Capitolo 22 (intero)

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La mattina dopo il compleanno di mio zio mi svegliai abbastanza presto, e avevo l'università. Una volta finita la colazione salii in macchina e andai all'università. Arrivai alle 9, ed ero in anticipo di mezz'ora. Neanche a farlo a posta mi arrivò una chiamata da Michael e mi disse che il professore che lo doveva aiutare con la tesi era in ritardo di un'ora, allora ci incontrammo fuori l'università e ci andammo a sedere ad una panchina lì fuori.

-Dormito bene?- mi chiese lui mentre circondò le mie spalle con il suo braccio. Io appoggiai la mia testa sulla sua spalla e annuii. Chiacchierammo per un po' e successivamente andai a lezione.

Mentre camminavo stavo facendo un po' mente locale di ciò che era successo in quei tre mesi. Avevo odiato James, poi successivamente mi sono accorta di amarlo, ci siamo messi insieme, poi Emma ha sconvolto le nostre vite e ci siamo allontanati e successivamente lasciati. Poi ho incontrato Michael, un raggio di luce nel mio cielo grigio e ora sono fidanzata con lui, starò facendo la cosa giusta? Per ora faccio ciò che mi rende più felice, il resto si vedrà.

Arrivata a casa mangiai un panino e mi misi sul divano a vedere la tv, con il telefono sulla pancia e con il telecomando in mano pronta a cambiare canale ogni 3 secondi non trovando nulla di interessante.

Restai così per circa un'ora, quando poi mia mamma mi chiamò e mi disse di portarle una busta a casa di mio zio.

Non ci sarei mai voluta andare, poteva esserci James, e non mi andava di vederlo, quando stavo con lui tutto quello che provo per Michael scompare, e non c'è nessun'altro oltre noi due. Andai controvoglia nella villa di mio zio e bussai alla porta. Theresa con un sorriso a 32 denti mi accolse in casa e mi fece accomodare sul divano.

-Tutto bene all'università, Jess?-

-Si- risposi a mia zia -Oggi mancava un professore e sono tornata a casa prima-

Andai poi in cucina a prendermi un bicchier d'acqua e incontrai colui che cercavo di evitare, James.

-Ciao, James...-

-Ciao Jess- disse lui girandosi di scatto -Tutto bene?-

-certo! Tu?-

-Si, cioè no...-

-Ne vuoi parlare?-

-Oggi abbiamo avuto la visita ed Emma sta facendo peggiorare la situazione del bambino-

-In che senso?-

Non avevo per niente afferrato ciò che lui mi voleva dire.

-Fuma, e anche tanto, e se continua il bambino avrà problemi-

-Mi dispiace-

Lui uscì. Poco prima però notai che i suoi occhi erano diventati lucidi, quasi stesse per piangere.

Uscii dalla casa e mi arrivò un messaggio da Michael. Mi chiedeva di vederci quella sera, e io accettai. Poco dopo mi arrivò un messaggio che mi lasciò abbastanza scoinvolta.

"Scusa se sono scappato poco fa" era James.

"Non ti preoccupare"

"È che non mi volevo far vedere debole da te"

"Ho capito che stavi per piangere, mi dispiace per ciò che è successo"

"Quanto vorrei stare con te, non con Emma"

Non risposi al messaggio. E lui non tardo a riscrivermi.

"So che tu stai con Michael, ma ammettilo che mi ami"

"James, è complicato"

"Dimmi solo che mi ami"

Lo amo? Si, forse lo amo, ma che forse, io LO AMO!

"Ti amo."

"Lo pensi sul serio?"

"Si! Non amo Michael, ma te."

"E allora lascialo, e torna da me!"

"James, tu stai con Emma!"

"Potremmo stare insieme in segreto! Potresti venire a casa mia e io a casa tua, solo quattro mesi e poi staremo insieme"

"James, non so... e poi come faremo con le nostre famiglie?"

"Gli spieghiamo tutto quanto, solo Emma non lo dovrà sapere, e poi non ti può impedire di venire a casa mia, no?"

"E va bene, questa sera parlerò con Michael, a dopo"

"Ciao piccola"

Misi il telefono in tasta e iniziai a camminare con un sorriso in faccia. Avevo superato da un pó casa mia, e stavo andando in direzione del parco. Arrivata lì mi misi seduta su una panchina e da lontano vidi due ragazzi baciarsi su un'altra panchina.

Magari io e James potessimo stare insieme così apertamente. Quanto sarebbe bello baciarlo lì su una panchina, senza paura di essere visti, e senza sentire i pregiudizi della gente.

I ragazzi si erano ormai staccati e notai che il ragazzo aveva un'aria familiare. Misi a fuoco e notai che somigliava sempre di più a Michael.

Provai a vedere se era lui e quindi lo chiamai e anche la persona che stava di fronte a me rispose.

"Pronto?"

"Ciao Mike, mica possiamo vederci fra dieci minuti al parco? questa sera ho da fare."

"Non posso, sono all'università"

"Ah che strano, perché ho visto un ragazzo identico a te al parco e si stava baciando con una ragazza"

"Posso spiegarti, Jess"

"Non c'è niente da spiegare, anzi, sai che ti dico, ti volevo lasciare io, addio Michael"

La cosa più comica della situazione è che non ero triste, mi aveva reso più facile il lasciarlo!

Spazio autrice
La mia intenzione iniziale non era questa, lo ammetto, ma senza intrecci, tradimenti e roba simile le storie sono tutte monotone e uguali.
Quindi ho voluto che la protagonista sia felice, almeno per un po!

Wattpad mi ha cancellato tutto quello che avevo scritto, questo è il capitolo intero, spero possa piacervi, alla prossima!

Sei uno stronzo, ma ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora