Capitolo 18: Sorry

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Capitolo 18

Hayley

"Che ci fai qui? " chiesi, gettando nel carrello una barretta di cioccolato fondente.

Mi passai una mano tra i capelli e poi tornai a guardare gli occhi scuri e tenebrosi di Matt che stavano fissando attentamente il contenuto nel mio cestino blu. Sembrava domandarsi se fossi davvero capace di ingurgitare una tale quantità di cibo, dandomi a pensare che, evidentemente, non mi conoscesse abbastanza per saperlo. Quando ero particolarmente giù di corda ero solita mangiare un tale annotare di dolci da indurre mio padre a sospettare che, prima o poi, sarei stata affetta dal diabete. Nonostante in molti mi avessero suggerito di perdere questa mia malsana abitudine, io non ero mai riuscita a farlo ed avevo la netta sensazione che non sarebbe mai accaduto. Inoltre, durante uno dei periodi più lugubri della mia vita avevo preso a rifiutare di mangiare, se fosse per il senso di colpa o per via della profonda tristezza che provavo, tuttavia, non fui mai in grado di dirlo. In quel periodo di tempo mio padre si era preoccupato come non mai e lo avevo sentito ripetermi più volte quanto avrebbe preferito vedermi mangiare dolci a dismisura, piuttosto che osservarmi morire lentamente di fame.

" Nottata pesate " disse Matt, distogliendo lo sguardo dai miei snack e portandolo su di me.

Alzò un braccio e mi mostrò la bottiglia di vodka che teneva in mano, come a volermi dimostrare quanto fosse effettivamente pesante la sua nottata. Aveva lo sguardo afflitto, delle profonde occhiaie gli circondavano gli occhi e aveva l'aria sciupata, come se fosse stanco di tutto. Sembrava addirittura volere che il mondo si fermasse per qualche giorno, concedendogli una pausa dal peso che sentiva gravargli sulle spalle.

" Che fai, affoghi i tuoi dispiaceri nell'alcol?" indagai, sorridendo scherzosamente.

Ogni traccia di divertimento lasciò il mio corpo nel vedere e l'espressione triste dipinta sul volto di Matt, forse sperava davvero che l'alcol lo aiutasse a non sentire il dolore che portava dentro. Aveva l'aria di chi desiderava che una semplice bottiglia di vodka fosse stata sufficiente a risolvere tutti i suoi problemi, senza curarsi del fatto che, in realtà, li allontanasse dalla mente per un breve lasso di tempo. Io sapevo come ci si sentisse a provare una tale emozione, a non riuscire a restare sobri per paura di essere inghiottiti dai propri pensieri.

" Qualcosa del genere" rispose Matt, avviandosi verso la cassa a testa bassa, per poi posare il suo squisito sul bancone ed estrarre la patente, assieme al denaro per pagare dal suo portafogli.

Il cassiere era un ragazzo di colore che copriva i capelli corti con un cappellino rosso e, anche se la visiera gli oscurava metà del viso, potevo benissimo vedere i suoi occhi castano chiaro. Era un bel ragazzo ed era anche piuttosto giovane, sembrava avere solo pochi anni in più di me. Mi chiesi quante persone come Matt dovessero aver visto i suoi occhi e se si fosse mai chiesto quale ragione si nascondeva dietro all'acquisto di una singola bottiglia di vodka destinata ad un ragazzo a quell'ora della notte.
Se io fossi stata al posto suo, di certo me lo sarei domandato un numero infinito di volte.
Pagai subito dopo Matt e non appena uscii dal supermarket, lo vidi appoggiato al muro accanto all'entrata, intento a fumarsi una sigaretta, lo sguardo fisso su un punto indefinito del marciapiede.

" Ti andrebbe di passare un po' di tempo con me?" mi chiese, prima di portarsi la sigaretta alla bocca e fare un lungo tiro.

Osservai il fumo fuoriuscire dalle sue labbra e dissolversi dell'aria circostante, Matt posò il suo sguardo su di me e io restai qualche secondo a guardare i suoi lineamenti spigolosi mentre riflettevo sul da farsi. Sapevo che lui non fosse una persona di cui Ash o tantomeno Aiden si fidassero, ma lì per lì a me non importò. Soprattutto considerando le parole che Aiden mi aveva rivolto in mensa e quanto queste mi avessero ferita ed incollerita.

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