Capitolo 12

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Il giorno dopo esco di casa alle 15:50, arrivo a Piazza dei Gerani dove mi aspetta Nicholas.

Nicholas entra nell'auto e mi saluta baciandomi sulla guancia.

«Oggi è tutto okay? Ultimamente ti vedo molto strana», mi chiede preoccupato.

«Tranquillo, sono solo triste perché il mio fidanzato è partito per la Spagna.»

«E non ti fidi, vero?»

«No, mi fido. È solo che mi manca.»

«Capisco. La tua amica è davvero molto simpatica, sai? Strana ma simpatica.»

«Già, non so cosa farei senza di lei. Perché un giorno non le chiedi di uscire? Sono sicura che andreste d'accordo», dico convinta.

«Adesso ho altri interessi, comunque ci penserò.»

Forse Pamela ha ragione, Nicholas potrebbe essersi preso una cotta per me, mi guarda sempre in un modo strano, a volte mi fissa, e sembra troppo interessato a tutto ciò che mi riguarda.

Magari mi sbaglio, ma una cosa è certa: non ricambierò mai, anche se devo ammettere che lui è davvero un ragazzo interessante.

Arriviamo sotto casa di Sara, ma lei ancora non è scesa così prendo il cellulare e la chiamo.

«Ohi Sara, sei pronta?»

«Sì Giulia, stavo scendendo. Nicholas è con te?»

«Sì, perché?»

«Perché ho messo un vestitino mozzafiato per lui.»

«Sbrigati», mentre lo dico, mi volto verso di lui, gli sorrido.

Nicholas mi guarda incuriosito.

Rimaniamo in silenzio fino a quando Sara non apre lo sportello dell'auto e si precipita a entrare in macchina.

«Mi dispiace di avervi fatto aspettare.»

«Ehi, come siamo belle oggi», dice Nicholas.

Ed io non so perché a sentir pronunciare quelle parole da lui, sento un pizzico di gelosia dentro di me. Scuoto il capo e cerco di scacciare via questo strano stato d'animo.

«Ho messo la prima cosa che ho trovato nell'armadio», risponde strizzando l'occhio.

Andiamo a un centro commerciale sulla Tiburtina, per comprare l'occorrente per la festa.

Sabato c'è il compleanno di Stella e le stiamo organizzando una festa che voglio sia indimenticabile.

Parcheggio la macchina e ci avviamo tutti e tre verso la fila dei carrelli, ne prendo uno, poi mi blocco.

«Allora ragazzi», faccio una pausa, poi dico senza prendere fiato.

«Dobbiamo comprare i bicchieri verdi, i piatti sempre verdi e i tovaglioli sempre in tinta, le forchette verdi.»

«Abbiamo capito, insomma dobbiamo comprare tutto in verde!» mi interrompe Sara.

«Brava, vedo che mi capisci sempre al volo!»

Nicholas è rimasto a guardarci divertito senza dire una parola.

«Poi, dobbiamo comprare le patatine, i popcorn, le bibite, le olive per decorare qualche piatto, gli ombrellini, sempre per decorare.»

«Possiamo anche mangiarle?» dice Sara scoppiando a ridere come una matta.

«Se non mi fai finire di parlare ti strozzo!» dico sorridendo, poi aggiungo:

Quel maledetto CupidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora