Capitolo 17

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È ora di pranzo quando mi sveglio, ho un gran mal di testa. Scendo in cucina e prendo un'aspirina.

Guardo fuori dalla finestra. È una bellissima giornata, accendo la radio che è in cucina, metto su Radio DJ, ascolto Linus e Nicola Savino, che mi fanno sempre morire dalle risate, nel frattempo preparo del caffè.

«Ciao», dice Pamela, entrando in cucina.

«Oh, buongiorno», le sorrido.

«Ho portato a spasso Maya, e ho dato una sistemata a casa.»

«Grazie. Cosa facciamo oggi?»

«Devo tornare a Roma un'altra volta, mi hanno chiamata dallo studio, la ragazza che doveva sostituirmi si è ammalata, ma per cena torno», dice dispiaciuta.

«Okay, tranquilla, io faccio un salto a casa, prendo le cose che ho comprato per la festa di Stella e le porto qui, così poi con calma sistemo tutto.»

«Bene. Allora io vado, ci vediamo stasera, un bacio», ed esce.

Frugo nella borsa in cerca delle chiavi della macchina, e torno a Roma insieme a Maya.

Non resisto, passo davanti casa di Nicholas, rallento, guardo le finestre, ma sono chiuse.

Mi distraggo un attimo ed ecco fatto il danno.

«Ma che sei scema», mi urla un ragazzo, scendendo dalla macchina.

«Oddio scusa, non ti avevo visto», dico distrattamente continuando a guardare le finestre di Nicholas.

«Guarda che hai fatto alla mia macchina», dice guardando il posteriore della sua macchina.

«Scusa, facciamo il cid se vuoi.»

«Tu sei la ragazza di Luca?» mi fissa.

Lo guardo perplessa, non riesco a ricordarmi di lui.

«Sono un suo amico, ci siamo visti qualche tempo fa, ma Luca non ci ha presentati. Piacere ...» dice porgendomi la mano.

«Sandro.»

«Oh ... piacere Giulia», dico confusa.

«Non importa dai, è solo un bozzo», dice, guardando la macchina.

«Lasciamo stare il cid, i vigili e tutto il resto. Okay?»

«No davvero, facciamo il cid, tranquillo.»

«No, non ti preoccupare, tanto è tutta un bozzo questa macchina, piuttosto cosa stavi guardando?»

«No niente, stavo cercando il cellulare nella borsa e mi sono distratta», mi affretto a dire.

Che bugiarda.

Gli sorrido e mi lascia andare.

Prendo la spesa a casa e torno in macchina, sistemando tutto dietro al porta bagagli.

Poi torno sotto casa di Nicholas, ma le finestre sono sempre chiuse.

Lo aspetto in macchina per quasi mezz'ora, ma non si vede arrivare, aspetto ancora un po', guardandomi intorno.

Oddio, il mio cuore comincia ad accelerare, è lui, lo vedo svoltare l'angolo. Ha una busta della spesa in mano.

Metto gli occhiali da sole per nascondere le mie bruttissime occhiaie e scendo dalla macchina.

Lo aspetto davanti al portone con le mani in tasca, dondolando avanti e indietro.

«Cosa ci fai qui?» dice tenendo in una mano le chiavi di casa.

Quel maledetto CupidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora