--William, tocca a te, scegli una persona.--disse Jonathan che stava gestendo il gioco.
--Connor, obbligo o verità?
--Obbligo.
--Ti obbligo a baciare Jess.
In quel momento tutti mi guardarono, forse aspettando un disapprovo da parte mia, ma una cosa che ho imparato è che in fondo è un bacio innocente, e non vuol dire che Connor mi piaccia.
--Per te va bene?-- mi chiese Connor.
--Certo, è solo un gioco no?
--Già, è solo un gioco.-- nei suoi occhi vidi un pò di delusione, ma non volevo di certo farlo illudere!
Mi baciò, nell'arco di un'ora l'ho baciato già due volte, ora si che non si illuderà. Connor è carino, sì, ma James mi ha scosso il cuore. Perché devo essere così confusa?
Jonathan mi fece ritornare alla realtà--Connor tocca a te.
--James, obbligo o verità.
--Visto che faccio sempre per primo obbligo, ora scelgo verità.
--Chi preferisci tra Madison e Jess?
Madison mi guardò in cagnesco, ma quando James iniziò a parlare fece una faccia di "superiorità".
--È facilissimo, amico, chissà che mi aspettavo-- disse James, poi continuò--Jess-- La faccia di Madison era indecifrabile, un misto tra delusione e rabbia incredibile.
--Cosa?! Preferisci questa mezza sciacquetta a me?--disse Maddie urlando in faccia a James.
--Maddie, ci hai sempre provato con me, secondo te perché cazzo ti ho sempre ignorata?--A questa risposta da parte di James, rimasi stupita, ero sollevata e meravigliata.--Lasciamo perdere questa discussione--continuò lui --Jess, obbligo o verità?
--Verità.
--Ti piaccio?
--Non lo so.
--Scegli o si o no.
E ora che gli dico? Sembrerò una sfacciata se gli dico un "sì" troppo esuberante --Forse si.
--Vai Jess--Disse Jonathan.
Continuammo a giocare per un'altra oretta, e per fortuna il mio obbligo fu quello di urlare forte un "sono stupida" ho pure capito che Jonathan è abbastanza pazzo, è stata sua l'idea di farmi urlare! Andammo poi alla macchina e io guardai fuori dal finestrino ignorando le chiacchiere che facevano mio fratello e James. Arrivammo dopo dieci minuti a casa e io uscii dalla machina. Quando stavo per entrare in casa però un braccio mi bloccò, e mi fece girare. Mio fratello iniziò ad entrare, mentre io rimasi fuoi da sola con James.
--Mi dici che ti prende?-- Mi chiese il ragazzo che mi teneva ancora stretta la mano al polso. Guardai la mano e poi gli feci un occhiataccia, allora lui levò la mano e io parlai.
--A me? E a te allora?
--Che ho fatto?
--Non so, forse Maddie sulle tue gambe, o il fatto che non mi hai difesa la prima volta che lei mi ha preso in giro, non mi hai rincorso, e l'ha dovuto fare Connor!-- poi feci una pausa e ripresi --Ma tanto non non stiamo insieme, e da amico normale, quale penso che tu sia, non ti sei neanche comportato bene, visto che Connor mi ha difesa, e non mi conosce quanto te!
--Io non voglio essere tuo amico.
Mi venne un tuffo al cuore, una lacrima scese subito sul mio viso, anche se poi James continuò subito.
--Voglio essere più che amico.
--Migliore amico?
--Non penso che un migliore amico farebbe questo-- detto questo mi baciò. Avevo perso il conto di quanti baci avevo ricevuto oggi, penso che siano stati più oggi che in tutto il resto della mia vita!
--E quindi cosa siamo?-- chiesi ingenuamente io una volta staccati.
--Fidanzati? Sempre se tu vuoi "insegnarmi" a fare quello.
--Si. Anche se non ho esperienza nel campo.
--Allora impareremo insieme.--Mi prese la mano, mi diede un bacio sulla guancia. --A domani, notte piccola.
--Notte.
Tornai a casa e mio fratello mi bloccò appena chiusa la porta.
--Che vi siete detti?
--Che ti interessa?
--Lo faccio per il tuo bene, non è molto raccomandabile il ragazzo.
--Sta provando a cambiare.
--E perché vuole farlo?
--Ha capito che ora è uno stronzo e vuole tornare "normale".
--E tu che c'entri?
--Mi ha chiesto di essere la sua ragazza.
--E tu?
--Nate, mi conosci, e sai già la risposta.
--Perché hai accettato?
--Tu non sai quello che ha vissuto, vuole cambiare e gli serve un aiuto.
--Si, ma quando farà cazzate, sarai tu a piangere.
--Ma sono stata io ad accettare e lo voglio aiutare.
--Va bene.
--Ora posso per favore andare a dormire, sono le dieci e mezza, non mi sento più i piedi.
--Okay, ma ricordati che io ti ho avvertito.
--Okay.
Andai in camera, mi misi il pigiama e poi andai nel letto. Non riuscivo a dormire, forse era l'emozione. Allora presi il telefono e accesi internet, così da leggere i messaggi che si erano mandati i miei amici dall'Italia nei gruppi. Ultimamente usavo pochissimo il telefono e non sentivo mai i miei amici, anche se il fuso orario era solo di un'ora. Mi arrivò un messaggio, era James.
"Non dormi, piccola?"
"Non riesco a dormire"
"Come mai?"
"Tu mi fai quest'effetto, penso"
"Pensavo fosse una cosa anormale, ma forse è così che ci si sente"
"Così che ci si sente quando?"
"Quando si è innamorati, piccola" non sapevo cosa rispondere, e lui non vedendo mia risposta mi iniziò subito a scrivere "Ho detto qualcosa di sbagliato, maestra?"
"No, anzi, sei stato ... dolce"
"Miracolo!"
"Già infatti" poi mi venne un dubbio "Ma mica stai guidando?"
"Ti ho lasciata fuori casa tua più di mezz'ora fa! Già sto nel letto con il pigiama"
"Ah okay"
"Perché me l'hai chiesto?"
"Perché mi verrebbe un colpo se ti succedesse qualcosa".
"Ti preoccupi per me?"
"Certo!"
"Strano, nessuno si preoccupa mai per me"
"Secondo me qualcuno si."
"E chi?"
"Tua mamma, i tuoi amici no? E anche mio zio Jonathan!"
"Può darsi, non ne ho mai fatto caso"
"Dovresti aprire di più gli occhi allora no?"
"Già"
"Ora vado a dormire, notte Jem"
"Mi piace il soprannome." Poi scrisse un ultimo messaggio "Notte Jess"
Posai il telefono sul comodino, mi misi sotto al lenzuolo e Morfeo non tardò ad arrivare, facendomi pensare solo a lui, James.
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Sei uno stronzo, ma ti amo.
Teen FictionNon sapevo che la cosa che mi mancava fossi tu, un ragazzo così arrogante quanto dolce, così bello quanto egoista, così altruista quanto stronzo. Mi hai rubato il cuore, però hai capito che quello era l'unico modo per farti amare. Non ti sopporto, m...