- Capitolo 7 -

10.9K 399 15
                                    


Non ricordo come sono finita qui, nel bosco d'innanzi alla cascata. Dopo la parola pronunciata in modo prepotente e possessivo di Deamon, sono letteralmente scappata, ho avuto paura.

Paura delle mie emozione, sensazioni, di quello che volevo e voglio da lui.

Non sono stata li a parlare o cercare di ragionarci, no, sono scappata come una codarda, la quale sono, ma in quel momento averlo così vicino, ha fatto si che la mia mente si offuscasse e non ragionasse razionalmente, e da codarda, sono fuggita a gambe elevate.

Non sapevo dove andavo finché non mi sono fermata al limite della cascata, mi sono buttata in ginocchio per riprendere fiato e da qui non mi sono ancora mossa. 

La mia mente torna indietro, quando ero ancora una bambina immatura e che amava le favole, mia madre prima di addormentarmi, come favola mi raccontava delle leggende sulla nostra razza, leggende che ora capisco siano veritiere.

Una delle leggende, narra che un licantropo nell'arco della sua vita ha solo una compagna chiamata anche Mate, nei suoi confronti sono gelosi, protettivi ma soprattutto fedeli, non amano che altri uomini o donne gli si avvicinino.

Mentre ripenso a queste parole, mi vengono in mente degli atteggiamenti che papà aveva con la mamma e viceversa, sono sempre stata invidiosa del loro rapporto, che sapevo che io non potevo mai averlo, e se mi fossi sbagliata ? se tutto ciò che credevo impossibile ora fosse possibile ? e se fosse proprio Deamon colui che lo rende possibile ? e se mi sbagliassi ? se fosse solo uno scherzo per farmi soffrire ?

Mentre mi faccio mille domande non mi accorgo di una presenza dietro di me, il rumore di un rametto spezzata di riscuote, mi alzo girandomi di scatto, mettendomi poi in posizione di attacco.

La mia mossa a fermato colui che mi si stava avvicinando, annuso l'aria per cercare di capire di chi si tratta, ma il vento tira a mio sfavore nascondendo l'odore dello sconosciuto.


" chi sei ? " urlo per farlo uscire allo scoperto


Dalla folta vegetazione vedo uscire uno dei miei fratelli, subito mi rilasso tornando con la postura dritta, Elijah torna umano avvicinandosi e abbracciandomi forte a lui.

" ehi sorellina"

Stringo forte il corpo caldo e confortante di Elijah.

Rimaniamo per un tempo indeterminato il quella posizione, in silenzio, le parole in questo momento non servono.

Dopo un po' Elijah si allontana, poggiando le sue mani sulla mie guance, alzando il mio viso verso di se

" si sta' facendo tardi che ne dici se ritorniamo ?" dice mostrandomi il sorriso che sa che amo

" va bene " lo copio sorridendogli

Mano nella mano ci avviamo verso casa, il tragitto lo facciamo in silenzio,  la testa in questo momento non è presente, e credo che Elijah se ne sia accorto, prima di entrare in casa si ferma, facendo fermare automaticamente anche me

" Sky, qualunque prova il destina ti ponga, si forte e affrontala a testa alta, non dubitare mai di te stessa, perché sarai forte solo se crederai nel tuo cuore."

Le parole che mi ha appena detto mi commuovono, sapevo che era un ragazzo intelligente ma non così tanto .

" grazie fratellone, ti voglio bene " lo abbraccio stretto a me

Poi insieme varchiamo la porta di casa.

Appena mia madre mi vede mi corre incontro dandomi il suo strozza abbraccio, devo ammettere che mi sono mancati i suoi abbracci, automaticamente la stringo a me

The Darkness of SkyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora