(Vi suggerisco di ascoltare la canzone che ho messo sopra mentre leggete)La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi... basta solo ricordarsi di accendere la luce! -Albus Silente
Faceva freddo quella mattina, molto più delle altre, ma in fondo era il 20 dicembre, cosa mi potevo aspettare di più! Manca solo la neve e abbiamo completato il perfetto quadretto del Natale.
La città sembra aver preso il mio umore da un mese a questa parte. Grigia e triste, ecco come mi sento. Sono spesso sola e non so mai che fare. La mia vita è letto, università, studio e di nuovo letto. Non esco mai e non mi sono ancora riuscita a fare degli amici.
Poco più di un mese fa James mi aveva promesso di restare al mio fianco, ma ormai non credo più alle sue parole. Per due volte di seguito ha detto che nessuno l'avrebbe mai separato da me, e invece siamo costantemente separati. Emma ci ha scoperti e ha costretto James a vivere con lei, e ormai è un mese che non lo vedo.
Connor si è fatto sentire spesso, mi ha chiamata un paio di volte e c'era sempre quando mi volevo sfogare, ma lui abita lontano, e per quanto mi sia stato vicino, abita pur sempre a 730km a me, e anche se lo volessi raggiungere in macchina ci vorrebbero circa 11 ore di viaggio.
Mio fratello e Summer mi sono stati anche loro vicini, ma in fondo mi sento di troppo tra di loro.
Mi alzo pigramente dal letto, e con il cellulare in mano mi dirigo verso la cucina. Per fortuna essendo sabato non devo andare all'università, ma ugualmente mi sono svegliata presto.
-Buongiorno tesoro- dice mia madre appena mi vede.
-Giorno mamma-
Prendo il mio solito bicchiere di succo di frutta accompagnato da alcuni biscotti.
-Emozionata per domani?-
-Mamma è il mio diciannovesimo compleanno, non è poi tanto importante!-
-E' il primo che passi qui a Londra o almeno il primo che probabilmente ricorderai di più. Pensa potrebbe anche nevicare!-
Quando inizia a fare il suo solito monologo scollego la mia mente. Prima che la scollegassi ha detto anche che si ricorda benissimo il giorno in cui sono nata, e mentre era nella sala parto ha iniziato a nevicare. Probabilmente ora starà parlando del momento in cui sono nata.
-Jess, ci sei?-
-Si! Cioè no, cosa mi hai chiesto?-
-Ti avevo chiesto quando arriverà Connor, così almeno per Natale sorriderai!-
-Quando se n'è andato ha detto che sarebbe venuto poco prima del mio compleanno, così da festeggiare insieme, ma se lo sarà sicuramente dimenticato.-
Mi lasciò sola e uscì di casa, e come ormai era la mia routine del sabato,cioè studiare!
Sono abbastanza avanti con gli esami ora che ci penso, ne ho già fatti tre, però magari riesco a laurearmi prima e me ne potrò poi andare dalla casa dei miei genitori!
Verso mezzogiorno bussarono alla porta e quindi mi alzai dal divano e andai a vedere chi avesse bussato.
Allora, mio fratello è uscito con Summer, mio padre è a lavoro e così mia madre, chi sarà?
-Sorpresaaa!- disse Connor appena aprii la porta.
-Con!- gli saltai letteralmente addosso e poi lo feci entrare.
-Allora tu ora ti vesti e la smetti di fare la depressa, come fai ormai da un mese!- lo guardai storto. -Tua mamma me lo ha detto! Levati assolutamente quello schifoso pigiama.-
-Che cosa c'è di male nelle mucche?-
-Per favore non farmi rispondere!-
Corsi a cambiarmi e una volta vestita scesi giù in salotto.
-Ora sembri una quasi diciannovenne!-
Uscimmo da casa e lui mi fece salire sulla sua macchina.
-In realtà è di mia mamma, me l'ha prestata-
-Mi sembrava strano fossi venuto in macchina, ci vogliono 11 ore!-
-Vedo che ti sei informata.-
Iniziammo a ridere. Poi la macchina si fermò.
-Ti va di stare un po' al parco e poi andiamo a mangiare insieme? E mangerai tanto, sarai dimagrita di quanto, 10kg da quando ci siamo visti!-
-okay, mangeró!-
Andammo al parco e ci sedemmo su una panchina, quando ci passarono vicino James ed Emma.
-James!- urlò Con per farlo girare.
Appena lo vidi rimasi a bocca aperta, era totalmente cambiato. Aveva un tatuaggio sul braccio, ma non capii cosa fosse e si era fatto anche un piercing. Era irriconoscibile.
-Ciao Con!- disse salutando l'amico e ignorando totalmente me.
-Ciao Emma, ciao James.- dissi io educatamente, e solo in quel momento si accorsero della mia presenza.
-Ciao Jess.- disse Emma.
-Allora come va? Il bambino?- grazie Connor per aver levato l'attenzione da me!
-Bene- disse Emma -manca poco più di un mese, e finalmente il mio corpo sará quello di prima, non sopporto più questa enorme pancia.-
-Ed è maschio o femmina?- chiese Connor a James.
-Maschio.-
-E quale sarà il nome?-
-William.- rispose James puntanto i suoi occhi color ghiaccio con i miei. E lì ricordai una nostra chiacchierata.
-Se restassi incinta come chiameresti tuo figlio?- mi chiese James mentre stavamo nel giardino di casa sua. Io sdraiata sull'erba con la testa sulle gambe sue.
-Mi piace molto Lucas o William-
-Piace pure a me William-
-È strano che la sua traduzione italiana sia brutta, o almeno a me non piace-
-Quale sarebbe?-
-Guglielmo, se non sbaglio-
-Guglielmo- disse provando a copiare il mio accento italiano, ma è venuto fuori solamente un pastrocchio.
Mi mancano tanto quei ricordi, vorrei svegliarmi e dimenticare tutto, per non soffrire. Non voglio ricordare quando ero felice, qundo mi sentivo amata da lui, voglio solo dimenticare...
Spazio autrice
Capitolo di 💩 peró ho poche idee.
E non scordate di rendere la stellina da così☆ a così⭐-Mir
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Sei uno stronzo, ma ti amo.
Teen FictionNon sapevo che la cosa che mi mancava fossi tu, un ragazzo così arrogante quanto dolce, così bello quanto egoista, così altruista quanto stronzo. Mi hai rubato il cuore, però hai capito che quello era l'unico modo per farti amare. Non ti sopporto, m...