Capitolo 4

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Ho dormito quasi tutto il pomeriggio, dimenticandomi che dovevo uscire con le ragazze. Le chiamo per sentire dove sono per raggiungerle.

Passo davanti a un locale e lo vedo, bello, che si diverte con i suoi amici: è il ragazzo del bar che ho visto questa mattina.

Vedo con piacere che anche lui mi nota, imbarazzata, cambio subito direzione e corro per andare da Pamela e Sara che sono nella pizzeria a taglio "Da Mario" in Via Tor De Schiavi, un po' distante dalla via principale e dalla movida rionale.

È il nostro ritrovo preferito. Passiamo pomeriggi interi a chiacchierare sedute fuori, stiamo sempre insieme.

La cucciola dorme tra le mie braccia. Pesa un po', ma è un piacere enorme tenerla stretta a me.

Arrivo davanti alla pizzeria e mi vengono incontro entrambe.

«Che bella che è!» esclama Pamela accarezzando Maya.

«Ho appena visto il ragazzo del bar. Mamma mia quant'è bello!»

«Dove?» domanda Sara entusiasta.

«Davanti a un bar in Via Dei Castani», rispondo.

«Perché non ti fai avanti? Magari riesci a uscire con lui», mi incita Pamela.

«Non ci riesco, ogni volta che lo vedo mi imbarazzo troppo ...», mi blocco improvvisamente sgranando gli occhi, poi dico: «Oddio, sta venendo qui un suo amico. L'ho visto prima, stava parlando proprio con lui.»

«Mi è venuta un'idea!» esclama Pamela, poi riprende a parlare a bassa voce perché il ragazzo è appena entrato nella pizzeria.

«Perché non ti fai avanti con lui e non gli chiedi se te lo presenta? Dai fatti coraggio!»

Il ragazzo esce dalla pizzeria. Se ne sta andando.

Decido di non perdere questa occasione, così mi faccio coraggio e lo chiamo: «Senti, scusa, posso chiederti una cosa?» gli domando con il cuore che batte velocemente nel mio petto. Il ragazzo si ferma e torna indietro.

«Dimmi?» mi domanda lui incuriosito, dando un morso alla pizza che tiene in mano.

«Ehm, c'è un ragazzo che ho visto prima con te, lavora in un bar qui vicino ...», non mi lascia neanche finire di parlare.

«Sì, ho capito chi dici! È Luca! Vuoi conoscerlo?» domanda lui.

«Beh, sì, mi farebbe piacere, anche se adesso mi sto vergognando da morire!» ammetto sorridendo.

«Okay, cinque minuti e te lo porto qui!» esclama e si allontana divertito.

«Datemi un pizzicotto per svegliarmi!» dico sospirando. Appoggio delicatamente Maya a terra e le do un biscotto.

«Vorrei sprofondare sotto terra! Vi rendete conto? Se viene davvero che cosa gli dico?»

«Beh, comincia a pensare qualcosa perché sta arrivando!» esclama Sara.

Cerco di pensare cosa dirgli, ma non riesco a riflettere lucidamente.

Si avvicinano sempre di più, fino ad arrivare proprio davanti a me.

Che faccio? Che dico? Una voce dentro di me grida a squarciagola "Houston abbiamo un problema". Mi sta prendendo il panico!

«Hai visto, te l'ho portato!» esclama il ragazzo.

«Piacere, mi chiamo Luca», dice porgendomi la mano.

«Giulia», rispondo timidamente ricambiando la stretta.

Ecco, ora c'è un silenzio che mi imbarazza ancora di più.

Percepisco nei suoi occhi lo stesso imbarazzo che sto provando io.

Alla fine il suo amico rompe il ghiaccio dicendo: «Scambiatevi il numero di telefono, così vi sentite e uscite!»

Ci scambiamo il numero e ci salutiamo, i due ragazzi si allontanano.

Mi metto seduta sulla sedia dietro di me, sembra tutto così irreale, non riesco a credere di aver trovato il coraggio.

Speriamo che mi chiami o che mi mandi almeno un messaggio.

Guardo Sara e Pamela che se la stanno ridendo e seria le dico: «Che dite, mi chiamerà?»

«Ma scusa, secondo te viene qui a conoscerti, si prende il tuo numero e poi non ti chiama?» dice Pamela.

«Speriamo. Non è bellissimo?» sospiro sognante.

«Che teeeeneri!» dicono in coro.

«Che cretine che siete!» sbotto a ridere poi aggiungo: «Meglio che vada a casa!» le saluto e vado via tutta felice con la cuccioletta.



Quel maledetto CupidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora