- Capitolo 19-

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Sbatto le palpebre dal fastidioso raggio di sole che entra dalla finestra, abbasso la testa per evitare il raggio andando però a sbattere sulle testa di un Deamon ancora addormentato, durante la notte abbiamo sicuramente invertito i ruoli, la sua testa è appoggiata tra il mio collo e il seno il braccio libero mi circonda la schiena stringendoci l'uno all'altro. Alzo la mano intrecciando le dita nei suoi capelli in una lenta carezza. Ripenso a ieri sera, dalle carezze ai baci, dalle parole sussurrate a quelle non dette, dai baci delicati a quelli bollenti, ripenso felice alle ultime parole pronunciate prima di cadere in un sonno felice, a quel ti amo detto dopo giorni di ansia, angoscia e paura. Il mio primo ti amo pronunciato dopo la mia prima volta, se ci penso mi viene da ridere, le mie prime volte in una serata, la serata che non dimenticherò mai. Torno con lo sguardo su Deamon, che prima si era perso a guardare fisso il muro, che ora sveglio mi guarda sorridendo.

" Buongiorno Lupacchiotta "

Gli sorrido avvicinandomi per un bacio, un bacio che desidero tutti i giorni a tutte le ore del giorno e della notte. Sono diventata dipendente delle sue labbra.

" Buongiorno stallone "

Al mio soprannome scoppia  a ridere attirandomi in un abbraccio strusciando il viso sul mio seno

" ehi, mi pungi con la barba " lo riprendo allontanandomi

" scusa, dopo me la vado a fare "

Gli passo la mano sul viso seguendo ogni lineamento marcato. Con gli occhi segue ogni mio movimento emettendo dei leggeri sospiri alle mie carezze.

" vado a farmi la doccia, rasarmi e poi ti vado a preparare una colazione coi fiocchi "

Si alza senza vergogna completamente nudo andando nel bagno, al suo passaggio lo mangio con l'occhi, prima che chiuda la porta ridendo del mio sguardo sul suo lato b mi fa l'occhiolino seguito da .. " ti piace ciò che vedi ?" 

Borbotto qualcosa nascondendomi sotto le lenzuola rossa come un peperone.


Come promesso Deamon mi porta una colazione coi fiocchi, composta da un succo d'arancio diversi pancake con sopra un sacco di sciroppo d'acero, e per finire pancetta  uova e pane tostato.

" mi vuoi fai ingrassare è" dico divertita iniziando a mangiare con appetito


" dopo tutto il movimento di ieri sera questo è poco per rimettere energie "


Lo licio con lo sguardo masticando lentamente ciò che ho in bocca, devo ammettere che è bravo a cucinare.

" tu hai mangiato ? " domando dopo aver inghiottito


" si mentre cucinavo mangiavo " afferma divertito


Continuo la mia colazione in silenzio, a casa mia bastava un piatto con pane tostato marmellata e latte, qui invece ...


Decidiamo di passare la giornata a letto, tra pochi giorni dovrà partire e non sappiamo per quanto starà via così ci richiudiamo nel nostro cerchio fatto di coccole e amore.


Il giorno più temuto è arrivato, oggi Deamon mio padre e i miei amici partiranno. Ci siamo accordati che si sarebbero fatti sentire una volta al giorno per rassicurarci oltre che sentirci. Io e le ragazze siamo giù di corda, cerchiamo di sorridere per non far preoccupare i nostri compagni ma è veramente dura. Li accompagniamo al cancello di entrata del nostri villaggio, per primo saluto mio padre abbracciandolo stretto e respirando il suo profumo, profumo che mi ricorda casa. Quando è il turno di Deamon mi vengono i lacrimoni che prontamente mando indietro stringendo forte le labbra, il nostro è un abbraccio di quelli che dicono molte cose, una di queste è che deve tornare a casa da me sano e salvo, ci diamo un lungo bacio poi sale in macchina insieme agli altri.


Quando la macchina parte sento dietro di me Caroline e Malia piangere strette in un abbraccio da mia madre anche lei pronta al pianto, io resto a guardare le due auto che partono con dentro la mia ormai ragione di vita.

Dal finestrino Spunta la testa di Deamon che si gira verso di me urlando " Ti Amo "

Sono letteralmente crollata tra il pianto e i singhiozzi urlo il più forte possibile la mia risposta  " ti amo anch'io " . Quando le macchine spariscono dietro la curva e gli alberi mi lascio andare, crollo a terra nella più totale disperazione.

I primi giorni come da copione ci chiamano dopo cena, restiamo al telefono per un totale di duo ore poi ci diamo la buonanotte malinconici, sentendo la mancanza l'uno dell'altra. Ho deciso di trasferirmi definitivamente a casa di Deamon, non c'è l'ho fatta a stare lontano dal nostro letto, il letto dove ancora persiste la sua fragranza, che sa di pino e lavanda mescolata al profumo dolce di Deamon.

A scuola tutto è monotono, seguo le lezioni in silenzio, a pausa pranzo sto' con gli altri ma nel totale silenzio. A casa è l'unico momento in cui parlo e sorrido, Caroline e Malia sono speciali, sanno cosa provo e come mi sento, tutto perché anche loro lo provano, ci sosteniamo a vicenda parlando e a  volte litigando sfogandoci. Non riusciamo a rimanere con il muso per un paio di ore, riusciamo sempre a risolvere le divergenze con un bel gelato e film strappalacrime.

La mancanza dei nostri compagni si nota e si sente, ma siamo forti lo siamo per i nostri compagni che stanno facendo il possibile per tenerci al sicuro.

Sono passate tre settimane dalla loro partenza, e nell'ultima settimana non li abbiamo sentiti, ci siamo subito allarmate, andando in escandescenza, soprattutto io che girano per casa borbottando e mandando tutti al paese. Sappiamo che sicuramente saranno occupati e non possono chiamarci ma cazzo almeno un messaggio con scritto  "ehi stiamo bene non vi preoccupate se non ci sentite qua non c'è campo " ... no sie niente, il silenzio totale.

Prima di addormentarmi prendo sempre una maglia di Deamon stringendola a me assaporandone l'aroma del mio compagno, così ogni sera, così sempre prima di addormentarmi. Prego ogni sera di svegliarmi e trovarmelo accanto che mi stringe forte a se sussurrandomi che mi ama, ma ogni volta che apro gli occhi lui non c'è e il letto è freddo.



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