Ero pronta per iniziare l'università. Per due mesi ero rimasta quasi segregata in casa. Uscivo qualche volta con Summer che mi aveva anche detto che il cugino , Connor aveva trovato un posto di lavoro a Belfast e quindi si è trasferito lì a metà estate per iniziare ad ambientarsi alla nuova città. Finalmente oggi avrei potuto conoscere nuove persone e magari fare altre amicizie, si, Summer era fantastica come amica, ma spesso mi sentivo in difficoltà con lei e mio fratello.
-Tesoro sei emozionata?- chiese mia mamma appena mi vide entrare in cucina.
-Tanto.-
-Andrà tutto bene!-
-Lo spero!-
-Ora è meglio che tu vada, o fai tardi.-
In questi mesi avevo preso la patente, e mio padre aveva così comprato una macchina in più, perchè quattro persone che guidavano e una macchina sola era una cosa impossibile, soprattutto ora che io dovevo andare dall'altra parte di Londra tre giorni a settimana! Arrivai all'università alle 9.45 e la prima lezione iniziava alle 10. Allora ne approfittai per andare prima in aula, ma non sapendo dove si trovassi chiesi ad un ragazzo, il primo che vidi passare.
-Scusa sai dov'è l'aula di letteratura inglese?- lui si girò.
-Si, devi andare dritto e poi girare a destra.- poi mi notò bene -Jess! Sei tu?-
-Michael?-
-Si.- Ma come potevo non essermene accorta?! Aveva in più solo gli occhiali!
-Wao, ti stanno bene gli occhiali!-
-Grazie!-
-Anche tu qui?- mi chiese lui.
-Si.-
-Primo anno?- io annuii.
-E a te?-
-Mi laureerò a dicembre, mi mancano due esami, ma già sto pensando alla tesi.-
-Anche tu in letteratura Inglese?-
-Si.-
-Che casualità-
-Io non credo nel caso, solo nel destino.-
Guardai l'orario al telefono 9.55 -Ora devo andare, ho lezione tra cinque minuti, magari ci possiamo vedere qualche altra volta per mangiare qualcosa.- dissi al ragazzo.
-Certo, dimmi il tuo numero.-
La lezione fu lunga e molto interessante, e dopo averne seguita un'altra decisi di andare a mangiare, ma mi arrivò una chiamata.
"Pronto?" dissi.
"Jess, sono Michael, tu sei ancora all'università?"
"Si"
"Stavo pensando che magari potevamo andare a mangiarci qualcosa insieme, c'è un piccolo ristorantino dove vanno tutti quelli dell'università, vogliamo andare insieme?"
"Okay, tu dove stai?"
"Girati" mi girai e lo vidi a due metri da me.
-Andiamo, Jess? E' a meno di dieci isolati da qui.-
-Perfetto! Andiamo.-
Mangiammo in un'ora e poi andammo ognuno per la sua strada.
-Jess, questa sera dobbiamo andare a cena da tuo zio.- disse mia mamma.
-Perchè?-
-E' il suo compleanno, e ci ha invitati a mangiare da lui per festeggiare.-
-Okay-
Fantastico! Questo voleva dire che avrei sopportato James per l'intera serata, e se c'era anche Emma?! Poi mi venne un lampo di genio.
-Mamma, mica per caso potrei invitare un amico?-
- E chi sarebbe questo amico?-
-E' un ragazzo che ho conosciuto due mesi fa, poi non ci siamo più visti e oggi ci siamo rincontrati.-
-E dimmi com'è? E' bello?- disse trascinandomi, letteralmente, sul divano.
-E' carino, e simpatico.-
-Fa l'università con te?-
-No, è più grande si laureerà a dicembre.-
-Comunque ora chiamo Theresa e glielo chiedo.-
-Okay-
Andai in camera mia e misi apposto le cose che mi ero portata all'università, e mentre mi stavo cambiando con dei vestiti più comodi mia mamma spalancò la porta.
-Mamma!! Non devi entrare all'improvviso!-
-Eddai! Tanto siamo solo io e te in casa!-
-Vabbe! Comunque perchè sei entrata?-
-Theresa ha detto che puoi invitare chiunque tu voglia, e che capisce che ti annoieresti a stare da sola, pure perchè ci sarà anche Emma.-
-Fantastico!- dissi in tono totalmente sarcastico, allora mia mamma chiuse la porta e io scrissi un messaggio a Michael per invitarlo. Lui accettò subito l'invito e mi chiese se ci volevamo vedere prima e subito mi vestii.
Quando ero con Michael sentivo una strana sensazione nel petto, come se qualcuno mi avesse mandato Michael per tornare ad essere felice dopo tutto ciò che era successo con James.
Ero fuori casa mia e stavo aspettando l'arrivo di Michael, quando vidi una macchina parcheggiare e poi un finestrino aprirsi, dal quale vidi il volto di Michael. Salii in macchina e andammo fuori città dove c'erano molte distese di terra, allora lui parcheggiò e scendemmo. Ci andammo a sedere per terra, sotto un albero e lui iniziò a parlare dopo alcuni minuti di assoluto silenzio.
-Sai, vengo spesso qui.-
-Come mai?-
-Mi fa ricordare molto casa mia. I miei avevano una fattoria,e quando d'estate finivo di aiutarli con gli animali, andavo sotto un albero e leggevo. Visto che leggevo in fetta, più di un libro a settimana, e non avevamo molti soldi per comprarmi un libro a settimana, i miei genitori mi fecero provare a leggere i vecchi libri che avevamo in casa, soprattutto classici inglesi e quindi iniziai ad appassionarmi di questi libri.- fece una pausa nella quale mi guardò e poi continuò a parlare -Se non avessi avuto la borsa di studio non sarei nemmeno potuto venire all'università.-
-Non pensavo fosse questa la tua storia.-
-Perchè sembro figlio di uno di quegli snob tutti eleganti, vero?-
-Un po'-
-Ricorda, l'apparenza inganna-
Mi mise un braccio attorno alle spalle e un leggero venticello iniziò a soffiare, stavo così bene così.
-Si sta così bene- disse lui.
-Sembra quasi tu mi abbia letto nella mente.-
-Possibile.- disse facendo una faccia buffa, alla quale io scoppiai a ridere seguita da lui.
-Sei così bella quando ridi, Jess.-
-G..grazie-
-Non ringraziarmi, dico sul serio, sei bellissima.- si stava avvicinando sempre di più, e io non mi allontanavo, non mi volevo allontanare. E poi successe ciò che doveva succedere, mi baciò.
Spazio autrice
Boommmm! La coppia Mess si è baciata! Vi piace Mess come nome?
Voi vi starete chiedendo, e James, che fine ha fatto?
Nel prossimo capitolo ci sarà anche lui! Stavo pensando dal capitolo 21 di fare tutto con il punto di vista di James, vi piace l'idea?
Fatemi sapereeeeee!
-Mir
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Sei uno stronzo, ma ti amo.
Teen FictionNon sapevo che la cosa che mi mancava fossi tu, un ragazzo così arrogante quanto dolce, così bello quanto egoista, così altruista quanto stronzo. Mi hai rubato il cuore, però hai capito che quello era l'unico modo per farti amare. Non ti sopporto, m...