Capitolo 24: Roman Holiday

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Capitolo 24

Hayley
Nel momento in cui aprii gli occhi constatai che, incredibilmente, Aiden si era svegliato prima di me e che mi aveva lasciata sola nel letto. La luce del sole che filtrava dalla finestra illuminava il materasso e potevo vedere le particelle di pulviscolo fluttuare nell'aria. Mi misi a sedere e osservai la stanza, i vestiti di Aiden erano ammucchiati sulla sedia posizionata davanti alla scrivania sulla quale, tra l'altro, era appoggiata la sua macchina fotografica. Sul comodino accanto al letto poggiava una piccola pila di libri e l'ultimo di questi apparteneva alla saga del Trono di spade, così ne dedussi che, probabilmente, anche gli altri facevano parte della stessa collana. Ciò che mi colpiva di più della stanza di Aiden era la parete su cui poggiava il letto, era tappezzata di fotografie che ero sicura avesse scattato lui stesso. Erano tante, ed erano tutte così belle che non sapevo quale osservare per prima. Vi erano alcuni scatti che ritraevano Aiden assieme ad Ash, mentre altri che avevano come soggetto lo skyline di New York in diversi momenti della giornata. Sorrisi nel guardarle perché erano la dimostrazione che fare fotografie gli piaceva davvero, considerando che per scattarle avesse dovuto sicuramente combattere contro la sua paura delle vertigini. Restai ad osservare la parete per qualche secondo, prima di decidermi ad alzarmi dal letto ed avviarmi verso la cucina. Non appena aprii la porta, vidi Aiden uscire dal bagno posto in fondo al corridoio con indosso solamente un paio di boxer neri. I suoi capelli scuri erano bagnati e gli andavano in ogni direzione, mentre il suo petto muscoloso era ancora leggermene umido, così come le braccia tatuate.

Non potevo chiedere un risveglio migliore.
Stai buona tu.
No, magari se faccio la cattiva ci sbatte contro al muro o meglio, sul letto.
Ma sei scema per caso?
Guarda che la scema qui sei tu che pensi di riuscire a resistere all'Adone greco qui presente.
Sta zitta.

Aiden mi guardò sfoggiando il sorriso furbo che tanto odiavo, il che non fece altro che alimentare il rossore delle mie guance che si erano colorate per l'imbarazzo.

" Buongiorno Angelo" disse, avvicinandosi a me e allargando il suo sorriso, mentre il mio cuore cominciava ad accelerare i suoi battiti.

Dal piano inferiore giungeva un chiacchiericcio soffuso e il profumo del pane tostato mi arrivava alle narici assieme a quello del caffè. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da Aiden, non sarebbe bastata tutta la mia forza di volontà per farlo. Ero sul punto di rispondergli, quando mi ricordai la conversazione che avevamo avuto poco prima che lui cadesse in un sonno profondo. Mi sentii ancora più in imbarazzo, tanto che temevo di svenire da un momento all'altro e quando Aiden fu dinnanzi a me mi persi nei suoi occhi. Erano due profondi oceani e le sfumature azzurre e verdi, che sembravano rincorrersi all'interno, parevano volermi catturare per non lasciarmi andare mai più. Avvicinò una mano verso di me per accarezzarmi delicatamente la guancia. Il suo gesto mi fece venire la pelle d'oca e ancora non riuscivo a concepire come potesse farmi un simile effetto.

" Stai sbavando Angelo" disse, il tono di voce era parecchio divertito e di lì a poco scoppiò a ridere, probabilmente soddisfatto dell'espressione che il mio volto aveva assunto.

Ero sicura che le mie guance fossero diventate rosse tanto quanto lo era il cappotto che Ash indossava spesso e che, nonostante ciò, il mio sguardo fosse stato dei più seri. Se solo ne avessi avuto la capacità, Aiden avrebbe preso fuoco. In quel momento Ash uscì dalla sua stanza e restò qualche secondo a fissarmi con aria interrogativa - ero sicura che si stesse chiedendo cosa ci facessi io a casa sua a quell'ora del mattino - dopodiché i suoi occhi si posarono su suo fratello. L'espressione della ragazza passò da stupida ad iraconda in una frazione di secondo.

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