Capitolo 13: October

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Capitolo 13

Hayley
Quella mattina, quando la sveglia suonò, dalla mia bocca uscì una serie di lamentele che vennero attutite dal cuscino. Mi sentivo decisamente troppo assonnata per trovare le energie necessarie per alzarmi dal mio comodo e caldo letto, perciò mi rigirai tra le coperte con la speranza che, facendolo, il tempo sarebbe tornato indietro. Inutile dire che le mie furono speranze vane.
Sbuffai per la frustrazione ed in quel momento mi squillò il telefono, infilai la mano sotto il cuscino e afferrai il cellulare portandomelo all'orecchio.

" Pronto?" chiesi, iniziando a stropicciarmi gli occhi e crogiolandomi in quei brevi istanti che mi separavano da momento in cui avrei dovuto abbandonare il materasso.

Prima di rispondere al telefono, notai che sullo schermo era comparso il nome di Ash e ciò mi portò a chiedermi quale fosse la ragione della sua chiamata. La luce del sole filtrava dalla finestra attraverso le tende, illuminando parzialmente la stanza e permettendomi di notare il pulviscolo ondeggiare nella luce.

" Hayley, forza vestiti e scendi. Sono quasi al Plaza" esclamò Ash, la voce allegra e vivace come sempre.

Mi domandai come facesse quella ragazza ad essere sempre così solare, quando io alla mattina ero socievole come un grizzly in letargo. Proprio non riuscivo a concepire l'energia che caratterizzava la mia amica, non importava quanto mi sforzassi. Parte di me la invidiava molto per quella sua innata solarità, mentre l'altra - quella che la mattina detestava ogni essere vivente - la trovava solamente fastidiosa.

" Ash, ti prego abbassa il tono della voce. Mi sono appena svegliata, abbi pietà" borbottai, mentre sfruttavo tutta la mia forza di volontà per alzarmi dal letto e andare in bagno.

Restai diversi istanti a guardare con aria disgustata il mio riflesso, domandandomi come fosse possibile che i miei capelli avessero assunto un tale aspetto. Sembrava che fossero stati scompigliati per tutta la notte in modo insistente e che qualcuno si fosse divertito a dare loro una forma simile a quella di un nido di rondini, per poi fissarli con uno strato di lacca. Insomma, sembrava che avessi infilato le dita nella presa. Arricciai il naso disgustata e finsi un conato di vomito, prima di trovare il coraggio per iniziare a spazzolare le ciocche dei miei capelli.

" Okay, scusa. Ad ogni modo questa mattina adiamo a fare colazione insieme, quindi datti una mossa" mi informò nel frattempo la mia amica ignara della lenta sofferenza che ero intenta a sopportare.

Ash sapeva essere molto autoritaria quando voleva e la maggior parte delle volte, quando assumeva quel tono di voce, non ammetteva repliche.
Quella mattina non era differente dalle altre, infatti, dopo aver pronunciato quelle parole, riagganciò il telefono lasciandomi sola.
Scossi leggermente la testa ed iniziai a truccarmi per assumere un aspetto un po' più umano, poi mi legai i capelli in una treccia morbida che mi ricadde sulla spalla. Quella acconciatura mirava a non mostrare al mondo quanto, quella mattina, i miei capelli aprissero disastrati.
Una volta terminato di prepararmi, raggiunsi la hall dove trovai Ash comodamente seduta su uno dei divani intenta ad aspettarmi, puntuale come un orologio svizzero.

" Buongiorno Hayley" esclamò, allargando le braccia e attendendo che io mi avvicinassi a lei in modo che potesse stringermi a sé.

Il suo profumo alla vaniglia mi trasmise un senso di pace e tranquillità, nonostante fosse piuttosto dolce e quasi pungente alle narici. Ash possedeva l'innata capacità di mettermi a mio agio attraverso un semplice gesto, non importava di che umore fossi. Forse era proprio per quel motivo che mi risultava impossibile prendermela con lei e con l'esuberanza che la caratterizzava, anche nelle prime ore del giorno.

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