Capitolo 10

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Non sono riuscita a dormire questa notte. Vorrei sentire Luca e riuscire a spiegargli tutto. Accidenti, sto uno schifo, mi alzo dal letto e vado in bagno.

Mi guardo allo specchio e quasi mi viene un colpo, che occhiaie che ho!

Mi lavo il viso e torno in camera, prendo il telefono in mano, guardo il display e appena vedo che la casella dei messaggi lampeggia mi viene un tuffo al cuore. Speriamo che questa volta sia lui.

Nuovo messaggio ricevuto:

Inviato da Luca alle 8:43

Ciao Giulia, mi dispiace per come ho reagito ieri sera, voglio fidarmi di te, anche se non ti conosco abbastanza, mi manchi. Ti voglio bene ...

Finalmente, è lui!

Lo chiamo subito, non voglio aspettare neanche un secondo di più, ho bisogno di sentirlo.

«Ciao piccola, come stai?» il tono della sua voce sembra tranquillo, forse gli è passata l'arrabbiatura di ieri.

«Ora che ti sento, sto bene. Mi manchi, ci vediamo oggi pomeriggio?»

«Certo che ci vediamo, alle cinque va bene?»

«Alle cinque va benissimo, ci vediamo davanti alla gelateria a Piazza dei Gerani?»

«Okay piccola, a dopo.»

Sono al settimo cielo, meno male che ci siamo chiariti un po'.

Prendo il collare e il guinzaglio ed esco con Maya ma forse è meglio che cambi strada perché non ho alcuna voglia di incontrare Nicholas.

Faccio il giro più lungo del solito ed entro nel primo bar che incontro, ordino un cappuccino e un cornetto con la cioccolata, poi mi siedo fuori a un tavolino e aspetto che arrivi la mia ordinazione.

Il telefono squilla, lo tiro fuori dalla tasca dei jeans.

Oddio che palle: è Nicholas!

Non rispondo, non ho voglia neanche di parlare con lui.

Faccio con calma colazione, pago il conto e me ne vado, mentre mi incammino squilla di nuovo il cellulare. È sempre lui: non demorde il ragazzo, però!

Torno a casa e comincio a pulire casa.

Appena finisco di sistemare, mi dirigo in bagno, riempio la vasca e ci getto dentro dei sali minerali che ho comprato qualche tempo fa con Pamela in un negozio del centro. Da quando li ho acquistati, non li ho ancora usati. Sulla confezione c'è scritto che questi tipi di sali servono per rilassarsi, e oggi ne ho proprio un bisogno tremendo.

Mi immergo nella vasca, chiudo gli occhi, ma sinceramente non riesco a rilassarmi.

Sto ancora ripensando alla lite con Luca, la nostra prima discussione.

So che in fondo non è colpa di Nicholas, ma è meglio se per un po' di tempo lo evito.

Allora, basta pensare! Devo prepararmi per uscire con Luca. Questa sera voglio essere bellissima per lui, metterò il vestito che ho indossato il giorno del compleanno di Sara.

Chiamo Pamela per un incoraggiamento morale, ho bisogno di qualche consiglio.

«Ciao Giulia, sei pronta per uscire con il tuo garzone?» mi chiede.

«Sono tesa, ho messo il vestito che indossavo al compleanno di Sara. Che dici, va bene?»

«Vuoi farlo morire? Luca ti salterà addosso!» urla.

«Beh, almeno così gli do un buon motivo per non tradirmi quando andrà in Spagna!»

«Ma che dici? A parte il fatto che manca ancora un mese prima della sua partenza, e quindi in questo mese, possono cambiare mille cose, e poi lui non ti tradirebbe mai, fidati.»

«Se lo dici tu!»

«Ne sono più che sicura. Secondo me è cotto!»

«Okay allora sono pronta, ci sentiamo quando torno a casa, ciao Pamy.»

Attacco ed esco di corsa da casa.

Il telefono comincia a squillare. Speriamo che non sia Luca per dirmi che ci ha ripensato e non ci vediamo più.

Guardo il display, è Nicholas.

Che incubo, spero che chiami anche dopo mentre sono con Luca.

Rifiuto la chiamata e mi avvio verso la gelateria, prendo una sigaretta dalla borsa e continuo a camminare.

Arrivo all'appuntamento puntuale.

Luca è arrivato prima di me, mi guarda e sorride.

«Sei una visione per i miei occhi.»

«Grazie, anche tu non sei mica da buttare!» gli faccio l'occhiolino sorridendo.

Si avvicina e mi bacia, rimaniamo per alcuni minuti abbracciati in mezzo alla gente che ci passa accanto schivandoci e guardandoci incuriositi.

«Dove vuoi andare?» mi domanda.

«Dove vuoi, per me va benissimo qualsiasi cosa, basta che sto con te», dico e lo bacio sulla guancia.

«Allora facciamoci una bella passeggiata. Dovrei passare un secondo dai miei amici, devo lasciare una cosa a uno di loro, ti va?»

«Certo che mi va.»

Ci avviamo verso la sua comitiva.

Arrivati lì, mi sento in imbarazzo, sento gli occhi di alcuni di loro puntati su di me.

Che ho che non va?

Forse il vestito mi sta male, oppure i capelli non vanno, oppure il trucco.

«Ci metto un secondo.»

Si allontana da me di qualche metro.

Aspetta, che fa il suo amico?

Si avvicina a lui e sussurra qualcosa all'orecchio.

«Ehi, chi è quella ragazza?»

Luca si scosta da lui e sorridendo gli risponde.

«Quella di cui ti ho parlato.»

«Accidenti, è molto carina!» dice Sandro fissandomi.

«Già, da togliere il fiato, ma non guardarla troppo. È mia!»

«Tieni», gli porge un bigliettino da visita.

«Questo è il fisioterapista di cui ti ho parlato, chiamalo e fissa un appuntamento.»

«Ah grazie», risponde Sandro.

«Ora vado, ci sentiamo domani?» domanda Luca.

Il ragazzo annuisce, poi si avvicina a lui e gli dice un'altra volta all'orecchio.

«Ti fidi a lasciarla qui quando partirai? Te la rubano, stai attento!»

«No tranquillo, non me la ruba nessuno! A domani, ciao.»

Mi prende per mano e mi porta via.

Arrivati davanti casa mia, ci fermiamo a chiacchierare.

«Quel ragazzo lo hai rivisto?» mi domanda.

«No, ha provato a chiamarmi ma non gli ho risposto.»

Cavolo, le parole mi sono uscite dalla bocca senza pensarci.

«Perché, ha il tuo numero?» il tono della sua voce cambia.

«Beh sì, ma ti assicuro che non mi interessa. Vorrei conoscerlo come amico ovvio, ma se ti da fastidio lo eviterò.»

«Voglio fidarmi di te, te l'ho detto, sai tu come devi comportarti», dice calmo, mi saluta e va via.

Appena arrivo dentro casa, chiamo le ragazze e le racconto come è andata la giornata, poi finalmente vado a dormire.


Quel maledetto CupidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora