferenza.

«Dobbiamo tutto a loro, nonostante non si siano fatti sentire per tutto l'anno.» Jay si girò verso la porta della camera di Lottie. «Ricordatelo, Louis.» gli disse, prima di entrare e sentire Louis sospirare, afflitto.


[23:29 29 Dicembre 2005]
{Harry 11 anni – Louis 13 anni}


«Anne, grazie.» Jay tremava per il freddo, ma una vampata di calore si impadronì del suo corpo quando l'amica stessa gli porse una cioccolata calda.

«Ma figurati, farei di tutto per la mia migliore amica.» disse, per poi abbracciarla calorosamente.

In cucina entrò l'uomo di casa, ovvero Des, con dei fogli in mano e il telefono fisso attaccato all'orecchio. Le donne aspettarono per vari minuti prima che Des attaccasse a chiunque fosse dietro al telefono.

«Allora signore,-» cominciò. «Ho parlato con il mio avvocato.» l'uomo sorrise. «E mi hanno detto che la casa verrà intestata a te, Jay, e che subito dopo il processo, Mark verrà accusato di violenza domiciliare su una minore.»

«I-io non sono sicura di questa scelta.» accennò con tono basso.

«Jay, ascoltami.» Anne si mise accanto al marito, in modo tale da poter osservar meglio l'amica. «Ha violentato le tue figlie, non vorrai mica convivere ancora con quel mostro?!»

«I-io, io, io lo amo.» rivelò la donna, guardando la sua fede nuziale.

«L'amore non è violenza.» rispose di scatto Des.

«N-non so cosa dire.» ribatté la donna semplicemente.

«Non devi dire nulla.» Des diede di nuovo voce al suo unico pensiero.

Louis rimase immobile dietro la porta della cucina, paralizzato da ciò che era venuto a sapere. Era l'unico in famiglia a non aver capito cosa in casa stava succedendo. Era così imbranato?

«Sono così stupido.» il bambino dagli di ghiaccio si tirò i capelli, per poi uscire dalla casa degli Styles.

«Hey Lou!» urlò una voce roca e profonda dall'ingresso. Il bimbo si girò.

«Che vuoi Harry?» rispose Louis.

«Dove vai?» Harry scese quelle poche scalinate che li dividevano.

«Lontano da qui.» disse, con la fronte aggrottata per la frustrazione.

«E posso venire con te?» chiese il bambino più piccolo, avvicinandosi sempre di più.

«Harry, sei troppo piccolo per capire, per favore, rientra dentro.» gli rispose.

«Ma io voglio stare con te.» ribatté ancora, determinato a seguire il suo migliore amico.

«Harry, ti prego.» il ragazzino fece un passo indietro con gli occhi lucidi. «Vai via.»



[13:01 17 Febbraio 2012]
{Harry 18 anni – Louis 20 anni}

Louis si era appena reso conto che da sempre non era Harry a voler andare via. Era lui che si faceva abbandonare, era lui che lo rifiutava.

Louis, in quel momento, capii che Harry non c'entrava nulla con la sua testardaggine. Capii che aveva sempre avuto bisogno di Harry, del suo aiuto, di un suo vero aiuto, ma che non aveva fatto altro che respingerlo, fino a lasciarlo andare.. In una strada senza la sua presenza.

Loving Through Chat (L.S.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora