Capitolo 16: Frozen heart

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Capitolo 16

"Voi non avete idea di quanto sia faticoso fare dieci piani di scale a piedi "mi voltai, udendo la voce familiare di Will.

Io ed Aiden ci eravamo così persi l'uno nell'altra, da non accorgerci che l'ascensore era ripartito e che le porte si erano aperte all'ultimo piano della palazzina.
Sinceramente, non sapevo se esserne felice o delusa. Perché se una parte di me - nonostante non sapessi quanto rilevante fosse - voleva baciarlo senza preoccuparsi delle conseguenze, l'altra sentiva il bisogno di stargli il più lontano possibile.
Non sapevo quale delle due parti sarebbe prevalsa sull'altra e, ad essere sincera, non ero sicura di volerlo scoprire.
Osservai Will accasciarsi contro il muro accanto alla porta di legno bianco del mio appartamento, aveva il fiato corto e la fronte leggermente imperlata di sudore.

" Will si può sapere che cazzo ci fai qui?" domandò Aiden, il tono carico di rabbia.

Quando mi voltai verso di lui, scoppiai a ridere perché era intento a guardare il suo migliore amico come se avesse voluto prenderlo a pugni.

" Anche io sono felice di vederti, amico. Ad ogni modo ci stavate mettendo una vita, così sia io che Ash abbiamo deciso di venirvi a prendere. Eravamo preoccupati, dato che non avete risposto ai nostri messaggi e alle nostre chiamate" rispose Will, passandosi una mano fra le ciocche dei suoi capelli.

Il suo respiro stava tornando regolare e notai che continuava a lanciare delle veloci occhiate verso le scale così ne dedussi che, con ogni probabilità, Ash era ancora intenta a raggiungere il piano al quale ci trovavamo.
Sulle rampe il forte odore del disinfettante che veniva usato per lavare i pavimenti e mi ricordai che quello era il giorno in cui veniva effettuata la pulizia del palazzo.
Riflettei su ciò che aveva detto Will ed il telefono dalla tasca dei miei pantaloni, constando che vi erano diverse chiamate perse, oltre una dozzina di messaggi.

" Mi sono dimenticata di attivare la suoneria e ci abbiamo messo tanto perché siamo rimasti bloccati nell'ascensore" lo intarmai, prima di cercare le chiavi di casa mia all'interno dello zaino.

In quel momento Ash ci raggiunse ed io scoppiai in un a leggera risata vedendola, perché stava letteralmente gattonando sulle scale e il suo respiro era piuttosto affannato. Mi dava l'impressione di essere sul punto di svenire così mi ricordai che la mia amica detestasse l'attività fisica molto più di me. A dire la verità, trovavo quella sua caratteristica piuttosto strana, considerando quanto suo fratello fosse solito allenarsi per gli incontri di boxe e per le partite di basket alle quali prendeva parte. Evidentemente, Ash aveva ereditato quella sua qualità - se così la so poteva definire - da un ramo diverso della sua famiglia.

" Ash ti senti bene? " chiese Will con un sorriso divertito stampato sulle labbra.

Lei gli lanciò un occhiataccia e rimase qualche secondo seduta sull'ultimo gradino di marmo per riprendere fiato. La osservai legare i suoi lunghi capelli scuri in una crocchia scomposta sopra la testa, per poi poggiarsi una mano sul petto quasi sperasse che quel suo gesto l'avrebbe aiutata a regolarizzare i suoi battiti cardiaci che, di certo, erano impazziti.

" Ah, comunque l'ascensore si è bloccato perché è saltata la corrente in tutta la via a causa del temporale" aggiunse Will, rivolgendosi a me e ad Aiden.

Quest'ultimo lo stava ancora guardando in cagnesco, dandomi a pensare che lui fosse decisamente più deluso di che il nostro bacio non fosse andato a buon fine.
Mentre aprivo la porta di casa ripensai a quel momento e mi sentii arrossire, mi chiedevo cosa sarebbe successo se Will non fosse arrivato.
Sarei stata in grado di fermarmi prima che le nostre labbra si toccassero?
Oppure mi sarei lasciata trasportare dalla corrente degli eventi senza pensarci troppo?
Ad ogni modo io non potevo lasciare che una cosa del genere succedesse di nuovo, ero consapevole che, se mai avessi davvero baciato Aiden, i miei sentimenti per lui sarebbero scoppiati come una bomba ad orologeria.
Perché la verità era che il dolore mi aveva portata a scegliere di congelare il mio cuore e di lasciare che venisse avvolto da una folta foresta di rovi, proprio come il castello all'interno del quale giaceva la bella addormentata.
Il mio cuore era diventato Aurora e la mia gabbia toracica la fitta selva di rovi ed era rimasto congelato ed addormentato in un sonno come di morte per così tanto tempo, che sentirlo battere forte come aveva fatto poco prima, mi aveva spaventata da morire.
Avevo costruito un intera muraglia attorno al mio cuore per non permettere più a niente e a nessuno di farmi soffrire, perché sapevo che se mai fosse successo non sarei riuscita a sopravvivere. Sapevo che l'amore prendeva e che non restituiva, che lasciar crollare i muri e permettere così ad Aiden di entrare, avrebbe comportato che lui vedesse il marcio che si annidava dentro di me, scoprendo così quanto velenosa e fatale potessi essere.
Non ero pronta a lasciare che lui abbattesse i muri e che i miei sentimenti per lui crescessero fino a diventare incontenibili.
Potevo solo sperare che non mi stessi innamorando di lui e che lui non si stesse innamorando di me perché, in quel caso, io avrei sicuramente rovinato tutto lasciando feriti entrambi.

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